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Home » Lettere al Direttore » “Su Ferrara gettiamo la spugna” | di Redazione
14 settembre 2013, 0:00
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“Su Ferrara gettiamo la spugna”
Oppure con il Mito de L’Internazionale (in sé grande evento), ma presentato come vertice della cultura e dell’informazione contemporanea, ma è un falso storico, visione a una dimensione ben nota, ancora ideologica e solo frammentariamente ciberculturale (a Bergamo e Genova fanno il Festival della Scienza….in tal senso…). La mistificazione (parziale) culturale inoltre si segnala con i soliti copioni delle grandi mostre in sé non errate (figurarsi) ma sempre modulate su modelli quali Venezia, Roma, Firenze, funzionali solo nella fase nascente durante l’ex duca rosso fase, poi mai ottimizzate secondo peculiarità ferraresi doc (in questo caso positivo) secondo rare potenzialità storiche e culturali, riassumibili – i gravi bachi- con – da un lato – l’assenza di prassi museali interattive e non statiche (la mostra di Antonioni il modello, interattiva e high tech…e perfetto link Ferrara-Italia-Mondo…), dall’altro con un semplice rasoio di Occam: il turismo dovrebbe postulare Ferrara in sé come Sirena, prima delle mostre … è il Palazzo dei Diamanti in sé o le Grandi Mura, uniche in Europa, l’oggetto del Desiderio… poi le mostre un Bonus….il diamante segreto..nascosto nel Palazzo.. (solo esempi minimali e iperbolici ma per intendere la necessità fondamentale di nuovi sistemi operativi mentali al passo con l’Italia 2.0, nuovi software senza tale nuova tecnologia politica culturale… non girano o girano poco e soprattutto lenti, 15 minuti di gloria poi…ricadute a medio lungo termini deboli).
Non ultimo, il sisma avrebbe dovuto svegliare la città: invece prevale l’esorcismo e il ..trauma: così anziché capire nuove modulazioni per Ferrara città d’arte, mirando soprattutto le risorse invece verso quel link Ferrara città di scienza che l’Università segnala e come segnalano le stesse classifiche nazionali sugli atenei, e sulla ricostruzione preventiva anche (leggi adeguamento piano strutturale della città intera, invece si privilegiano teatri e chiese- anche … ma il sisma non è un turista né un artista…) prevale il modello obsoleto che in 20/30 anni non ha fatto decollare la città…
Ergo… i simulacri indicano il futuro di Ferrara, implosivo e regressivo, persino nelle sue eccellenze, figurarsi altre criticità emerse prima e dopo la crisi (industria, sanità, commercio ormai, giovani in fuga, popolazione vecchia e depressa (leggi suicidi quasi un primato tragico) degrado civile con il miraggio multietnico dogmatico ecc.): ergo un neo medioevo prossimo venturo, la città stessa destinata a diventare un borgo di Bologna (se non di Rovigo) tra 20 anni circa, non ci interessa. Per Ferrara ci limiteremo a qualche azione parola nei nostri specifici spazi web, peraltro essenzialmente extraferraresi. In generale gettiamo la spugna…
Cordiali saluti e buona fortuna.
Roby Guerra x Azione Futurista Ferrara
(*curatore Laboratorio Letteratura Futurista x Associazione Italiana Transumanisti-Milano)