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Da: <chiodav@inwind.it>
Date: ven 18 nov 2022 alle ore 17:59
Subject: V. Conte, Anomalie e Malie come Arte
To: ROBERTO GUERRA <guerra.roby@gmail.com>
Da: <chiodav@inwind.it>
Date: ven 18 nov 2022 alle ore 17:59
Subject: V. Conte, Anomalie e Malie come Arte
To: ROBERTO GUERRA <guerra.roby@gmail.com>
Vitaldo Conte: Dioniso in 'Anomalie e Malie come Arte'
"ch'io sia bandito da ogni verità!
Soltanto un pazzo! Soltanto un poeta!….
(…) Sono io il tuo labirinto…" F. Nietzsche
I miei testi letterari e teorici "colloquiano" spesso con il pensiero e la lirica follia del Dioniso di Nietzsche. Li estrinseco anche in eventi di poesia-arte: come ne 'Il filo di Arianna' a Roma, in cui interpreto i Ditirambi di Dioniso. Questi rappresentano la follia ultima di Nietzsche, vissuta da lui come poesia dionisiaca. Con questa forse voleva comunicare l'essenza e i segni di una verità fuori limite. Non scriverà più fino alla morte, senza possibilità di un "ritorno" nei confini dei linguaggi e del visibile "descrivibile".
"… Ci vogliono dei pazzi! … Andiamo a liberarli! (…) - O pazzi, o fratelli nostri amatissimi, seguitemi! …" F.T Marinetti
Il riconoscimento, talvolta, della follia come valore equivale a sancire la rottura con un linguaggio dominante, classico o tradizionale. Le espressioni teoriche e creative delle avanguardie storiche della prima metà del Novecento e di quelle successive (fino ai giorni nostri) hanno "rotto", infatti, gli equilibri e i confini di ogni ortodossia linguistica e di genere nella creazione (nelle forme e nei materiali), aprendole alla dispersione: come nel Futurismo e Dada.
"ch'io sia bandito da ogni verità!
Soltanto un pazzo! Soltanto un poeta!….
(…) Sono io il tuo labirinto…" F. Nietzsche
I miei testi letterari e teorici "colloquiano" spesso con il pensiero e la lirica follia del Dioniso di Nietzsche. Li estrinseco anche in eventi di poesia-arte: come ne 'Il filo di Arianna' a Roma, in cui interpreto i Ditirambi di Dioniso. Questi rappresentano la follia ultima di Nietzsche, vissuta da lui come poesia dionisiaca. Con questa forse voleva comunicare l'essenza e i segni di una verità fuori limite. Non scriverà più fino alla morte, senza possibilità di un "ritorno" nei confini dei linguaggi e del visibile "descrivibile".
"… Ci vogliono dei pazzi! … Andiamo a liberarli! (…) - O pazzi, o fratelli nostri amatissimi, seguitemi! …" F.T Marinetti
Il riconoscimento, talvolta, della follia come valore equivale a sancire la rottura con un linguaggio dominante, classico o tradizionale. Le espressioni teoriche e creative delle avanguardie storiche della prima metà del Novecento e di quelle successive (fino ai giorni nostri) hanno "rotto", infatti, gli equilibri e i confini di ogni ortodossia linguistica e di genere nella creazione (nelle forme e nei materiali), aprendole alla dispersione: come nel Futurismo e Dada.
Riattraverso il mio libro 'Anomalie e Malie come Arte' (Rosa Rossa ed., Il Raggio Verde, Lecce 2006) in un mio saggio su 'Pagine Filosofali''. Alcune tematiche del libro sono state riferimento e titolo di 'Extreme (le malie del perturbante)': mio intervento al convegno sull'Arte e follia (2002) a Messina; mio blocco-notes Ed. Gepas, 2003.
https://www.paginefilosofali.it/dioniso-in-anomalie-e-malie-come-arte-vitaldo-conte/
https://www.paginefilosofali.it/dioniso-in-anomalie-e-malie-come-arte-vitaldo-conte/
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Roberto Guerra