Dal 4 al 27 ottobre, all’ex refettorio del complesso San Paolo, sarà presentata la mostra “Now! giovani artiste italiane”, organizzata dall’Udi Ferrara e dal Comitato Biennale Donna. Inserita nel progetto “Dentro le Mura”, la collettiva presenta i lavori di quattro artiste italiane under 35 – Ludovica Carbotta, Silvia Giambrone, Laurina Paperina, Elisa Strinna ed è curata da Lola G. Bonora e Silvia Cirelli.
Proseguendo l’ormai consolidato compito di promuovere le voci femminili della scena contemporanea, il comitato “Biennale Donna” questa volta esplora le eccellenze della giovane arte nostrana. In un momento storico e sociale in cui la giovane creatività fatica a emergere e ad avere la giusta visibilità, la mostra “Now!” vuole confermare quanto sia vivace e talentuoso il panorama artistico italiano.
Lontana dal tentativo di definire una specificità generazionale e tanto meno di genere, l’esposizione non vuole circoscrivere la dimensione estetica dell’arte emergente quanto, al contrario, valorizzarne le differenze nell’approccio linguistico e nella grammatica stilistica, allo scopo di stimolare riflessioni sulla multiforme contemporaneità italiana.
Accolgono lo spettatore le singolari sculture di Ludovica Carbotta, che si mette letteralmente “in scena” proponendo un’originale versione di autoritratto: le cinque sculture in cemento armato sono infatti, il calco dei piedi dell’artista, una fedele imitazione del suo corpo. Concetto rimarcato anche dal peso effettivo delle singole sculture, che equivale al peso specifico di Ludovica Carbotta. La fisicità dell’artista viene resa dal ribaltamento dei convenzionali modelli strutturali, suggerendo una diversa visione di corporeità, dove è l’equilibrio di pieni e vuoti a dare ritmo allo spazio e dove la comune staticità del cemento si altera con la ripetizione di gesti immortalati.
La mostra prosegue con il contributo di Laurina Paperina, una delle più dissacranti voci della giovane arte italiana, conosciuta sia in Italia che all’estero per la sua impronta decisamente politically incorrect, fatta di citazioni ironiche e ambientazioni splatter. Profondamente influenzata dalla cultura popolare d’internet, della televisione e dei cartoons, Laurina Paperina stupisce con un lessico artistico popolato da strani personaggi che faticano a prendersi sul serio e che non riescono a fare a meno di un cinismo paradossale portato all’estremo. La Marmottona, grande installazione a muro, che rappresenta una gigantesca marmotta dai colori brillanti che affamata si mangia allegramente i piccoli disegni dell’artista, come anche l’opera Artist Skull, un collage di 289 post-it che nell’insieme raffigurano un raccapricciante teschio rosa, sono esempi dei fantasiosi scenari di questa bizzarra artista trentina. Le video-animazioni di How to kill the artists invece, si concentrano sui personaggi famosi del mondo artistico che, una volta arrivati al successo, vengono selvaggiamente aggrediti dalle loro stesse opere, una chiara rielaborazione questa, di un presente quasi fuori controllo..... C
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