Arte/Il Sottosegretario Sgarbi replica al PD: «Nessuna gara tra Ferrara e Modena, ma è la Storia a legittimare l’autonomia dei musei ferraresi»



Da: VITTORIO SGARBI - (Ufficio Stampa) <ufficiostampasgarbi@gmail.com>
Inviato: giovedì 10 novembre 2022 17:35
Oggetto: Arte/Il Sottosegretario Sgarbi replica al PD: «Nessuna gara tra Ferrara e Modena, ma è la Storia a legittimare l'autonomia dei musei ferraresi»
 

Arte/Il Sottosegretario Sgarbi replica al PD: «Nessuna gara tra Ferrara e Modena, ma è la Storia a legittimare l'autonomia dei musei ferraresi»

«La sfrontatezza dei due esponenti politici – conclude il Sottosegretario - è una offesa alla grandezza della storia di Ferrara e alla sua autonomia»

ROMA -  Il Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi replica al segretario cittadino del Pd di Modena, Federica Venturelli, e al locale responsabile della cultura, Vincenzo Pezzitola, sull'ipotesi di rendere autonoma la Pinacoteca Nazionale di Ferrara dalle Gallerie Estensi di Modena:


«L'insopportabile arroganza e ignoranza dei due sconosciuti esponenti del PD che sottopongono la cultura alla politica, arriva a rivendicare il primato della Galleria Estense sulla Pinacoteca Nazionale di Ferrara, negando l'autonomia alla prima città estense, la cui gloria pittorica si è estesa soltanto in un secondo momento a Modena.


Inebriati dal primato certo del Lambrusco, dell'aceto balsamico, dell'«alta cucina» di Bottura, della Ferrari e della memoria viva di Pavarotti, primati che nessuno intende negare, i due politici locali non vogliono concedere a Ferrara la gloria della sua storia, rappresentata dalla Pinacoteca, dal Palazzo dei Diamanti, dall'addizione erculea, che indicano un primato nella pittura, nell'urbanistica, nell'architettura.


Non pensando di fare gare e mettere in competizione le due città, ho semplicemente considerato con il ministro Sangiuliano e con il Direttore dei musei Osanna l'opportunità di rendere autonoma la Pinacoteca Nazionale di Ferrara e il Museo Nazionale Archeologico di Spina, entrambi in edifici concepiti da Biagio Rossetti.

Forse i due politici locali ignorano che l'assessore alla cultura del comune di Ferrara, il senatore comunista Mario Roffi nel 1956 chiamò Bruno Zevi a celebrare Ferrara come "prima città moderna europea", secondo la definizione di Jacob Burckardt, proprio grazie alla «Addizione Erculea» di Biagio Rossetti. Nel Rinascimento e fino alla Devoluzione del ducato Estense nel 1598 Ferrara è una grande capitale dell'Arte, come Firenze e come Venezia.
Così, rispetto alla città estense di seconda fase, qual è Modena con il suo Palazzo Ducale, Ferrara, nella evidente inconsapevolezza dei due esponenti di partito, è la città che ha generato i più importanti studi sulla pittura e sulla architettura del Rinascimento: l'«Officina ferrarese» (non modenese) di Roberto Longhi e la monografia su Biagio Rossetti di Bruno Zevi, che indica Ferrara come esempio per l'urbanistica moderna, tanto da rieditarla con il titolo «Saper vedere l'urbanistica».


Soltanto i due straordinari testi ferraresi di Roberto Longhi e di Bruno Zevi, oltre alle Mura e alla suprema tradizione letteraria che ha i suoi poeti in Ludovico Ariosto e Torquato Tasso, ai quali si aggiunge l'iscrizione dell'Unesco nel patrimonio dell'Umanità, come "città' del Rinascimento", legittimerebbero la decisione di rendere autonomi i musei di Ferrara.

La sfrontatezza dei due esponenti politici – conclude il Sottosegretario - è una offesa alla grandezza della storia di Ferrara e alla sua autonomia.
Nessun dubbio che la mia posizione sia condivisa dal ministro Sangiuliano e dal Direttore dei musei Osanna; ma lo sarebbe anche da Ludovico Antonio Muratori, modenese intelligente»

 

l'Ufficio Stampa

(Nino Ippolito)

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