Passa ai contenuti principali

Gramsci (1937-2015), oltre la Resistenza anniversario

Antonio Gramsci è stato un pensatore e un uomo politico italiano, nato il 22 gennaio 1891 ad Ales, Oristano, da una modesta famiglia piccolo-borghese. Compiuti gli studi liceali a Cagliari, si iscrisse nel 1911 alla facoltà di lettere di Torino dove seguì le lezioni di glottologia con Bartoli. Nel frattempo si iscrisse al Partito Socialista, di cui divenne segretario della federazione locale nel 1917, e collaborò a Il grido del popolo e, dal 1916, all'Avanti!, soprattutto in qualità di critico teatrale.

In seguito Antonio Gramsci si schierò favorevole alla linea di Lenin e, insieme a Togliatti, Terracini e Tasca, fondò nel 1919 il settimanale Ordine Nuovo (da subito dichiarato il suo programma di rinnovamento sociale e proletario), a sostegno della strategia dei consigli di fabbrica proletaria, gli organismi di autogestione che, in caso di rivoluzione, avrebbero svolto il ruolo dei Soviet. Ma questi organismi fallirono in occasione dell'occupazione delle fabbriche del 1920 e Antonio Gramsci pensò di creare un partito rivoluzionario all'avanguardia e così, dalla scissione del gruppo di Ordine Nuovo, il 1° gennaio 1921 nacque il Partito Comunista d'Italia. Nel 1922 andò a Mosca in quanto capo della delegazione italiana al IV Congresso dell'Internazionale e sposò Giulia Schucht, donna con cui ebbe due figli, Delio e Giuliano.

 Nel 1924 tornò in Italia dopo essere stato un anno a Vienna e si impegnò nella lotta contro il fascismo (considerato come il punto massimo di crisi della borghesia, poiché alla classe dominante, che aveva perso l'egemonia sociale, intellettuale e morale, a causa della perdita del consenso della massa, era rimasta solo la coercizione) e, grazie al sostegno dell'Internazionale, conquistò la dirigenza all'interno del Partito durante il Congresso del 1926 a Lione. Proprio quell'anno arrivò l'arresto di Antonio Gramsci, causato dalla rigidità delle leggi eccezionali del fascismo. Cinque gli anni di condanna di esilio a Ustica, e 20 anni e quattro mesi di reclusione inflitti successivamente dal Tribunale Speciale. Così il 19 luglio raggiunse il carcere di Turi, in provincia di Bari, e nonostante i problemi di salute, non inviò mai la domanda di grazia, concentrandosi, invece, sull'elaborazione dei suoi Quaderni del carcere.

E proprio durante gli anni di prigionia, nel 1931, Antonio Gramsci, già affetto dal morbo di Pott, fu colpito da arteriosclerosi e da lì le sue condizioni iniziarono a peggiorare, tanto che nell'agosto dello stesso anno ebbe un'emorragia. Sempre più lunghi i silenzi della moglie, tornata in Russia e depressa, e questo non fece altro che aumentare il suo senso di isolamento. Alla fine del 1932 morì la madre, ma i familiari preferirono non dargli la notizia. Nel 1933 ebbe un'altra crisi e questa lo portò ad avere deliri e allucinazioni e la ripresa fu molto faticosa.

Nel frattempo si formò un comitato per far ottenere ad Antonio Gramsci la libertà condizionata, soprattutto considerando l'art. 176 del codice penale in vigore a quel tempo, che prevedeva la concessine della libertà condizionata ai carcerati in gravi condizioni di salute. Così nel novembre dello stesso anno arrivò il trasferimento nell'infermeria del carcere di Civitavecchia e in seguito, solo dopo le tante pressioni del comitato di cui facevano parte Gorkij, Rolland, Barbusse, l'arcivescovo di Cartebury ecc.., il governo fascista si decise e lo fece trasferire al carcere-ospedale di Formia e poi alla clinica Quisisana di Roma, dove giunse in gravi condizioni dato che alle vecchie problematiche si aggiunsero l'ipertensione e la gotta.

Solo il 21 aprile 1937 Antonio Gramsci ottenne la piena libertà, ma ormai non c'era niente da fare e all'alba del 27 aprile morì in quella stessa clinica a causa di un'emorragia cerebrale. Fu cremato e ai funerali parteciparono il fratello e la cognata Tatiana. Le sue ceneri prima furono portate nel Cimitero del Verano, mentre l'anno successivo furono trasferite nel Cimitero acattolico di Roma (anche conosciuto come Cimitero degli artisti e dei poeti o Cimitero del Testaccio o Cimitero dei protestanti).

http://newsgo.it/2015/04/antonio-gramsci-moriva-il-27-aprile-1937-2/


Post popolari in questo blog

AGAR, ISMAELE E MAOMETTO (E L'ISLAM)

Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema       Presentazione di UMBERTO PETRONGARI Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch ), è soprattutto sull’ Anti-Edipo di Deleuze-Guattari , opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).    Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleu...

Maria Marchese,Poesia,inedito,Dans Le Miroir -Francese

 VIDEO M Marchese     https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/maria-marchesepoesiaineditodans-le.ht ml   .. 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚! 𝐀𝐛𝐬𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭... 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐬𝐞 Maria Marchese 𝐥'𝐢𝐧𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐃𝐨𝐮𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐝𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐫𝐨𝐢𝐫 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 Maria Marchese 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐘𝐞𝐩𝐞𝐬 𝐉𝐚𝐦𝐚𝐢𝐬 𝐬𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞́𝐬𝐢𝐞, 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫, 𝐥'𝐚𝐫𝐭, 𝐥𝐞 𝐫𝐞̂𝐯𝐞, 𝐥𝐞 𝐛𝐨𝐧𝐡𝐞𝐮𝐫 𝐞𝐭 𝐥'𝐢𝐧𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐮 𝐩𝐥𝐮𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮 𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐞́𝐯𝐮! Infospaziodedicato zoomonart.blogspot.com    Continua la ricerca anche in lingua francese della Poetessa e  "esperta" in moda Maria Marchese, nota anche per il Libro, Le Scarpette Rosse,  per certa animazione e interviste articoli Video in riviste specializzate, bel mix t...