La cessione di Mentone e Roccabruna alla Francia nel 1861. Considerazioni su un un importante studio del Professor Gandolfo, storico sanremese.

L'illustre storico sanremese Andrea Gandolfo, nell'ambito di una serie
di interventi su Sanremonews (anche da parte di chi scrive) e sul web
in genere, ha ricostruito, su Montecarlonews, con completezza storica
ed analoga ricchezza di motivazioni politiche, il passaggio alla
Francia,nel 1861, delle due città rivierasche liguri di Mentone e di
Roccabruna. Una nota, quello studioso ligure, di notevole livello
scientifico, che costituisce un'analisi completa di quegli eventi.
Eventi che maturarono soprattutto in riferimento agli interessi
economici delle popolazioni della zona, che non ebbero immediata
vocazione sabauda, anche se si resero interpreti dei moti liberali del
1848-1849, al fine di liberarsi del dispotismo del principe monegasco
dell'epoca. La descrizione del Professor Gandolfo, in proposito, pone
ancora una volta in evidenza l'interagire di sentimenti e di
circostanze in coincidenza con sviluppi geopolitici di assoluta
importanza nelle relazioni a cavallo di realtà statuali diverse.
Emerge dalle riflessioni del Professor Gandolfo la centralità della
questione del continuo mutare delle sorti statuali delle genti
dell'estremo Ponente ligure (prima, durante e dopo il Congresso di
Vienna): vicende che lo studioso ligure recupera e traduce con la
consueta brillantezza espositiva e d'argomento, nella visione storica
d'insieme del comune patrimonio culturale e di lingua non solo
"ligustico" di questo lombo occidentale d'Italia, oggi trasferito alla
Francia. Un patrimonio, a dire il vero, che si è sedimentato e vive,
aldilà delle linee di confine, che, di volta in volta nei secoli, ne
ha visto lo spostamento ed ha seguito le scelte locali spesso
consapevoli, ma talora imposte dall'alto per le decisioni personali
dei sovrani di turno. La questione, ovviamente, non riveste più
carattere di attualità (confinandosi nell'ambito della ricerca
storica), ma va ripensata alla luce della rinnovata (e ritrovata)
solidarietà tra nazioni sorelle e di comune eredità ideale che
rischiano oggi di fronteggiare sfide ben più insidiose.
Casalino Pierluigi, 4.12.2015