Musei/Domani al Tar la prima udienza sul ricorso di Sgarbi e Codacons
I giudici hanno una grande responsabilità nel decidere nel merito di questo ricorso, e la loro decisione rimarrà nella storia».
ROMA - E' in programma domani presso il tar del Lazio udienza per discutere nel merito il ricorso presentato da Vittorio Sgarbi e Codacons contro la chiusura dei musei decisa dall'ultimo Dpcm.
«La cultura è l'identità di un paese – spiega Vittorio Sgarbi – e i musei ne sono al tempo stesso custodi e presidio. Se chiudono i musei, muore il paese. I giudici hanno una grande responsabilità nel decidere nel merito di questo ricorso, e la loro decisione rimarrà nella storia. Non può prevalere una irrazionale paura. Proprio in momenti difficili come questi i musei sono il simbolo di una resistenza che dev'essere prima di tutto dello spirito, delle coscienze, della ragione».
Il ricorso di Sgarbi e Codacons punta tutto sul presupposto giuridico di «servizio pubblico essenziale», qual è, come prevedono le norme in vigore, l'attività dei musei: «Col cosiddetto 'decreto Colosseo' – ribadisce Sgarbi - l'apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura è considerato servizio pubblico essenziale, come la scuola, la sanità e i trasporti, ai quali si applicano i livelli delle prestazioni essenziali. Il servizio pubblico essenziale è quello di cui la collettività non può in nessun caso fare a meno, difatti lo stesso ordinamento ne vieta l'interruzione».
Conclude Sgarbi: «Non vi sono evidenze scientifiche di contagi avvenuti nei musei. Tra l'altro, le nuove tecnologie, come quella presentata lunedì alla camera nel corso di una conferenza stampa, relativa a una innovativa membrana protettiva per le superfici maggiormente a contatto con i visitatori, consentono di riaprire i musei in sicurezza»
l'Ufficio Stampa
(Nino Ippolito)
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