La Nasa scopre (quasi) la Vita Aliena su Trappist 1

fonte Il Messaggero Veneto


Non siamo soli, la terra ha sette gemelli

Lo studioso friulano Paolo Corelli commenta per noi la scoperta annunciata dalla Nasa

Potremmo definirla "una pesca miracolosa", non era mai accaduto prima d'ora di intercettare sette pianeti dalle dimensioni simili al nostro, dei quali ben tre situati in quella che viene definita zona abitabile: distanza dalla stella madre alla quale la temperatura è tale da sostenere l'acqua allo stato liquido. La notizia è stata data nel corso di una conferenza stampa al quartier generale della Nasa a Washington.
In realtà la scoperta si deve a un team congiunto di ricercatori europei dell'Eso che gestisce il sistema di telescopi Trappist situato in Cile e di americani che operano il satellite per l'infrarosso Spitzer. Il complesso sistema planetario, che si trova a circa 40 anni luce da noi nella costellazione dell'acquario, è stato inizialmente individuato nel maggio del 2016 dal gruppo del Trappist/Eso che annunciò la scoperta di tre pianeti rotanti attorno ad una piccola e fredda stella rossa.

Una seconda Terra? La Nasa: "Non è più questione di se, ma di quando""Per la prima volta abbiamo scoperto il maggior numero di pianeti di tipo terrestre attorno a una singola stella, e per la prima volta siamo stati capaci di misurarli": così Thomas Zurbuchen, capo del Direttorato Missioni Scientifiche della Nasa, nella conferenza stampa di Washington. "Questa scoperta ci dà un suggerimento: trovare una seconda terra non è più una questione di se, ma di quando"

Grazie alla collaborazione dei grandi telescopi Vlt dell'Esoe all'intervento del telescopio spaziale Spitzer, che ha osservato questo sistema planetario per oltre 500 ore, il bottino si è arricchito e agli iniziali tre pianeti se ne sono aggiunti altri quattro per un totale di sette corpi, indicati con il nome di Trappist seguito dalle lettere b,c,d,e,f,g,h. È grazie ai precisi dati raccolti da tutti questi osservatori che è stato possibile tracciare il quadro di questo straordinario sistema planetario.
Tutti i pianeti, eccetto il più lontano, hanno dimensioni paragonabili a quelle terrestri, di sei si è potuto calcolare la massa risalendo poi alla densità che indica trattarsi di oggetti rocciosi. Il settimo, il più lontano, viene ritenuto un globo ghiacciato.
Sono tutti sorprendentemente vicini alla stella madre, situati a distanze inferiori a quella di Mercurio dal sole e quindi anche i loro periodi di rivoluzioni sono estremamente rapidi, passando da un minimo di 1,5 giorni fino a circa 20 giorni.