ANDREA BONORA Personale Permanente al PQ di Porta San Pietro
Dopo il live set durante il Festival Busker e la recente personale, Andrea Bonora, l'artista ferrarese, d'ispirazione (aggiornata) pollockiana postinformale, ha ora un privilegio non molto frequente per gli artisti conteporanei. Ancora nel fiore della maturità e della potenza artistica, il PQ di Porta San Pietro a Ferrara, tra XX settembre e Carlo Mayr, pub art cafè, ha ingaggiato l'artista per una personale permanente.... Il pub art PQ è logisticamente assai interessante: un paio di ampie sale, particolarmente idoneo, oltre che per la destinazione classica, proprio per iniziative d'arte visiva.
Bonora, come noto, è ritornato da alcuni anni nella città natale dopo una ventennale emigrazione in Brasile, dove si è affermato con la propria originale e anticonformista pittura contemporanea, basata su certo ritorno dichiarato della Tecnica, mixata con una delle fratture rivoluzionarie dell'avanguardia del secondo novecento, ma rielaborata dall'artista, verso orizzonti positivi e felicemente cromatici combinatori, al di là di certo manierismo cupo e autodepressivo che ha via via edulcorato l'estetica cosiddetta informale, in formule sterili, autosolipsiste, spesso ad uso e consumo del gusto schizoide sia del Mercato dell'Arte sia di certo pubblico patoborghese...
Trend quest'ultimi anni...minuti luce distanti dalla sensibilità pittorica di Bonora, arte e vita all'unisono, che non rimuove affatto certa reificazione e decadenza dei tempi: dell'”intuizionismo” ad esempio pollockiano conserva lo specchio e i riflessi di certa psicologia diffusa contemporanea, la dissoluzione estrema di icone figurative o letteralmente... simboliche. Tuttavia, nessun restaurazione formale e verso le forme estinte. Al contrario il Colore e il cromatismo segnico e semiotico in quanto Informazione, Messa in Forma, accelerati, esasperati nella leggerezza, verso la ricerca di nuove bellezze, squisitamente pittoriche e visuali del nostro tempo.
E dell'avanguardia non da salotti paleoborghesi, come magari certa Ferrara stucchevole e straprovinciale (e spesso analfabeta o bignamesca), magari insufflati di retoriche finanche gay/trans/avanguardistiche degenerate, Bonora, sempre contro, testimonia tutt'oggi nelle opere certa irrinunciabile estetica della Libertà, dna di qualsiasi critica d'arte. E anche nelle Parole...
D Ferrara e gli artisti, oggi:
R (Andrea Bonora) Ferrara, anche nell'arte, è un'anomalia nazionale! Io stesso vendo più fuori mura, altrove il target pubblico, senza falsi pudori, fondamentale per l'artista. La situazione a Ferrara è deprimente, la città è impreparata, non solo per l'avanguardia... Molta fiction, poche persone amano davvero l'arte o investono, al massimo spicciolano... per artisti da caminetto...O si promuovono ancora artisti defunti che- ovvio- non posson più aprir bocca. Anche nell'arte la città è scettica, rassegnata da decenni di emarginazione di sviluppo extrartistico. Nonostante certe lucciole per lanterne, sul Listone neppure ci son più quelle.., Ferrara è davvero estranea alla Via Emilia, assomiglia più al Polesine quando il Po alluvionava... E anche l'avanguardia la guardano ancora per farsi guardare (da chi poi?) con occhi figurativi, paesaggistici, roba da montagnisti.... in Pianura!
D E l'Arte Contemporanea, in generale? Dove sta andando?
Quand'ero in Brasile, vent'anni fa, già si notavano tendenze alternative interessanti: espresse anche nella musica e nella cultura recenti. Verso un'arte globale, tra moderno e neoprimitivismo: per quel che mi riguarda, senza tornare al figurativo, un ritorno alla Bellezza, alla Pittura, alla Tela in quanto medium dell'artista-pittore, senza più tanti cerebralismi e parole vuote...