giovedì 1 dicembre 2011
ROCKERILLA DICEMBRE: In edicola!
Italia Avanguardista /La Meteora- Lo scioglimento dell'equivoco: la verità su Nietzsche
Lo scioglimento dell'equivoco: la verità su Nietzsche
"Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi."
di
Denny Pitch
PostPD per un nuovo progressismo culturale: 3 e 4 dicembre Stati generali della Cultura - il programma
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Intervista di Alessia Mocci a Federico Li Calzi ed alla sua nuova raccolta poetica Dittologie Congelate
Federico Li Calzi (1981, Agrigento), autore della raccolta “Poetica Coazione” edita nel 2009 dalla casa editrice Tra@rt, è in procinto di
pubblicare la sua seconda silloge poetica dal titolo “Dittologie congelate”, la pubblicazione avverrà nel mese di gennaio 2012.
“Dittologie congelate” differisce dalla prima pubblicazione soprattutto per una rottura di stile, la forma poetica si trasforma in una
tecnica più ellittica e scorciata, priva di aggettivi, scarna e, con la presenza di giochi di parole e controsensi. Le tematiche, ci
informa l’autore, rimangono le stesse (incomunicabilità tra soggetti, ricordo, rimpianto, nostalgia per un amore) ed è il modus scribendi a
mutare per una ricerca quasi ossessiva del suono e della musicalità del verso, nel quale la terminologia utilizzata diviene simbolo.
Federico Li Calzi è stato molto disponibile nel rispondere ad alcune domande che anticipano molte curiosità relative a “Dittologie
congelate”. Buona lettura!
A.M.: Da “Poetica Coazione” a “Dittologie Congelate”. Cos’è cambiato?
Federico Li Calzi: È cambiato lo stile,
non il contenuto. Questa pubblicazione è la naturale evoluzione della forma di “Poetica Coazione”: il pensiero centrale, i sentimenti, l’
immagine mitica sono uguali.
A.M.: Qual è il significato del titolo di questa nuova raccolta?
Federico Li Calzi: Il termine
“dittologia”, in retorica significa: “congiunzione di due vocaboli simili nel significato e complementari”, e risponde alla tecnica dell’
amplificazione.
Le dittologie, molte volte, vengono rese “fisse” (congelate) dall’uso, possono attirarsi per allitterazione, essere in
gradazione o l’uno essere variante metaforica dell’altro. Es: vivo e vegeto/ senza garbo né grazia. Le numerose tecniche di amplificazione
presenti in quest’opera mi hanno fatto pensare a questo titolo.
A.M.: La tua ricerca del differenziare la struttura avrà mai fine?
Federico Li Calzi: Diceva Pavese: “Uno scrittore che non distrugge
costantemente il suo stile, la sua tecnica, è solo un poveretto”. Finita un’opera, ci si propone di rinnovare lo stile non il contenuto, la
forma non i sentimenti, proprio perché è nella forma e nello stile dove si avverte la stanchezza.
A.M.: Quali sono le tematiche
portanti delle “Dittologie Congelate”?
Federico Li Calzi: Le tematiche dei miei libri sono sempre costanti. E sono il ricordo, il
rimpianto, l’incomunicabilità sentimentale, la nostalgia, il passato, l’infanzia. Appartengo a quel mondo misterioso e fantastico che è il
nostro passato, l’infanzia, che costituiscono il pensiero ancestrale che ogni persona/scrittore ha dentro. Le mie poesie si riferiscono
sempre a questo mondo.
A.M.: Hai mai pensato allo scrivere in prosa oltre che in versi poetici?
Federico Li Calzi: Sì, è un’avventura
letteraria che ho iniziato da poco, e mi affascina molto. È un mondo che, tuttavia, apre nuove difficoltà. Lo scrivere in versi mi ha
abituato al sintetico, all’essenziale, allo scrivere ellittico e scorciato. Ho davanti un gran lavoro, invece, se voglio affrontare la
sfida della prosa. Devo costruire una nuova tecnica. Effettivamente l’idea di un romanzo mi tormenta da qualche tempo, ho delle cose da
raccontare, dei punti di vista, blocchi di realtà vissuta.
A.M.: Dedichi a qualcuno in particolare “Dittologie Congelate?
Federico Li
Calzi: No, in genere non dedico a nessuno i miei libri e le mie poesie. Piuttosto, preferisco immortalare nei versi quella persona o quella
situazione ed il loro modo di essere, attraverso descrizioni elaborate nella forma. Mi piace pensare che io sia capace di rendere immortale
quella persona attraverso l’Arte. Ma soltanto quando quella persona o quella situazione fa parte del mio passato.
A.M.: Pensando al
passato, qual è il commento su “Poetica Coazione” che ti ha maggiormente entusiasmato?
Federico Li Calzi: “Poetica Coazione” ha avuto un
successo che, sinceramente, non mi sarei mai aspettato. È stato recensito da numerose ed importanti riviste letterarie come “La Mosca” di
Milano, e numerosi referenti dell’estro a livello nazionale, docenti universitari come il Prof. Testa ed altre personalità, i cui nomi
sono, a ragion veduta, annoverati negli annuari e nelle antologie di poesia contemporanea, hanno espresso il proprio consenso sull’opera.
Mi pare altresì doveroso ricordare, soprattutto, le tante note positive e la prefazione del Prof. Mula.
A.M.: Pensando
al futuro, cosa ti aspetti dalla nuova raccolta?
Federico Li Calzi: Non mi aspetto mai nulla, in genere, e non penso mai al futuro: solo
così riesco ad affrontare il presente e superarlo per gradi. Dicevano i latini: “Faber est suae quisque fortunae”, ognuno è artefice del
proprio destino. Non ho aspettative, non pubblico per avere un riscontro economico ma solo per far conoscere la mia opera ed il mio modo
di vedere e concepire la poesia.
A.M.: Una curiosità: l’ultimo libro che hai letto?
Federico Li Calzi: Questo è difficile da dire,
poiché, in genere, inizio contemporaneamente tre o quattro libri, a volte anche cinque, e la sera scelgo di leggere quello che più si
addice al mio stato d’animo. Sono libri che vanno da antologie di poesia contemporanea, romanzi di vario genere, raccolte di poesia di
numerosi Autori italiani e stranieri, soprattutto dell’Ottocento e Novecento che, spesso, torno a leggere più volte. L’ultimo che ho letto
è, comunque, “Didascalie per la lettura di un giornale”, di Valerio Magrelli.
Lascio il link del sito nel quale potrete
scaricare gratuitamente la raccolta intitolata “Poetica Coazione” in attesa dell’ultima silloge poetica “Dittologie congelate”, ed il link
della pagina del social network Facebook:
http://www.federicolicalzi.it/
http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172
Link Biografia Federico Li Calzi:
http://oubliettemagazine.com/2011/02/16/federico-li-calzi-vita-opere-e-critica/
Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa di Federico Li Calzi
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È morta la piccola grande poetessa Erica Angelini
Erica Angelini (8 luglio 1982 – 30 novembre 2011) è morta ieri lasciandoci un vuoto incolmabile. La nostra giovane poetessa ha pubblicato
nell’aprile del 2011 la sua prima silloge poetica “Dall’anima alle parole”, edita dalla casa editrice Rupe Mutevole nella collana
editoriale “Trasfigurazioni”.
Da quell’aprile sono stati tanti i successi di Erica:
la mostra artistica “Sul filo dell’amicizia” con la
sua amica Tilde Costetti a Felina (RE) in maggio
la presentazione nell’Aperlibri “Una nuova generazione di poeti?” a Siena in agosto
la
presentazione a Buonconvento (SI) in settembre
la vittoria come libro del mese su “Il Romanziere l’arte di scrivere, la passione di
leggere” ad ottobre
“Dall’anima alle parole” racchiude cinquantasette poesie che tra sogno e realtà trasudano di vita. Le parole tra loro
sono perfettamente incastrate in armonico ritmo, un ritmo incalzante e teneramente sottile. La descrizione ed il vivere un amore, quel
sentimento che appartiene ad ogni essere umano, ad ogni donna, ad ogni uomo. Ma, l’intimismo che Erica Angelini mostra non è piegato alle
ragioni del suo solo sentire, piuttosto si sposta nell’universalità dell’emozione e saranno liriche come “La pietra di Bismantova”,
“Maschere”, “Il venditore di illusioni”, “Morfeo”, “Sonia e il mare”, “Fiumi di parole” a spartire la preponderanza del concetto poetico.
E noi di Rupe Mutevole la ricordiamo con le sue parole, con i suoi versi che insegnano il valore della vita, che mettono alla prova il
coraggio di ognuno di noi.
Erica Angelini viveva per la poesia e la poesia, ora, vive con lei.
IL SOGNATORE
C’è chi gli dice che i
sogni illudono l’anima
e che la sua vita non gli appartiene ...
C’è chi gli dice di non mirare mai a grandi cose
ma di accontentarsi di ciò
che la vita gli offre ...
che tanto questa è solo una farsa
e lui un sognatore cieco di realtà distorte.
Ma nessuno ha mai capito
che i
sogni lo aiutano a vivere meglio!
C’è chi lo considera un povero illuso,
lui che dei sogni sa farne un buon uso.
C’è chi lo guarda con
occhi un po’ storti,
lui uno scarto di società correnti.
Dorme pensando, vive sognando ...
vagando con la mente sempre un po’ assorta
si
lascia trasportare in mondi perfetti
dipinti di mille colori e profumi inebrianti.
Con occhi stupiti osserva dall’alto
un mondo che sembra
andare a rovescio,
vede scene di terrore e di pianto
chiedendosi se non sia meglio
rituffarsi nel mondo perfetto.
C’è chi gli ha detto
che sognare è un errore,
i sogni distorcono la realtà
coprendo ciò che non si vuol vedere.
C’è chi cerca di riportarlo su una retta via
quella di chi non sa vivere
senza tristezza e malinconia.
Ma lui non vuole camminare raso terra
in un mondo in cui gli uomini
non sanno
rinunciare alla guerra.
Lui che nei sogni sa trovare la forza
per vivere meglio ...
può correre tra nuvole bianche
in un mondo pulito,
cercar di afferrare una stella,
sfiorar la felicità con un dito ...
Lui che da tutti,
solo “ un sognatore” è definito.
Domani, venerdì 3
dicembre 2011 alle ore 15:00, nella parrocchia di Buonconvento (SI) ci sarà il saluto ad Erica.
Le più sincere condoglianze da parte dell’
editore e del team di Rupe Mutevole Edizioni.
Fonte:
http://oubliettemagazine.com/2011/12/01/e-morta-la-piccola-grande-poetessa-erica-
angelini/
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mercoledì 30 novembre 2011
Il sindaco Matteo Renzi: un aeroporto per far volare Firenze nell'era di Google!
(ASCA) - Firenze, 29 nov - Per lo sviluppo dell'aeroporto di Firenze una nuova pista parallela all'autostrada ''e' l'unica soluzione''.
Lo ribadisce Matteo Renzi, sindaco di Firenze e azionista di AdF, commentando le indiscrezioni di stampa secondo cui non sarebbe possibile realizzare il progetto caldeggiato dal Comune.
''Non c'e' - rileva Renzi - una ostilita' di natura tecnica alla pista parallela, ma c'e' una rispettabilissima ostilita' di natura politica da parte di alcuni sindaci. Basta prendere una cartina - ha aggiunto Renzi - e si vede come puo' essere fatta la pista: non c'e' bisogno di esperti aerospaziali della Nasa.
Chiunque, qualunque cittadino, si rende conto che, se vogliamo fare valutazioni di natura tecnica, e quindi se non ci mettiamo le comprensibili reazioni dei sindaci, dei territori, la pista parallela e' l'unica soluzione. Non a caso gli esperti dell'Enac, su questo, hanno gia' dato in passato il loro parere.
Ora delle due l'una: o si fanno le cose tecniche o si fanno gli accordi politici. Se si fanno le cose tecniche non c'e' che il parere dell'Enac, se invece si vogliono fare gli accordi politici da parte del Comune di Firenze verificheremo quali sono le carte. Ma e' evidente che soluzioni diverse dalla pista parallela sono particolarmente difficili da realizzare, profondamente impattanti dal punto di vista economico per la realizzazione e clamorosamente rischiose nei confronti di pezzi di citta'''.
Renzi spiega di avere ''in testa un progetto che e' quello che il presidente della Regione Enrico Rossi ha illustrato con grande intelligenza e cioe' quello di dire mettiamo Firenze e Pisa insieme e facciamo le cose per bene. Se pero' per mettersi insieme si deve stoppare Firenze, credo sia un errore politico di cui ciascuno si assumera' le proprie responsabilita'. Oggi - ha concluso - abbiamo la pista messa nel modo piu' sbagliato possibile e se non c'e' la forza per metterla parallela, lo si dica e noi rispetteremo le valutazioni''.
Futurismo- KRISTIAN FUMEI INTERVISTA: tra Berlino e la "Techno" di Zarathustra
http://www.italiadubstep.com/category/artisti-dubstep-italiani/page/2/
http://www.facebook.com/people/Kristian-Fumei/1567094090#!/profile.php?id=1567094090&sk=info
1) Autoscanning…o…Le Confessioni di un ignorante.
Al di là dei dati anagrafici, qui veramente di poca importanza, dopo essere nato, cresciuto ecc. direi di focalizzare l'attenzione attorno agli anni 90, cioè quando comincio ad interessarmi un po' più seriamente di musica. Quel periodo mi ha visto attivo come Mc nel mondo Hip Hop.
All’incirca intorno all’anno 2000, stanco di dover costantemente dipendere da produttori e studi per realizzare i miei progetti, decido di acquistare l’attrezzatura necessaria per auto produrmi, a questo punto ha inizio la mia passione per la musica elettronica.
Comincio così a sperimentare con l’attrezzatura da “completo ignorante” (così amo definirmi) , senza cioè avere nessuna nozione né musicale né di produzione. Vengo folgorato dalla lettura del manifesto “L’Arte dei Rumori” di Luigi Russolo, testo che mi influenza ed ispira profondamente insieme ad altri manifesti futuristi, in essi trovo la giustezza delle mie teorie sull’ignoranza e sul rifiuto di ogni formazione accademica in campo musicale.
Comincio così a far prevalere il rumore nelle mie produzioni sempre più prepotentemente finché conosco il Dubstep che mi fa perdere completamente la testa. Nel Dubstep trovo molte caratteristiche che a mio parere la sua musica deve avere: innanzitutto il break beat, essendo io geneticamente incapace di utilizzare la cassa dritta in stile musica dance e le facilerie pop, ed inoltre la propensione del genere verso le atmosfere Minimaliste ed Ambient.
La propensione verso il rumore e i suoni dei generi Noise e Industrial mi portano a desiderare un suono fatto in prevalenza o quasi esclusivamente di rumori, comincio così a teorizzare il mio stile personale di comporre, arrivando così al mio disco di debutto “Darkdub e.p.” con l’etichetta Berlinese DubStepDivision nel 2010. Nel 2011 produco già il secondo disco “Microstep e.p.”, disco che verrà distribuito in download gratuito.…
Questo è quanto, in poche parole sono un elettrorumorista che si fa vanto della propria ignoranza.
2) Avanguardia elettronica…? poco veramente mi emoziona e fa vibrare le mie crode di futurista la così detta avanguardia. Ciò che è in grado di farmi ancora vibrare è la vicinanza di spiriti a me affini, l’energia emanata dai NetFuturisti, dal MAV, da Graziano Cecchini, il prezioso lavoro svolto da Libreria Futurista, l’apporto dato da molta altra gente ancora sinceramente intenzionata e protesa a mantenere viva una parte della nostra cultura Italiana e la sua genialità, mi emozionano ancora le azioni d’arte atte a scuotere l’assopimento culturale che stiamo vivendo.
Per il resto mi sento più come il Zarathustra di Nietzsche, che riflette sulle miserie umane della musica moderna con un velo di divertita compassione, che un protagonista dello sfavillante show business musicale. Preferisco semplicemente situarmi “Al di là del Bene e del Male”.
Oggigiorno le possibilità offerte dalla rivoluzione digitale, sono virtualmente infinite, ma spesso sono usate solamente per creare altra merce da consumare, non si portano avanti ideali, non si mira ad infrangere preconcetti e limitazioni, non si cerca un'evoluzione, si crea esclusivamente merce, a questo si riduce oggi l’avanguardia nella maggior parte dei casi.
Per come la penso io si può parlare di avanguardia quando si infrangono le regole imposte per creare qualcosa di nuovo, quando si sputa in faccia al servilismo e al passatismo, quando si rifiuta di essere politicamente corretto.
3) TechnoGeneration? Senza ombra di dubbio! E' certamente vero che il problema legato all'ambiente è alquanto fondamentale oggi giorno, sicuramente il tema dell’ecologia va affrontato, ma non come un richiamo al primitivismo, si dovrebbero invece trovare nuove soluzioni anche con l’aiuto della tecnologia, mettere la tecnologia a servizio dell'ambiente, oltre al fatto che bisognerebbe dare una scrollata alle coscienze di tutti...prima di tutto.
Di questi tempi è molto di moda dichiararsi ecologisti, ma poi se andiamo a vedere...quasi tutti noi usiamo un'automobile, tutti noi acquistiamo beni di consumo creando montagne di rifiuti, chi più chi meno tutti partecipiamo all’inquinamento. Dovremmo quindi prima di tutto smettere di farci seghe mentali sull'ecologia e modificare realmente le nostre abitudini e il nostro modo di consumare, ribellandoci alla cultura imperante che ci vuole consumatori invece che persone.
Per essere ecologisti e coerenti si dovrebbe fare il pieno di olio di colza nelle automobili infischiandosene delle norme del codice della strada che impongono l’uso di carburanti derivati dal petrolio pena il sequestro del mezzo, essere pronti a pagare in prima persona per portare avanti le proprie idee.
Per questo mille volte TechnoGeneration…almeno per un fatto di coerenza.
4) Futurismo oggi e domani? Oggi vedo nel Futurismo un mezzo per cambiare le cose, un metodo per risvegliare la gente dal letargo mentale, un mezzo di evoluzione.
Le nuove tecnologie digitali ci danno l'opportunità di diffondere a livello globale azioni d’arte futuriste mirate a far riflettere le persone, per far capire a più gente possibile che il vero cambiamento deve partire da una rivoluzione interiore.
Il mio Futurismo è un mezzo per abbattere la falsa morale, il passatismo,i dogmi, le credenze superstiziose, l’ignoranza e l’incoerenza imperante nella nostra cultura.
Una via per riappropriarci della nostra cultura Italiana e delle nostre radici, senza cadere nel pentolone della cultura globalizzata e consumistica, una via Italiana all’ Übermensch di Nietzsche, un culto del futuro per rendere migliore il nostro presente.
RobyGuerra
Luca Oleastri-Eliza-AI vintage...
1966 VINTAGE AI... Luca Oleastri Amministratore Esperto del gruppo in Letteratura di fantascienza · s n e o p r d S o t 8 0 g 8 2 f m 6...

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