La specie artificiale. Il nuovo libro di Riccardo Campa
Chi si interessa del progresso biomedico e delle sue conseguenze sociali può ora giovarsi dell’ultima fatica editoriale di Riccardo Campa, professore di bioetica e sociologia medica all’Università Jagellonica di Cracovia e presidente dell’Associazione Italiana Transumanisti. La specie artificiale. Saggio di bioetica evolutiva – questo il titolo del libro pubblicato da Deleyva Editore – affronta i consueti temi della bioetica, ma da una prospettiva radicalmente diversa. Lo scopo principale della ricerca non è, infatti, argomentare “pro” o “contro” questa o quella pratica biomedica, come già fanno molti libri in circolazione, ma cercare di capire come gli sviluppi della biomedicina da un lato e le dottrine bioetiche dall’altro stanno modificando e modificheranno ancor di più in futuro la specie umana. Ci si chiede spesso se una pratica biomedica sia benefica o malefica nell’immediato, ma ci si domanda assai più raramente che impatto essa abbia sull’evoluzione. Ancora meno ci si chiede che impatto abbiano sull’evoluzione le dottrine bioetiche. Assumendo un punto di vista evolutivo, la classica contrapposizione di campo tra “laici” e “cattolici” appare in una luce diversa. Una volta che le tecniche sono state forgiate, non importa se si è favorevoli o contrari: qualunque scelta determinerà l’evoluzione della nostra specie che, in questo preciso senso, è “artificiale per natura”. Quello che davvero importa è dunque capire da dove veniamo, dove stiamo andando e soprattutto dove vogliamo andare. Il libro è stato inserito nella collana Neoantropologia, diretta dallo stesso Campa. Scopo della collana è proporre ricerche sulle interazioni tra sviluppo tecnologico ed evoluzione umana. Queste indagini vengono ricondotte dai rispettivi autori alle discipline accademiche più disparate. Perciò, Deleyva Editore ha sentito l’esigenza di delineare un’area di studio interdisciplinare, dandole un nome e soprattutto una letteratura di riferimento. «Neoantropologia» è il neologismo che è stato coniato proprio per indicare gli studi storici, filosofici e scientifici volti a mettere in luce le trasformazioni fisiche, intellettive e morali dell’uomo contemporaneo, in particolare quando sono frutto di uno sforzo autoevolutivo. Così come la «paleoantropologia» è lo studio dei resti fossili dell’uomo e dei tipi umani ormai estinti, la «neoantropologia» è lo studio dell’uomo nuovo, dell’uomo possibile, dell’uomo futuro, dell’uomo che trascende se stesso.
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