Daniel Susskind-Il futuro desiderante, oggi.. Come farlo....


FUTURISMO  SPACE   Tra gli articoli più affascinanti e futuribili degli ultimi dieci anni!  La fine del lavoro come paradigma sociobiologico, secondo un grandissimo economista vero umanista e futurist....
Tesi in flagrante ed esplicita controtendenza rispetto al quasi totale mainstream contemporaneo.... Nessun futuro per il vecchio homosapiens sempre schiavizzato dal ricatto eterno del Power, prigioniero del lavoro regno della necessità.  E liberazione grazie all'era cibernetica, all'Intelligenza Artificiale e ai Robot.
Finalmente qualcuno che conferma concretamente e ovvio potenzialmente, visti i tempi attuali...,,  FUTURI immaginati e previsti già da molto tempo.  E il Tempo Libero per gli umani come opera d'arte vivente e opera di scienza.  Liberi di pensare il cosmo, come filosofi, di "crearlo" come artisti, di scoprirlo come scienziati, di vivere la Terra e le Stelle come umani liberi....

ESTRATTO..... il consiglio dell'economista Daniel Susskind suona ancora più urgente: «Dovremo pensare più seriamente al tempo libero». Già consulente politico del governo britannico, fellow in Economia all'università di Oxford, visiting professor al King's College di Londra e autore di Un mondo senza lavoro (Bompiani), spiega così il suo punto di vista: «Nei prossimi cento anni il progresso tecnologico potrebbe portare a un benessere e a una prosperità senza precedenti, ma il lavoro diventerà scarso. Qualsiasi professione, che si tratti di diagnosticare una malattia, redigere un contratto, scrivere notizie, comporre musica o costruire una casa, sarà sempre più alla portata dei computer, grazie ai progressi inarrestabili della tecnologia. Quindi la minaccia di un mondo senza lavoro per tutti è una delle sfide più grandi del nostro tempo». Per Susskind le questioni da affrontare nei prossimi decenni sono tre: distribuire la prosperità in modo equo, limitare il crescente potere delle Big Tech che sono responsabili dello sviluppo delle tecnologie e riscoprire il senso di un mondo in cui il lavoro non sarà più il centro delle nostre vite. Tracciando la storia dei principali cambiamenti del nostro tempo, l'autore invita pragmaticamente a esplorare strade diverse da quelle di un'economia basata sulle professioni.