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Che dispiacere immenso mi da questa nefasta notizia. Quanti ricordi ritornano di Antonietta e Cesare, due Persone uniche ed irripetibili, unite fra loro in modo idilliaco, da me conosciute nel 1980. Per venti anni ed oltre, ho frequentato i teatri romani e non mancava mai una mia visita a casa loro, dove Cesare mi mostrava i suoi personaggi con le teste cave e all'interno miriadi di meccanismi per muovere occhi, palpebre, sopracciglia, orecchie, bocca, proprio come il corpo umano. D'altronde era un medico psichiatra e il corpo umano l'aveva dovuto studiare bene, entrando nei meccanismi che lo muovono anche psicologicamente, e nelle sue marionette sperimentava tendini, nervi, muscoli, vasi sanguigni e pensiero, anche di chi era sofferente, come i suoi pazienti, raccontandomi, le gags, i tic e l'intelligenza delle trame e delle musiche a loro affidate e dedicate nei suoi spettacoli, dove tutta la famiglia, moglie e figlie comprese, animavano e recitavano, dando vita, sotto la sua attenta Regia, ai suoi personaggi/archetipi. Antonietta e Cesare, venivano sempre a vedere, anche più volte i miei spettacoli ospitati al Teatro Verde, quando c'era ancora Maria Signorelli a chiamarmi e le figlie, poi al Teatro Talia dalla Marchini, vicino al Ministero della Pubblica Istruzione o al Teatro Don Bosco. Vennero anche all'inaugurazione del "Museo dei Burattini - Collezione Zanella/Pasqualini", nella Casina del '400 di Budrio (BO), il 16 dicembre del 2000, inaugurandolo assieme al Presidente dell'IBC della Regione Emilia Romagna Ezio Raimondi, che si stupì della nostra ancora giovane età, per essere dei fondatori di un Museo. Avevamo nel 2000, io 41 anni, ma Rita solo 39. Poi quando organizzai il 1° Premio "Il Cuccoli d'Oro", sempre a Budrio, con la spilla d'argento placata d'oro, raffigurante il Fagiolino e il suo bastone imbracciato, disegnati da Alessandro Cervellati, cesellato da un bravissimo orafo budriese al quale avevo dato un disegno, la premiai come prima premiata, ed io recitai in suo onore la farsa "Il Merlo", col Sandrone del film "La donna del traghetto", del Regista Fago, dove il mio Maestro Otello Sarzi, animava nel film in baracca lo "Spavirone" modenese, mentre l'attore nel ruolo del burattinaio era un magistrale Alessandro Haber. Burattino costruito e ricevuto in dono da Cesare Felici, per il nostro Museo, che conservo ancora come uno dei burattini più preziosi, ed esposto in decine di mostre non solo in Italia. Così con quel burattino magico, la mia personale interpretazione, dove per muovere e girare la testa a sinistra e a destra, s'infilano l'indice e il medio nel collo, rendendolo molto più similare all'umano nelle movenze, tecnica, che mi spiegò, in uso in Spagna. Quando lo ricevetti in dono, credo che Cesare fosse Presidente di Unima Italia, ed io Consigliere Internazionale. Ricordo ancora quando si partecipò ai Congrassi Mondiali di Unima nel '92 a Lubiana, con Otello Sarzi, nel '96 a Budapest, con Mario Mirabassi e nel 2000 a Charleville Mezieres in Francia, dove eravamo quasi sempre assieme nei convegni e ad assistere agli spettacoli, dove anch'io ne feci uno con Michel Poletti, dal titolo "La grande favola delle Marionette". Antonietta era la Storia impersonificata di Unima. Aveva anche pubblicato un libretto, esposto nelle vetrine del Museo, col 1° logo dell'UNIMA, disegnato nel 1929 al Congresso di Praga. All'interno, una miriade d'informazioni utili per conoscerne la storia, con nomi, cariche istituzionali, statuto e regolamenti. Sapeva raccontarti ogni attimo della vita Associativa internazionale e nazionale, anche presenti con Albert Bagnò e Stefano Giunchi alla nascita di Unima Italia. A loro dobbiamo l'umanità Associativa, come intento primario da cercare, per raggiungere e promuovere, col nostro antico e moderno mestiere, la diffusione della Pace, in ogni luogo e in ogni dove, tramite i burattini, le marionette, i pupi, le ombre e similari, poi chiamati ministerialmente: Teatro di Figura, ma con loro oserei dire di Bella Figura. In ultimo il ricordo avvenuto ad Assisi, nella lunga "Marcia della Pace", dove i tanti burattinai e marionettisti giunsero coi loro protagonisti. Per l'occasione avevo rapito dal Festival "Arrivano dal Mare" di Cervia, diretto da Stefano Giunchi, dopo la consegna delle "Sirene d'Oro", il Presidente del Comitato Elettorale di UNIMA Internazionale. L'amico carissimo, basco, Miguel Arreche, al quale desideravo far conoscere anche altre realtà nazionali. Nella piazzetta davanti alla chiesa di San Francesco, al termine della "Marcia della Pace", da Perugia ad Assisi, il friulano Roberto Pagura aveva preparato in cartene bianco un'immensa colomba della Pace, con un'apertura alare imponente, per manifestare contro la guerra nella ex Jugoslavia. Così fu gonfiata di elio l'immensa, meravigliosa e leggerissima Colomba, che si dovette ancorare a delle auto e furgoni, che quasi si portò via, facendoli sollevare, come baracchesi a cavallo delle scope nel "Totò il Buono" di Cesare Zavattini, che iniziarono a volare verso un Mondo dove: "Il buongiorno vuol dire veramente buongiorno", davanti al Duomo di Milano. Anche Cesare Felici, Otello Sarzi, Miguel Arreche, Mario Mirabassi, Rita ed io, ci attaccammo a quella corda, come una marionetta rovesciata, altrimenti sarebbe scomparsa nel cielo terso di quella giornata. Carissima Prof.ssa Antonietta Sammartano, riposa in pace, come il significato e significante di quella Colomba, volata via, ora assieme al tuo caro compagno di vita, il Dott. Cesare Felici. Sentite Condoglianze alle Figlie e a tutta la Comunità del Teatro di Bella Figura. (Vittorio Zanella).