Da Giovedì 8 a Ferrara (Bar Le Arti) è in corso la nuova mostra di Maurizio Ganzaroli, Electric Girls(MOSTRA A EPISODI) artista ferrarese di Azione Futurista (con Graziano Cecchini, Roby Guerra e altri) e ricercatore per il laboratorio letterario futurista nazionale dell'Associazione Italiana Transumanisti (sede centrale Milano), sezione italiana dell'internazionale Humanity + (ex WTA), dei celebri scienziati e filosofi Nick Bostrom, Max More, Dave Orban e molti altri. Un altro protagonista del neofuturismo contemporaneo, il dinanimista Zairo Ferrante, originario di Salerno ma residente ora a Ferrara, ha così commentato
Zairo Ferrante, lei conosce bene l'ambiente futuribile ferrarese, di cui Ganzaroli è tra i protagonisti, tra fantascienza e dark elettronica: appunto futuribile e atmosfere neodecadenti, come vede tale percorso?
RISPOSTA: In effetti l'ambiente futuribile ferrarese è un ambiente d'avanguardia nel vero senso della parola. Credo infatti che sia tra i gruppi più attivi d'Italia ed io stesso sono orgoglioso di aver avuto diverse sinergie con loro.
E' stato uno degli unici gruppi in cui ho trovato una quasi perfetta fusione tra arte, elettronica, scienza, futuro (inteso anche come futurismo) e classico o neoclassico.
Io stesso neoromantico, surrealista e quindi Dinanimista, mi sono trovato perfettamente a mio agio in tale ambiente.
Quindi, il percorso intrapreso mi lascia ben sperare e sicuramente può portare lontano.
Una fusione tra fantascienza, arte elettronica ed una vena di neodecandetismo può fare solo bene, può in un certo senso mettere in risalto, ovviamente in chiave "moderna", quelli che sono i dissidi interiori dell'uomo del XXI secolo e forse può smuovere anche le nuove generazioni, visto che sicuramente utilizza un linguaggio, per loro, più immediato.
Insomma, per concludere, ritengo che investire sull'arte in chiave futuribile, come appunto stanno facendo i vari Ganzaroli e Collaboratori, può essere davvero una mossa azzeccata.
Ecco perchè esorto Ferrara a non lasciar passare un'ulteriore treno....e questo tra l'altro sembra davvero un treno che riesce a correre via veloce!!!
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...