Sabato 6 febbraio alle ore 17.30, organizzato dall'Associazione Culturale "Il Pungolo", con il Patrocinio del Comune di Serramanna e la collaborazione della Biblioteca Gramsciana Onlus di Ales, dell'Associazione Internazionale "Città della Terra Cruda", e della libreria "La Sorgente", sarà nostra ospite Elisa Guida, che racconterà la storia di Piero Terracina, un sopravvissuto al campo di concentramento e del Ritorno dei sopravvissuti. L'evento avrà luogo in diretta streaming all'interno della pagina facebook istituzionale del Comune di Serramanna, e in contemporanea, nelle pagine facebook dell'Associazione Culturale "Il Pungolo" , "A Serramanna", "Strangius Festival" e "La Sorgente". L'incontro ha come obiettivo ricordare quello che fu uno dei più grandi drammi del così detto secolo breve: la Shoah. Il focus sarà il ritorno a casa dei sopravvissuti ai campi di concentramento.
Il ritorno dei sopravvissuti. Che cosa è accaduto ai superstiti italiani di Auschwitz, Mauthausen, Buchenwald, Ravensbrück e Dachau? Chi si occupò di loro, e che cosa significò tornare a casa dopo essere sopravvissuti all'esperienza più drammatica del Novecento? Elisa Guida con il volume la strada di casa, esito di un'ampia ricerca, tenta di rispondere a questi interrogativi e fa luce su alcuni squarci della storia del rimpatrio, in cui s'intrecciano drammi personali e collettivi. Viene così introdotto, sulla base di una rigorosa analisi delle fonti, uno sguardo innovativo sulla storia della Shoah e su quella dell'Italia, colta nella fase di transizione alla democrazia. Ne deriva una storia corale che parla di ricostruzione, di incontri e di abbandoni, e racconta un'umanità che dimostrò poco interesse per le sorti dei reduci dai Lager nazisti.
Piero Terracina. Nasce a Roma in una famiglia ebraica, ultimo dei quattro figli.Nell'autunno del 1938, a causa dell'emanazione delle leggi razziali fasciste, Piero, come tutti gli alunni e i docenti ebrei, fu espulso dalla scuola pubblica. Terracina proseguì gli studi nelle scuole ebraiche fino al l'estate del '43. Dopo essere sfuggito al rastrellamento del 16 ottobre 1943, avvenuto in tutta Roma, come Piero sempre sottolineava, fu arrestato a il 7 aprile 1944, a Roma, su segnalazione di un delatore, insieme a tutta la famiglia: i genitori, la sorella Anna, i fratelli Cesare e Leo, lo zio Amedeo, il nonno Leone David. Detenuti per qualche giorno nel carcere di Roma di Regina Coeli, dopo una breve permanenza nel campo di Fossoli, il 17 maggio del '44 furono avviati alla deportazione. Degli 8 componenti della sua famiglia, Piero Terracina sarà l'unico a fare ritorno in Italia. Immatricolato con il numero A-5506, per Piero Terracina comincia la quotidiana lotta per la sopravvivenza. Nel campo, Terracina strinse amicizia con un altro giovane deportato italiano, Sami Modiano, proveniente da Rodi, di soli due anni più piccolo di lui. Il 27 gennaio 1945 arriva la liberazione, che Terracina può condividere con l'amico Modiano e pochi altri italiani sopravvissuti, tra cui Primo Levi. Ma il ritorno alla vita fu per tutti lungo e difficile. Dopo il ritorno dall'internamento, Terracina fu accolto e integrato dalla comunità ebraica romana. Da allora Terracina torna a vivere a Roma, dove ha svolto l'attività di dirigente d'azienda. A partire dagli anni ottanta, ha svolto un'attività di testimonianza, affinché tali e simili orrori non si ripetano, svolgendo incontri in scuole, associazioni, università, conferenze, seminari di formazione, istituzioni militari, trasmissioni radiofoniche e televisive, carceri. È morto l'8 dicembre 2019 a Roma[. Tre giorni prima il comune di Campobasso gli aveva conferito la cittadinanza onoraria. È sepolto nel cimitero del Verano.
Elisa Guida. Dottore di ricerca all'Università degli Studi della Tuscia, si occupa di storia e didattica della Shoah ed è socia fondatrice e membro del comitato scientifico dell'Associazione Arte in Memoria (Pietre d'inciampo a Roma). Autore de Il ritorno a casa è uscito pochi giorni fa Senza perdere la dignità. Una biografia di Pietro Terracina con prefazione di Bruno Maida.
Per info e contatti: Maria Grazia Cossu , presidente Associazione culturale "Il Pungolo".