Oscar Wilde vs la lobby gay (1)

 

Ci spiace anche questa critica, tuttavia abbiamo letto cose molto gravi, affermazioni di Maisto e Romani on topic sull'ormai affaire Unione Civili e tematiche attinenti, non pinco pallini per i ruoli ufficiali che rivestono: e ascoltato dai resoconti stampa molte mistificazioni nel recente grande evento gay, lesbo ecc, in programma a Ferrara (ad esempio le esternazioni di un prete cattolico sospeso per outing  che pretende dalla chiesa di essere qualcosa d'altro, a sua immagine e somiglianza, manco fosse un novello profeta).  Quindi, in democrazia lecito dissentire anche duramente, altrimenti, e qua non ci si scappa, è solo pensiero unico. In tal caso anche avere anche  ragione sul focus centrale  (giuste le unioni civili e persino le adozioni-ma non uteri in affitto!)  significa avere comunque psicologicamente torto, come ben si sa dalla psicologia non d'accatto o filosofume astratto , ma su basi attendibili leggi psicanalisi , da Freud a Lacan a Hillman (non roba per molti...), a volte ad esempio le buone azioni celano obiettivi ben poco disinteressati. Ecco un legittimo oppositore ha sollevato dubbi su certa forse troppa promiscuità tra la giunta PD local e certo associazionismo prossimo alla diversità sessuale gay ecc. Giusto o meno, Maisto ha però definito vergognosa la critica di Spath e etichettato pubblicamente Fratelli d'Italia di neofascismo. Il presidente dell'Arci Gay, Romani, ferrarese, ha poi rilanciato nello stesso  discutibilissimo presunto grande evento TAG Festival gaio comunisticheggiante..  chiedendo sempre pubblicamente un sorta di agenda di proscrizione verso chi secondo lui ha offeso la comunità gay in questi giorni di aspri dibattiti sulle Unioni Civili ecc. L'avessero fatto Berlusconi ieri e Salvini oggi, ma potremmo anche tranquillamente dire, dal punto di vista storico e conoscitivo, De Gasperi con i comunisti  diTogliatti negli anni '50, nella fu sinistra stessa sarebbero partite persino interrogazioni al Tribunale de L'AJA o telegrammi di sostegno ai compagni di Mosca! Riteniamo tale intolleranza e istigazioni totalitarie di Maisto e Romani non casuali, ma al passo con certa dinamica esponenziale  in atto nella fu sinistra e nel PD postrenziano, come dimostrano a Bologna certi eredi di Autonomia Operaia persino ufficialmente antagonisti e occupazionisti dell'Ateneo contro la mancata proscrizione del politicamente scorretto Panebianco e il trionfo al limite della parodia velina di memoria staraciana della neolingua, su troppe tematiche cosiddette emergenti, extracomunitari, postfemminismo, diversità sessuale, legittima difesa dal degrado delinquenziale, ecc, a livello mediatico generalizzato, manco la natura polisemica e plurisignificante del linguaggio fossero optional della comunicazione umana: dominano oggi letteralismo e fobismo feticistico della parola poi impronta digitale di ogni totalitarismo (Il fascismo - e il comunismo- è nel linguaggio disse alla Sorbonne  un certo Roland Barthes...).  Di questo passo  qualcuno chiederà di abolire qualsiasi Bar Sport con buona pace dello stesso Benni. Che c'entra Oscar Wilde? C'entra eccome e in modo persino scientifico. Oscar Wilde è il simbolo della vera diversità sessuale, come sanno anche i sassi, probabilmente pochi invece seguaci di Romani e di certa Intellighenzia "rossa" che li promuove manco fossero gli operai della Fiat negli anni di Berlinguer e Lama: vero gli ex prolet oggi si chiamano, almeno secondo il PD, visto che i prolet non li votano piu o sono spariti, senz'altro Gay o Extracomunitari, quindi nessuna sorpresa, né scandalo, solo che le cose andrebbero chiamate con il loro nome e non con mistificazioni linguistiche e pseudoscientifiche. Oscar Wilde comunque, e cosi quasi tutti i veri grandi non banalmente omosessuali o gay (che sono infatti astrazioni politichesi e biopolitiche sospette) ma diversamente sessuali (Wilde stesso anche uomo e padre di due figli), vivevano la loro diversità come creatività speciale, contrari a qualsivoglia normalizzazione borghese o del regime socioeconomico dell'epoca a essi contemporanea. Soprattutto rifuggevano qualsivoglia strumentalizzazione politichese come invece – e il dibattito sulle Unioni Civili lo ha rivelato a tutti – pare il linguaggio principale della diversità sessuale ufficiale in quanto movimentismo politichese e collettivissimo, Romani e quelli del PD o Estrema Sinistra in primis. La verapsicologia (ma anche le neuroscienze) latita in tali crociati alla rovescia che poi come tipologie sembrano molto simili alle solite sette extraparlamentari che furono o a molte sette new age attuali. E che come esse privilegiano il fanatismo e non la democrazia e la verità (altrimenti come Elleggi ha ben spiegato in un commento riferito a Marthin Luther King non rilancerebbero certe tematiche con rivendicazionismo alla Saint Just o alla Travaglio...). Se si parla infatti di verità, suona patetico il superinflazionismo storico sulla legge delle Unioni Civili come pretendono i nuovi sindacalisti gay vari. Altro che valore storico: un conto infatti la legge sul divorzio o sull'aborto o sulla parità giuridica uomini-donne  che riguardava non una minoranza, ma una relativa maggioranza della popolazione italiana e la metà femminile in Italia della specie umana...,  . Figurarsi  in generale a livello macrostorico la fine della discriminazione storica verso gli uomini di colore.  I cosiddetti gay. invece erano e sono sempre una minoranza assoluta  e per forza di sociobiologia, altrimenti non esisterebbero nel 2016 neppure certe diversità sessuali.., una minoranza non prioritaria per qualsivoglia comunità che si basa piaccia o meno sulla presenza fondamentale etero altrimenti ripetiamo ci saremmo estinti dal protoneolitico. Di più non esiste nella natura umana la cosiddetta omosessualità intesa come alternativa sessuale tout court figurarsi egualitaria come certa pseudoscienza svanvera senza alcun fondamento scientifico. In natura al massimo esiste la bisessualità e in tale variabile ma minore e comunque non prioritaria rientrano certe variabili ma che non hanno nulla a che vedere  in sè  con la sfera spirituale ma semplicemente  in prima istanza erotica e sessuale. Come per gli etero poi, bisogna vedere se si tratta di amore evoluto o mero narcisismo interpersonale Sono rari in ogni caso  i casi di vero rovesciamento biologico e genetico che in tal caso domanda dalla società la massima attenzione e solertia medico terapeutica per risolvere sul serio come possibile tali disfunzioni e ripristinare il verocorpo di tali soggetti... Ma il resto, certa pretesa diffusione significativa e quasi equivalente quantitativa diffusione della cosiddetta variabile sessuale è per chi vuole legittima, ma psicologicamente esattamente  discutibile come persone bipolari o nevrotiche o se se si vuole diabetiche. Nulla a che fare  in sè a priori con l'amore (come ha sparlato Renzi) o con la dimensione etica. Le cose vanno chiamate con il loro nome, qualcuno a Ferrara dovrò pur dirlo visto che gli esperti tacciono o persino per convenienza o scarsa conoscenza scientifica avallano quasi gli asini che volano. Esperti tuttavia che suscitano anche molte perplessità in quanto al massimo filosofi astratti o sociologistici o psicologici poco profondi.  Quando le basi conoscitive peresuppongono appunto certa psicologia del profondo e infantile o dell'età evolutiva, genetici, neuroscienziati, etologi e antropologi comparati, storici della sessualità...  La stragrande maggioranza dei soggetti pretesi o autopretesi gay soffrono di percezioni distorte per gravi deformazioni del processo di sviluppo infantile come si sa da Freud in poi, Piaget e Spitz e Winnicott e Lacan inclusi e poi tutti gli altri fino ai neuroscienziati attuali. Il desiderio possessivo e narcisistico  dei figli ad esempio è anche una caratteristica negativa di troppi etero, figurarsi dell'astrazione gay...  In realtà, fermo restando, e non ci interessa se poco chiaro e  inconcepibile per il neoconformismo gay o suoi sponsor post PD o paleosinistrorsi, la necessità storica di certe normative paritetiche giuridiche e  persino certa adozione dei figli (ma non per amore materno o amore paterno  ma semplice amore per l'umanità, ovvero dare stabilità a molte situazioni d'infanzia precarie, ma senza retorica pseudobiologiche insostenibili)  qua a Ferrara e non solo tempo di assoluta chiarezza: 1. L'amore materno presuppone una madre biologica, quello paterno un padre biologico,  nello stesso modo l'amore materno e paterno, peculiarità della famiglia "naturale" presuppone una donna e un uomo, sistema umano non separabile nelle semplici unità  XX e XY  Ergo il preteso desiderio di maternità o di paternità di una coppia gay  è una mistificazione, semplice narcisismo intrapsichico e soggettivo. Al massimo ripetiamo si puo parlare di amore per l'umanità, e come già detto, in tal senso, legittime anche le adozioni: Ma l'istinto materno e paterno non c'entrano nulla.  Quanto al PD  negare certa lobby gay è come negare i legami  diversamente spirituali tra il Partito e il Sistema Coop. Lobby nel senso di mero potere metaculturale e metapolitico è pur legittimo se non cela  dinamiche illegali.  Poi sia ben chiaro, vivi e lascia vivere, ma in senso pluralistico, piaccia o meno.  Ma la liberazione della diversità legittima sessuale  "gay" e eventuali aspetti neovaloriali  storicamente è fortemente contaminata dal solito collettivismo che ha già trasformato come noto la fu rivoluzione sessuale in pornografia e mercificazione  consumismo erotici inflazionati e eccessivi, quando in ultima analisi, ogni rivoluzione, oltre a certa minimale e fondamentale normatività eteronoma giuridica, presuppone appunto spiriti e corpi liberi e squisitamente individuali  che non ostentano nè fanno circenses pride, semplicemente vivono.