IL DECLINO DELL'ARABISMO DOPO LE CROCIATE

Benché gli Arabi avessero la meglio nella lotta con i latini dopo le Crociate, tuttavia il loro declino era segnato. Dalle steppe dell'Asia Centrale i mongoli muovevano premendo e minacciando sempre di più. Con un capo guerriero, che resterà celebre nella storia, Gengis Khan, essi arrivarono a invadere ed impadronirsi della Cina, dell'India, della Persia e di tutte le terre della media Asia fino all'Iraq. Nel 1258 Baghdad cadeva e l'ultimo degli Abassidi poneva termine all'ormai passato splendore della sua dinastia e al califfato. altri sovrani assumeranno quel titolo, ma non per questo risorgerà il vero Califfato, se si eccettuano gli attuali impostori fanatici. L'invasione mongola aveva un carattere diverso da quello dei selgiucidi turchi: senza eccessivo fanatismo, non potendo imporre una propria civiltà, permise invece la sopravvivenza di quella dei dominati e cercò di assimilarla. Ad ogni modo il fulcro del dar-el-islam si spostò verso l'Egitto e la Spagna. Con questi decisivi avvenimenti si chiude il settimo secolo dell'Egira. Il secolo successivo trova il mondo arabo spettatore passivo dello scontro fra barbari invasori. i mongoli che rapidamente declinano e i turchi ottomani che dal centro asiatico avanzano decisamente. nel Nono secolo la potenza araba finisce. I guerrieri turchi arrivano al Bosforo e nel 1453 Bisanzio cade e con essa la larva dell'Impero Latino d'Oriente.
Casalino Pierluigi