"E' necessario infine precisare che, anche se il sogno è comunque un prodotto del cervello, esso in quanto funzione rappresentativa trascende il cervello e si pone a un livello epistemologico profondamente diverso rispetto alle funzioni cerebrali. Il sogno e il suo significato restano il referente della psicoanalisi mentre le funzioni cerebrali nel sonno sono i referenti delle neuroscienze che, tuttavia, sull'esperienza onirica profondamente legata alla storia affettiva del soggetto non possono dire nulla di interessante."
https://www.matmedia.it/la-matematica-puo-essere-sognata/
La funzione rappresentativa e la storia affettiva possono essere fattori di un pensiero matematico inconscio.
.....(Mauro Mancia )Il "livello epistemologico del sogno profondamente diverso rispetto alle funzioni cerebrali" sembrerebbe escludere una forma di razionalità onirica. In ogni caso il rapporto della matematica con l'inconscio viene ammesso dai matematici stessi. Ce lo ricorda David Ruelle in La mente matematica, Edizioni Dedalo, 2009 (The Mathematician's Brain, Princeton University Press, 2007):
"C'è poi l'interessante affermazione, da parte di alcuni matematici di spicco, che una parte rilevante del loro lavoro viene fatta inconsciamente. Abbiamo appena visto che Hadamard, sulla scia di Poincaré, distingue nell'attività matematica uno stadio conscio di preparazione, uno inconscio di elaborazione o incubazione, un'illuminazione che torna al pensiero conscio e uno stato conscio di verifica.".....................
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