LUCA ORLEANS E GIORGIO SANGIORGI
GLI ESTRANEI POTENZIALI
(Vera fantascienza distopica nel mondo reale e dalla cronaca – altroché romanzi!)
In Giappone - ma non solo in Giappone ma un poco ovunque nel mondo nelle società occidentalizzate - sempre più persone scelgono di sparire dalla società, ma rimanendo nel sistema. Non si ribellano, né rinunciano. È una forma di esilio esistenziale che resta invisibile, ma che non può essere ignorata. Un fenomeno che può essere definito come l’ombra sociale del capitalismo avanzato.
Queste persone:
– Svolgono lavori invisibili, spesso part-time o online;
– Non costruiscono nuove reti sociali nel mondo reale (non perché non lo desiderino, ma perché il distanziamento diffuso lo impone), anche se questo non sembra pesare loro troppo;
– Sono state completamente abbandonate dalle loro vecchie reti sociali (magari anche solo perché vivono un po' fuori mano), ma anche questo non sembra pesare loro troppo;
– Consumano, ma non in modo convenzionale;
– Restano nel sistema solo quel tanto che basta per non esserne espulsi;
In Giappone, fenomeni come gli hikikomori (引きこもり) e i mugyōsha (無業者), che indicano chi si isola socialmente o non lavora, sono fenomeni ben noti, ma questi "spettri sociali" non sono completamente fuori dal sistema come gli altri fenomeni sociali noti, tanto che neppure i giapponesi che trovano sempre un nome per questi fenomeni, ne hanno coniato uno.
Costoro si comportano come "ESTRANEI POTENZIALI" (non c'è per ora una espressione migliore ): presenze silenziose in una società che le accetta, magari a volte le premia, ma non le comprende assolutamente.
Questa sparizione postmoderna è una scelta di non-cooperazione istintiva e silenziosa, dove l’assenza diventa una forma di resistenza passiva, un rituale di dissoluzione dell'identità in un mondo che continua a muoversi senza fermarsi mai, neppure a notte fonda.
Io, per un motivo o per l'altro ed anche davvero mio malgrado, pian piano negli ultimi dieci anni sono diventato proprio uno di loro.
E queste righe sono una specie di mio "messaggio in una bottiglia" lanciato in questo mare di nulla rutilante.
Hallo and goodbye.
(Vera fantascienza distopica nel mondo reale e dalla cronaca – altroché romanzi!)
In Giappone - ma non solo in Giappone ma un poco ovunque nel mondo nelle società occidentalizzate - sempre più persone scelgono di sparire dalla società, ma rimanendo nel sistema. Non si ribellano, né rinunciano. È una forma di esilio esistenziale che resta invisibile, ma che non può essere ignorata. Un fenomeno che può essere definito come l’ombra sociale del capitalismo avanzato.
Queste persone:
– Svolgono lavori invisibili, spesso part-time o online;
– Non costruiscono nuove reti sociali nel mondo reale (non perché non lo desiderino, ma perché il distanziamento diffuso lo impone), anche se questo non sembra pesare loro troppo;
– Sono state completamente abbandonate dalle loro vecchie reti sociali (magari anche solo perché vivono un po' fuori mano), ma anche questo non sembra pesare loro troppo;
– Consumano, ma non in modo convenzionale;
– Restano nel sistema solo quel tanto che basta per non esserne espulsi;
In Giappone, fenomeni come gli hikikomori (引きこもり) e i mugyōsha (無業者), che indicano chi si isola socialmente o non lavora, sono fenomeni ben noti, ma questi "spettri sociali" non sono completamente fuori dal sistema come gli altri fenomeni sociali noti, tanto che neppure i giapponesi che trovano sempre un nome per questi fenomeni, ne hanno coniato uno.
Costoro si comportano come "ESTRANEI POTENZIALI" (non c'è per ora una espressione migliore ): presenze silenziose in una società che le accetta, magari a volte le premia, ma non le comprende assolutamente.
Questa sparizione postmoderna è una scelta di non-cooperazione istintiva e silenziosa, dove l’assenza diventa una forma di resistenza passiva, un rituale di dissoluzione dell'identità in un mondo che continua a muoversi senza fermarsi mai, neppure a notte fonda.
Io, per un motivo o per l'altro ed anche davvero mio malgrado, pian piano negli ultimi dieci anni sono diventato proprio uno di loro.
E queste righe sono una specie di mio "messaggio in una bottiglia" lanciato in questo mare di nulla rutilante.
Hallo and goodbye.
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