Dante Alighieri sarà celebrato in questo 2021 in occasione dei 700 anni dalla scomparsa avvenuta a Ravenna nel settembre 2021. I momenti migliori di queste celebrazioni, iniziate, peraltro già dal 2015, nel ricordo della nascita del Sommo Poeta, si identificano con le pagine scritte da studiosi e commentatori sulla memoria dantesca: si tratta delle pagine più esaustive e significative che si conoscano, perché esplorano a largo raggio tutti i luoghi in cui il termine e quelli ad esso limitrofi ricorrono nell'opera vasta di Dante. Studiare la memoria di Dante vuol dire inquadrare la sua concezione dell'essere umano e della conoscenza, capire la distinzione che, sulla scorta di Aristotele, egli operò tra "mneme" e reminiscenza. Si tratta di un cammino che chiarisce una infinita' di cose al lettore moderno della poesia dantesca. La quale si presenta gigantesca anche quando rimane superficiale. Non ci sono, infatti, molti scrittori - e certamente nessuno nel Medioevo- che sappiano immaginare personaggi quali "vedono se stessi morire". Lo fanno Iacopo del Cassero e Buonconte da Montefeltro proprio nel V canto del Purgatorio. L'alta fantasia di Dante rappresenta un qualcosa di sublime che va oltre il suo tempo. Una genialità che sa anche rivisitare i luoghi del suo passaggio nel Bel Paese, dai suoi confini storici e geografici al suo cuore vivo e pulsante. Un tema, quest'ultimo, di grande attualità. Una attualità che si misura ogni giorno, di giorno in giorno nella cronaca convulsa della nostra Italia.
Casalino Pierluigi