Una rappresentazione dinamica del Web,
con i "nodi" della Rete (ossia i computer centrali)
e tutte le diramazioni.
Major musicali e cinematografiche lo vedono come il fumo negli occhi,
ma presto potrebbero addirittura cambiare parere. Il peer-to-peer
(P2P), ossia la tecnologia che permette (anche) di scaricare
abusivamente film e canzoni dal Web, è infatti destinata a trasformarsi
nella ciambella di salvataggio di una Internet ormai trafficatissima e
intasata come una tangenziale all'ora di punta.
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Per evitare la catastrofe
Traffico che, va detto, è soprattutto "legale", generato dall'enorme
successo di video community come Youtube e simili, che nel giro di un
paio di anni potrebbero arrivare a saturare completamente la Rete, con
relativo, inevitabile collasso. Come salvare il Web? Secondo Zhang Hui,
docente di informatica e reti alla Carnegie Mellon (Pennsylvania, Usa),
bisogna ripartire il peso degli scambi tra tutti i computer collegati in
rete, anziché affaticare solo i computer centrali. Cioè riabilitare e
cambiare faccia al peer-to-peer.