Angelo Giubileo, E' un Gioco!



---------- Forwarded message ---------
Da: Angelo Giubileo <angelogiubileo6@gmail.com>
Date: dom 20 nov 2022 alle ore 14:27
Subject: Articolo
To: Roby Guerra <guerra.roby@gmail.com>


E' un gioco!


E' di cinque giorni fa l'annuncio, secondo una stima ufficiale dell'ONU, che la popolazione mondiale ha raggiunto e superato la cifra di 8 (otto) miliardi di individui. Essenzialmente: otto miliardi di individui. Essenzialmente: su un unico intero territorio. Ma, evidentemente: un territorio e una popolazione suddivisi e organizzati in parti, e cioè aree geografiche, società, stati, nazioni, comunità. L'annuncio arriva peraltro ad appena cinque giorni da un evento che catalizzerà l'attenzione dei media mondiali, il torneo mondiale di calcio del Qatar.

L'allegoria del calcio - vissuto nella passata giovinezza, prima che il calcio moderno e le tecniche, in particolare quella del VAR, prendessero il sopravvento sulle emozioni e i sentimenti - aveva sempre visto, essenzialmente, gli uomini correre dietro una palla che rotola, come il cosmo degli antichi greci, nel tentativo di fermarla e fieramente colpirla. Ben prima di un regolamento che ne misurasse i gesti e ne organizzasse il gioco. Il gioco, ciò che sin dalla più remota antichità gli uomini hanno pensato come l'attività più essenziale, coinvolgente, travolgente ed immersiva, indicativa e partecipativa della nostra migliore sorte e quindi del nostro più benevolo destino.

Il ventiquattro maggio scorso, al World Economic Forum di Davos, il presidente della FIFA (Fédération Internationale de Football Association fondata nel 1904) Gianni Infantino ha annunciato urbi et orbi che l'evento dei mondiali in Qatar potrebbe riguardare più di 5 (cinque) miliardi di spettatori. E ha altresì aggiunto che il <valore>, ciò che una volta si sarebbe chiamata piuttosto <misura>, economico, del calcio mondiale ammonterebbe oggi a circa 200 (duecento) miliardi di dollari. E cioè, parole di Infantino: "come l'economia di uno Stato di media grandezza".

Abbastanza, forse molto, ma certamente una cifra nient'affatto paragonabile alle cifre di players – termine inglese di uso corrente traducibile in italiano con giocatori – quali Apple, Microsoft e via via a seguire tutti gli altri, organizzazioni mondiali nate come società dell'entertainment e divenute evidentemente società del business. A inizio anno, Apple ha superato i 3 miliardi di capitalizzazione e sembra proprio che da circa un anno a questa parte faccia a gara con Microsoft per avvicendarsi reciprocamente alla testa di questa graduatoria. E allora come si fa a parlare ancora di un gioco?

Soltanto ieri, lo stesso Gianni Infantino - nei confronti delle critiche assai tardive indirizzate agli organizzatori dell'evento, accusati di ignorare la tutela di molti diritti "civili" e perfino di essere ritenuti responsabili della morte di numerosi lavoratori addetti alla costruzione dell'evento - ha affermato: "Oggi ho sentimenti molto forti. Oggi mi sento qatariota, mi sento arabo, mi sento africano, mi sento gay, mi sento disabile, mi sento un lavoratore migrante". Aggiungendo anche di non capire le critiche provenienti in gran parte dai "paesi occidentali" e sostenendo che "la loro lezione morale a senso unico è semplice ipocrisia". Come un calcio al pallone, il presidente della FIFA ha finito pertanto con il dare un calcio a ciò che, essenzialmente, lui ha per l'appunto definito l'ipocrisia morale di gran parte dei paesi occidentali.

E tuttavia noi riteniamo che sarebbe piuttosto sciocco schierarsi a favore o contro questa sua censura oppure schierarsi a favore o contro l'evento che oggi prende il via - che ricordiamo fu assegnato e affidato già quattro anni fa, dopo la cerimonia di chiusura del mondiale 2018 e mediante una sorta di passaggio di consegne, dalle mani del presidente russo Putin alle mani dell'emiro del Qatar. Non è un gioco, anche forse secondo il cosiddetto comune buonsenso, ma noi crediamo proprio che non lo sia mai stato.

Ci sovviene piuttosto l'immagine di Kullervo, l'eroe del poema epico finlandese Kalevala. Della sua immagine è stato sapientemente scritto: "riunisce in sé il Fanciullo Miracoloso e il Forte Servitore, si rivela alla fine come Ermes e Dioniso. Appare come Ermes là dove foggia strumenti musicali collegati alla distruzione del bestiame … Si rivela come Dioniso per quello che fa con le fiere e con il suo nemico" (Da G. de Santillana e H. von Dechend, Il mulino di Amleto, Adelphi 2000, p. 54 ss.)



--
Roberto Guerra