Lezioni dalla Fine del Mondo
Autore: Alessandro Melis, Emmanuele Pilia
«Zombiecity è l'ultima possibilità di sopravvivenza del genere umano
sulla Terra. La catastrofe biologica è iniziata, l'attacco virale è
inarrestabile ed ha ormai raggiunto l'ultimo stadio, il punto di non
ritorno».
Ogni volta che si tenta di immaginare scenari futuri utili alla
sopravvivenza della società su questo pianeta, emerge con chiarezza
quanto le conseguenze più drammatiche del così detto "sviluppo" siano
tra i fattori di maggior criticità che l'umanità si trova ad
affrontare: terremoti, maremoti, dissesti idrogeologici,
desertificazione, uragani, ma anche sommosse civili, militarizzazioni
delle aree urbane, attacchi terroristici, dimostrano che le nostre
città non sono attrezzate per far fronte agli imprevisti più
catastrofici.
Di fronte a questo scenario, parlare di zombie, può non apparire come
una priorità dell'architettura. Eppure, la popolarità che ha la
cinematografia legata agli zombie può essere sfruttata come una buona
metafora per stimolare studenti e studiosi ad interrogarsi sulle
opportunità offerte da un immaginario distopico.
"Lezioni dalla fine del Mondo" è il risultato di un programma
didattico e di ricerca che nasce dall'idea di comprendere quali siano
gli strumenti minimi per la sopravvivenza e quali, invece, i bisogni
secondari. Lo scenario che si ipotizza è la diffusione di una malattia
endemica capace di rendere ostile la maggior parte della popolazione
mondiale, ormai contagiata, nei confronti della minoranza immune.
Lo scopo di Zombiecity, per quanto lo scenario proposto possa sembrare
distopico, è quello di favorire soluzioni progettuali concrete, più
strategiche che tecnologiche, che mirino, pur in un contesto
apocalittico, alla creazione di una nuova società, in cui la felicità
umana sia garantita dalla crescita della qualità della vita.
sulla Terra. La catastrofe biologica è iniziata, l'attacco virale è
inarrestabile ed ha ormai raggiunto l'ultimo stadio, il punto di non
ritorno».
Ogni volta che si tenta di immaginare scenari futuri utili alla
sopravvivenza della società su questo pianeta, emerge con chiarezza
quanto le conseguenze più drammatiche del così detto "sviluppo" siano
tra i fattori di maggior criticità che l'umanità si trova ad
affrontare: terremoti, maremoti, dissesti idrogeologici,
desertificazione, uragani, ma anche sommosse civili, militarizzazioni
delle aree urbane, attacchi terroristici, dimostrano che le nostre
città non sono attrezzate per far fronte agli imprevisti più
catastrofici.
Di fronte a questo scenario, parlare di zombie, può non apparire come
una priorità dell'architettura. Eppure, la popolarità che ha la
cinematografia legata agli zombie può essere sfruttata come una buona
metafora per stimolare studenti e studiosi ad interrogarsi sulle
opportunità offerte da un immaginario distopico.
"Lezioni dalla fine del Mondo" è il risultato di un programma
didattico e di ricerca che nasce dall'idea di comprendere quali siano
gli strumenti minimi per la sopravvivenza e quali, invece, i bisogni
secondari. Lo scenario che si ipotizza è la diffusione di una malattia
endemica capace di rendere ostile la maggior parte della popolazione
mondiale, ormai contagiata, nei confronti della minoranza immune.
Lo scopo di Zombiecity, per quanto lo scenario proposto possa sembrare
distopico, è quello di favorire soluzioni progettuali concrete, più
strategiche che tecnologiche, che mirino, pur in un contesto
apocalittico, alla creazione di una nuova società, in cui la felicità
umana sia garantita dalla crescita della qualità della vita.