LA FUGA DEI CERVELLI DALL'ITALIA E L'ITALIA SENZA CERVELLO
Siamo l'unico paese in Europa ad avere un saldo negativo per quanto riguarda il saldo tra uscita e entrata di ricercatori con l'estero: le stime appena pubblicate dal CNR parlano di un -13%.
In Svezia, in Germania e in Svizzera il saldo positivo è invece addirittura di oltre il 20%, in Francia poco più del 4% e così via. Siamo l'unico stato europeo in negativo e, peggio ancora, in forte calo rispetto agli altri paese occidentali. No, direi che non si puo' davvero parlare di sfortuna. L'Italia attuale è infatti meritatamente il fanalino di coda dell'Europa. Lo si puo' vedere da come trattiamo tutto cio' che è cultura, arte e scienza, per esempio da come vengono maltrattati gli artisti (niente a che vedere con la legislazione per esempio della Francia e gli aiuti stabiliti dai paesi germanici), gli insegnanti e via dicendo.
Meno ricerca, meno cultura, meno arte = meno capacità di comprendere il mondo. Questo è l'effetto finale, mostruoso, a cui la nostra società va incontro giorno dopo giorno.
Aggiungiamo a tutto questo il livello delle scuole con relativa impossibilità di poter davvero realizzare i programmi di studio e quindi la depauperazione della nostra capacità di darci nuova linfa attraverso le giovani generazioni, e poi il fenomeno della decrescente natalità e l'allungamento delle aspettative di vita. In un attimo possiamo farci il quadro esatto di quello che è oggi l'Italia, un paese decisamente anziano, mediamente poco colto e incapace di "coltivare" i ragazzi che vi nascono. Cosa facciamo, ci arrendiamo? accettiamo passivamente il penoso declino? o proviamo a fermare questo veloce e inesorabile baratro umano che ci si prospetta?
Io ho provato a rispondere a questa domanda: la mia risposta è stata forte e chiara, no. Non solo non mi arrendo ma vedo con assoluta ragionevolezza la possibilità di cambiare le cose; e come me ne sono convinte tante persone di questo finora decadente paese. Non è un caso che l'arte che porto avanti da ormai tanti anni è ispirata da questo fuoco sacro neoumanistico e altrettanto non è un caso che tante, tantissime persone in tutt'Italia stiano facendo questo cammino con me e tante altre si stanno aggiungendo.
Si puo' fermare una persona o un piccolo gruppo di persone, non certo una grande rete di esseri umani che insieme si muovono con convinzione per chiudere questo ciclo di imbarbarimento post moderno e puntare alla rinascita che solo da qui, dalla terra di Leonardo e Galileo, Francesco e Dante può davvero ripartire.
I cicli finiscono, i cicli iniziano. Dipende in realtà molto da noi, dalla nostra determinazione, dal senso di condivisione e dalla nostra creatività, perchè anche da poche macerie è possibile, con queste qualità, costruire un nuovo, splendente e solido palazzo, capace di stagliarsi all'orizzonte per i prossimi secoli.
Noi ci siamo.
Ora tocca a voi.
DAVIDE FOSCHI
https://www.facebook.com/groups/metateismo/?fref=ts
In Svezia, in Germania e in Svizzera il saldo positivo è invece addirittura di oltre il 20%, in Francia poco più del 4% e così via. Siamo l'unico stato europeo in negativo e, peggio ancora, in forte calo rispetto agli altri paese occidentali. No, direi che non si puo' davvero parlare di sfortuna. L'Italia attuale è infatti meritatamente il fanalino di coda dell'Europa. Lo si puo' vedere da come trattiamo tutto cio' che è cultura, arte e scienza, per esempio da come vengono maltrattati gli artisti (niente a che vedere con la legislazione per esempio della Francia e gli aiuti stabiliti dai paesi germanici), gli insegnanti e via dicendo.
Meno ricerca, meno cultura, meno arte = meno capacità di comprendere il mondo. Questo è l'effetto finale, mostruoso, a cui la nostra società va incontro giorno dopo giorno.
Aggiungiamo a tutto questo il livello delle scuole con relativa impossibilità di poter davvero realizzare i programmi di studio e quindi la depauperazione della nostra capacità di darci nuova linfa attraverso le giovani generazioni, e poi il fenomeno della decrescente natalità e l'allungamento delle aspettative di vita. In un attimo possiamo farci il quadro esatto di quello che è oggi l'Italia, un paese decisamente anziano, mediamente poco colto e incapace di "coltivare" i ragazzi che vi nascono. Cosa facciamo, ci arrendiamo? accettiamo passivamente il penoso declino? o proviamo a fermare questo veloce e inesorabile baratro umano che ci si prospetta?
Io ho provato a rispondere a questa domanda: la mia risposta è stata forte e chiara, no. Non solo non mi arrendo ma vedo con assoluta ragionevolezza la possibilità di cambiare le cose; e come me ne sono convinte tante persone di questo finora decadente paese. Non è un caso che l'arte che porto avanti da ormai tanti anni è ispirata da questo fuoco sacro neoumanistico e altrettanto non è un caso che tante, tantissime persone in tutt'Italia stiano facendo questo cammino con me e tante altre si stanno aggiungendo.
Si puo' fermare una persona o un piccolo gruppo di persone, non certo una grande rete di esseri umani che insieme si muovono con convinzione per chiudere questo ciclo di imbarbarimento post moderno e puntare alla rinascita che solo da qui, dalla terra di Leonardo e Galileo, Francesco e Dante può davvero ripartire.
I cicli finiscono, i cicli iniziano. Dipende in realtà molto da noi, dalla nostra determinazione, dal senso di condivisione e dalla nostra creatività, perchè anche da poche macerie è possibile, con queste qualità, costruire un nuovo, splendente e solido palazzo, capace di stagliarsi all'orizzonte per i prossimi secoli.
Noi ci siamo.
Ora tocca a voi.
DAVIDE FOSCHI
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