Roma, 25-06-2010
Dopo il termine della manifestazione per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit al Colosseo, membri della comunita' ebraica di Roma e partecipanti alla manifestazione, sono stati insultati e aggrediti ai piedi della scalinata del Campidoglio dai manifestanti attivisti propalestinesi. Lo denuncia Ester Mieli, portavoce del presidente della Comunita' ebraica di Roma Riccardo Pacifici.
"La manifestazione non autorizzata di ieri sera al Campidoglio, contro il sindaco di Roma Gianni Alemanno e anti Gilad Shalit e' stata un'offesa per la citta' intera - dice Mieli - un'offesa riportata anche nei volantini che gli stessi pacifinti hanno provocatoriamente distribuito ai tanti passanti che da poco rientravano dal Colosseo, dove era stata chiesta a voce bipartisan la liberazione del giovane Shalit, nelle mani dei terroristi di Hamas da ormai 4 anni".
"Alcuni gruppi di famiglie, giunti sotto la scalinata del Campidoglio, sono stati prima attaccati verbalmente sentendosi tacciati di essere 'fascisti' e 'assassini' e dopo aggrediti con coltelli e catene. Quella che fino a quel momento era stata una serata pacifica al''insegna della liberta' - conclude Mieli - e' stata rovinata dai soliti provocatori, che non hanno esitato a manifestare la loro violenza anche davanti a bambini ed anziani".
"Facciamo appello alle forze politiche e alle forze dell'ordine per indagare come e' possibile che sia stata permessa una manifestazione non autorizzata", dice il presidente della Comunita' ebraica di Roma Riccardo Pacifici.
Riccardo Pacifici in una conferenza stampa, oggi pomeriggio, nella Sinagoga di Roma, racconta il clima della manifestazione. "Spirito della manifestazione era parlare del caso umanitario di Gilad Shalit, con una presenza bipartisan, non abbimo affrontato temi politici", spiega Pacifici. "Non ci sono stati slogan di nessun tipo se non 'Gilad libero'". "C'erano donne, bambini, semplici cittadini, associazioni come Sant'Egidio, Evangelici per israele, che hanno portato affettuosamente e in maniera silenziosa la loro testimonianza".
"Si sono trovati di fronte ad una contromanifestazione organizzata senza alcuna autorizzazione", spiega. "Alcuni erano con i figli, avevano la maglietta per Shalit, le bandiere. Si sono trovati in una situazione in cui inveivano nei loro confronti 'sionisti, assassini, vergognatevi, fascisti'".
"Sono disposto ad incontrare il rappresentante dell'organizzazione umanitaria palestinese Mezzaluna rossa Yousef Salman, per programmare attivita' condivise. Ma solo alla presenza di un delegato della Stella rossa di Davide, l'associazione sanitaria israeliana". Oggi pomeriggio, nella conferenza stampa alla Sinagoga di Roma, il presidente della Comunita' ebraica della Capitale Riccardo Pacifici lancia il suo invito all'esponente dell'organizzazione umanitaria della Palestina. "Ma sono convinto - aggiunge Pacifici - che non potra' accettare perche' in quanto palestinese rischia la vita ad incontrare un israeliano. Per lo stesso motivo io sono disposto ad andare a Gaza. Ben consapevole dei rischi che potrei correre".
Nel corso dell'incontro, il presidente della Comunita' ebraica cerca di ricostruire, con l'aiuto di alcuni testimoni, quanto accaduto ieri, ma non e' semplice. "Per questo - continua - chiedo alle forze dell'ordine di indagare per capire di chi sono le responsabilita'".
"I manifestanti insieme a famiglie, c'erano bambini e donne, sono stati aggrediti con insulti tipo 'assassini', 'fascisti', 'vergognatevi'".
Daniela Della Seta prova a raccontare cosa e' successo dopo l'incontro: "Ero diretta alla mia auto, quando sono stata circondata da alcuni ragazzi con i caschi e spinta a terra. A quel punto mi hanno anche preso a calci". "Io e mio figlio - afferma Roberto Di Porto, un altro testimone - siamo arrivati al Campidoglio e ho visto i ragazzi che affermavano di essere stati picchiati dai 'sionisti'. Gli ho detto che sono ebreo e loro: sionista, fascista. Ho risposto: antisemiti". Secondo la sua ricostruzione, solo l'intevento della polizia ha permesso di evitare il contatto tra i contestatori e chi tornava dalla manifestazione.
Alemanno: i palestinesi non si facciano strumentalizzare
"Rivolgo un invito alla comunita' palestinese, di non farsi rappresentare e strumentalizzare da persone che lo fanno solo per ragioni ideologiche". Cosi' il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, oggi a margine di una conferenza in Campidoglio, ha commentato quanto avvenuto.
Zingaretti: peccato gli scontri dopo la manifestazione
"Peccato, perche' e' stata una manifestazione molto bella e queste sono occasioni per esprimere delle idee in nome della pace e non deve fare mai capolino la violenza". Cosi' il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha commentato la notizia degli scontri.
Polverini: episodio spiacevole
"Un episodio spiacevole". Cosi' il presidente della Regione Lazio Renata Polverini commenta gli scontri di ieri sera nei pressi del Campidoglio. "Sono tanti gli ebrei e i palestinesi che si battono per la pace e per il dialogo - aggiunge - un impegno che anche ieri sera abbiamo ribadito durante la manifestazione per la liberazione di Gilad Shalit. Spiace che proprio dai giovani sia arrivato un segnale di contrapposizione".
Cioffredi: scontri frutto di clima antiebraico
"Stiamo assistendo a Roma ad una preoccupante successione di episodi che rischia di alimentare attorno alla Comunita' ebraica un clima di ostilita' e pregiudizio legato alle dinamiche del conflitto mediorientale. La Comunita' ebraica di Roma e' parte viva della storia di questa citta' e non un avamposto dello Stato di Israele ed e' quindi inaccettabile l'equiparazione tra ebrei e israeliani". Lo dichiara in una nota Gianpiero Cioffredi, membro della direzione Pd di Roma.
"Chi si rivolge agli ebrei romani indicandoli come responsabili delle presunte colpe del Governo israeliano compie un atto chiaro di antisemitismo e razzismo - aggiunge Cioffredi -. Come non ricordare che solo qualche settimana fa alcuni partecipanti ad un corteo per la Palestina si diressero verso il "ghetto ebraico" al grido di assassini?".
"Purtroppo - conclude il membro della direzione del Pd Roma - sempre piu' spesso le legittime critiche a talune scelte dei governi israeliani e le pur condivisibili rivendicazioni degenerano in un sostanziale rifiuto di Israele come nazione e nel risorgere di un antisemitismo mimetizzato da antisionismo. Due popoli due stati due democrazie e' il principio che deve guidare le forze della pace e delle istituzioni anche nella nostra citta' promuovendo cosi una cultura del dialogo della nonviolenza e della convivenza utile alla ripresa del processo di pace in Medioriente".