TRUMP NELLA CONTINUITA' DI OBAMA

Farla finita con l'Isis. E per questo ha un "piano segreto". I djihadisti devono, a detta di Trump, essere seppelliti da un tappeto di bombe. Discorso avviato da Obama, il che significa per i fondamentalisti fanatici armati del cosiddetto Califfato i giorni sono contati. La linea prosegue quindi quella del precedente inquilino della Casa Bianca. Non è ben chiaro, però, se tutto quel feeling che il Trump candidato aveva con la Russia di Putin, continui e se, invece, si dia il caso che come Presidente USA, le cose vadano diversamente, dati i contrastanti obiettivi dell'America cobn la Russia, nonostante che un abbraccio mortale russo-americano ai danni dell'Europa sia sempre un'ipotesi tutt'altro che peregrina. L'avvenire dell'Iraq e della Siria, a questo proposito, ma anche la questione Isis, non sarebbe cero argomento risolvibile a breve, considerati i rami incontrollati o meglio "solitari" che la malapianta califfale vanta in tutto l'Occidente. Da capire anche quanto schizofrenica sia per Washington la posizione della Turchia, che approfitta della guerra all'Isis per colpire quei curdi che sono stati i più intrepidi combattenti contro lo stesso Isis. L'invincibile attrattiva che l'idea fondamentalista ha ancora sui giovani occidentali neoconvertiti o di seconda o terza generazione dai capostipiti arabo-islamici diventerà però un impegno che né Obama è riuscito e forse nemmeno Trump (e con lui gli altri leaderas occidentali, riuscirà ad assolvere compiutamente senza un ben diversa e più vigilante strategia politico-sociale e di intelligence.
Casalino Pierluigi