Da: Angelo Giubileo
Quale sarebbe il compito di un intellettuale di fronte a eventi come la guerra attuale in Ucraina? Se si vuole che le armi tacciano, gli "Antichi" non avevano individuato altro rimedio possibile che parlarsi. La "Modernità" - come comunemente è detto nell'Occidente - è fondata sul Logos o Verbo; ma, in vero, essa è bensì il portato di un'unica e intera Tradizione dell'"Antichità", che - come altrettanto comunemente l'Occidente non può non riconoscere - proviene dall'Oriente. Interpretare la Storia come un passaggio da un'epoca "Antica" a un'epoca "Moderna", diversa l'una dall'altra, è semplicemente un inganno. E infatti: la Storia accade secondo una linea di continuità, che non può interrompersi, e che caratterizza la via dell'intera umanità come un'unica "comunità di destino" o di specie.
Una comunità che tende a dividersi lungo una faglia, l'interruzione di una linea immaginaria, che più spesso è descritta come una linea di divisione tra l'Oriente e l'Occidente. Ma, tante sono le linee di divisione che sono create dall'uomo, nient'affatto naturali, linee di demarcazione "ideali" che interpretano e dividono lo spazio "reale", dimorato - alla maniera heideggeriana - da ogni specifica comunità di destino.
La prima legge della costruzione di George Spencer Brown dice: "Opera una distinzione. Chiamala prima distinzione. Chiama lo spazio in cui si opera tale distinzione lo 'spazio che mediante tale distinzione viene separato o diviso'"[1]. E dunque: perché la storia e le storie continuino occorre che lo spazio in questione non sia dagli uomini separato o diviso, bensì percepito e destinato come dimora abitativa comune.
Se si vuole davvero che tacciano le armi, occorre parlarsi; gli uni con gli altri; e in modo che gli uni e gli altri non operino una distinzione che generi uno spazio di separazione o divisione, che finisca per ampliarsi.
Angelo Giubileo