Teatro Quirinetta di Roma: lo spettacolo della cultura con Cosimo Dino-Guida, Alessandro Martorelli, Renzo Maggiore.




 
Nella rassegna Oasi Letteraria del martedì gli scrittori si raccontano. ecensione della serata d'inaugurazione, 9 febbraio Fino a metà April
Ci sono serate che vorresti vedere sempre.

Ci sono serate che vorresti sapere ripetute e imitate in tutta la Penisola.

Ci sono serate che sanno lasciarti dentro qualcosa di buono, che ti fanno sentire di non avere sprecato il tuo tempo a fare qualcosa di superfluo e inutile.


Roma. Teatro Quirinetta, a quattro passi dalla fontana di Trevi, a tre passi da via del Corso, al centro di quella che dovrebbe essere – e vorremmo che fosse – la Capitale culturale del mondo intero. Martedì 9 febbraio. Ogni martedì fino al 19 aprile prossimo si ripeterà al Teatro Quirinetta una serata di presentazione di giovani e meno giovani autori della letteratura italiana, spaziando dalla narrativa alla poesia, dalla saggistica al teatro. Il tutto davanti a un pubblico sempre attento, colto o desideroso di acculturarsi e di conoscere.

Abbiamo assistito a una di queste serate "speciali", perché "speciale" ci è parso il modo di presentarsi e di interagire con il pubblico dei tre autori presentati.

Renzo Maggiore, docente di supporto a Roma, ha presentato la sua ultima fatica letteraria, Ren Zen e il senso del vivere, un saggio costruttivo basato sulle filosofie orientali, lo Zen appunto, nel quale instrada il lettore a cercare nella meditazione una propria collocazione nel mondo e nei rapporti interpersonali, frutto di anni di studio e di pratica.

Alessandro Martorelli, autore teatrale ed egli stesso attore, ha presentato Con le sembianze di un clown, recitandone un brano significativo dal quale si è potuto facilmente comprendere lo spirito critico verso la società corruttibile e corrotta, nella quale l'obbligo all'onestà è la pena alla quale andrebbero sottoposti i disonesti tenti prigionieri dai sotterfugi e dai giochi di potere.

Dulcis in fundo, Cosimo Dino-Guida, giornalista e drammaturgo, ha presentato la sua prima evasione narrativa, il romanzo White blood, un noir che racconta di un serial killer sui generis, un giustiziere che vuole con le sue azioni porre rimedio alla incapacità delle leggi di fare giustizia, dove la legge non sa arrivare. Ne è nata una profonda discussione con il pubblico affascinato dalle tesi proposte e pronto a discuterne a lungo. Particolarmente coinvolgente la discussione sulla deontologia dell'assassino.

«L'idea di questa romanzo – ha detto Cosimo Dino-Guida – è nata dalla certezza che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, per reazione a una ingiustizia o a un sopruso subito, ha pensato "io lo ammazzerei". La stragrande maggioranza ha saputo fermarsi alla semplice enunciazione, ma cosa succederebbe se i soprusi si ripetessero? Cosa succederebbe se la mente vacillasse e se il desiderio di giustizia avesse il sopravvento su ogni freno inibitore proposto dalla morale comune? Quale giudice avrebbe il coraggio di condannare quell'assassino senza avere almeno un possibile dubbio sulla involontarietà del reato? Non sarebbe forse il caso di invocare la legittima difesa? Non è lecito, forse, attaccare e anche uccidere se le azioni impunibili degli altri mettessero a repentaglio il nostro equilibrio e la nostra vita?»

A condire la serata di note calde la bella voce del cantante Federico Agolini, che ha proposto le sue interpretazioni di brani della seconda metà del secolo scorso, dando sfoggio di una notevole capacità vocale e interpretativa.

Annotiamo ancora la perfetta organizzazione curata da Benedetta Bonuccelli e la freschezza della giovane presentatrice, mai invadente, ma sempre attenta, Erika Petrossi, studentessa attrice.

Inizio ore 19:00, fine serata alle 21:00, ma alle 22:00 pubblico e autori erano ancora fuori dal teatro, a continuare le appassionanti discussioni sui temi proposti. E ogni martedì si replica, fino a metà Aprile. Speriamo anche più a lungo. Questo è il modo di fare cultura che ci piace.