COMUNE DI FERRARA IL SALICE PIANGENTE...

 VILLAGGIO DANATI.jpg*da Estense Com  Ferrara Quotidiano on line

Asilo del salice, il diaframma che non serve

Gentile Direttore,

chiedo ospitalità sul suo giornale per denunciare l’ennesimo spreco di denaro pubblico fatto dai nostri amministratori.

Siamo venuti in possesso e con molta fatica, del progetto per la costruzione di un diaframma di contenimento, dell’inquinamento che dall’ex discarica di via Carretti si sta propagando per tutto il quadrante est. Appena viste le carte ci sono venute in mente le parole di una bellissima canzone che Battisti cantava negli anni settanta, infatti, se il cantante si chiedeva “come può uno scoglio arginare il mare” noi ci chiediamo come può un diaframma di 52 metri di lunghezza per 11 di profondità piantato in mezzo alla cosiddetta discarica nord (grande circa 500 metri per 200) fermare il movimento della falda inquinata che si trova dagli 8 ai 18 metri di profondità.

I tecnici e i politici che sovrintendono questo progetto, sono gli stessi che, con imperdonabile leggerezza e superficialità, hanno costruito un asilo in un’area adiacente ad un’ex discarica che presenta livelli d’inquinamento del sottosuolo “da top ten mondiale” (parole dell’ing. Bassi), sono gli stessi che, dopo aver invitato i residenti ad arieggiare le case, sono rimasti sordi davanti a chi li invitava, per semplice buonsenso, a localizzare altrove una scuola d’infanzia.

Questi signori, con la vicenda dell’asilo di via del Salice hanno terminato il credito che avevano dai cittadini, non possono spendere per un “progetto pilota” (così definito dall’ing. Bassi) la cifra di 80.000 euro. Non sarebbe meglio impiegare quei soldi per capire l’inquinamento fino a dove si è esteso e quale è la sua direzione e velocità di propagazione (per esempio: il macero vicino il parchino schiaccianoci è già inquinato o lo sarà tra poco? Qual è il livello d’inquinamento della falda profonda?), o per una indagine epidemiologica sui residenti per vedere se viene confermato il maggior numero di tumori registrato fino al 2007 nella zona, o anche per dare un aiuto alle famiglie che dovevano portare i bimbi nell’asilo.

Ci appelliamo a tutte le forze politiche, alle associazioni, ai geologi, ai medici, ai pediatri, a tutti i cittadini e gli uomini di buona volontà affinché ci aiutino ad evitare l’ennesimo sperpero di tempo e denaro, poiché l’unico intervento risolutivo è “chiudere il rubinetto”, cioè confinare e rimuovere completamente la sorgente inquinante, e bonificare la zona; non possiamo permetterci in alcun modo di lasciare alle generazioni future un’eredità tanto pericolosa e vergognosa.

Invitiamo tutti a sostenerci e contattarci ed a inviare una mail al sindaco con la scritta “Come può uno scoglio arginare il mare”


Per il comitato dei residenti, Giuseppe Esposito

 

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