domenica 27 dicembre 2009

Prima Azione Dinanimista D'Annunzio remix

gabriele0001.jpgPIANGE IL CIELO

Remix di Zairo Ferrante de “La pioggia nel pineto”  di Gabriele  D'Annunzio 
 

Taci. Su l'uscio

de la porta non odo

rumori che dici

naturali; ma odo

suoni nuovi

che parlano gocciole e tinniti

lontani.

Ascolta. Piove

dalle nuvole grigiastre.

Piove sulle lamiere

secche e rossastre,

piove sui palazzi

metallici ed irti,

piove sui mirti

dell'insegna del bar,

sulle catene fulgenti

d'anelli accolti,

su i fusti folti

di liquidi aulenti,

piove su i nostri volti

stanchi,

piove su le nostre mani

ruvide,

su i nostri vestimenti

ingrassati,

su i tristi pensieri

che l'anima annega

serena,

su la favola bella

che ieri

t'illuse, che oggi m'illude

o padrone. 

Odi? La pioggia cade

sul solitario

asfalto

con clippettio che dura

e varia nella nebbia

secondo le pozze

più  alte, men alte. (vv. 39)

Ascolta. Risponde

al canto il pianto

delle Madri

che la piovra silenziosa

ricatta,

né  il ciel cinerino.

E il mitra

ha un suono, e il fucile

altro suono, e il pugnale

altro ancora, stromenti

diversi

per innumerevoli morti.

E immersi

noi siamo nell'aria

malvagia,

di giuste genti morenti;

e il tuo volto austero

è molle di lacrime

come quelle mamme,

e i tuoi capelli

brillano come

i laghi ghiacciati,

o creatura risorta

che hai nome

Falcone. 

Ascolta, ascolta. L'accordo

della vile politica

a poco a poco

più  sporco

si fa sotto il pianto

che cresce;

ma un canto vi si mesce

più  roco

che di laggiù  sale,

dall'umida strada remota.

Più  sordo e più fioco

s'allenta, si spegne.

Solo una nota

ancor trema, si spegne,

risorge, trema, si spegne.

Riparte e s'ode la voce dal mare.

Or s'ode su tutta la terra

crosciare

l'argentea pioggia

che spegne

l'ira tramandata

secondo la progenie

più  triste, men triste.

Ascolta.

La figlia della piovra

è muta; ma i figli

dell'uomo ricattato,

il futuro,

cantano in unanime gruppo

mai con voi, mai con voi!

E piove sulla tua tomba

Falcone. 

Piove sulla tua ultima strada

si che par il ciel pianga

per il dolore; non morto

ma d'un tratto fatto vivente

par dal ciel tu esca.

E tutto il tuo canto è in noi fresco

aulente,

ed il cuor nel petto è come spada

intatta,

tra le palpebre gli occhi

son come proiettili in canna,

i denti negli alvèoli

son scintillanti luci di rabbia.

E andiam di strada in strada,

or congiunti or disciolti

(e il tuo ricordo prende vigor

ci allaccia i malleoli

c'intrica i ginocchi)

mai con voi, mai con voi!

E piove sui nostri volti

arrabbiati,

piove sulle nostre mani

serrate,

su i nostri vestimenti

puliti,

su i futuri pensieri

che l'anima schiude

novella,

su la favola  bella

che ieri

t'illuse, che oggi m'illude

e continua

o Falcone. 
 
 
AZIONE DINANIMISTA PER UN 2010-3010

LIBERO DA OGNI SFRUTTAMENTO  E DA TUTTE LE MAFIE: 

Prima, spero di una lunga serie, quest'azione dinanimista mira a sottolineare  uno dei lati oscuri della, contemporanea, società  italiana. Come D'annunzio ed Ermione si trovarono di colpo immersi in una natura viva e nascosta che li avvolgeva e che prendeva forza da ogni loro passo, così noi ci troviamo immersi in una società carica e satura di soprusi e di crimini che prendono forza da ogni nostra azione illegale, anche la più banale.

Ecco che il DinAnimismo invoca  la forza della Poesia (Noi non abbiamo armi ma solo parole ed anima per distruggere i nostri nemici)  per risvegliare le Anime assopite e ferite dalla superficialità, con la speranza che questo risveglio possa portare gli uomini ad unirsi ed opporsi, unanimemente, alla deriva societaria di cui siamo sicuramente tutti spettatori e probabilmente anche fautori auspicando un'era  (2010-3010)  libera da ogni sfruttamento e da tutte le mafie.

Zairo Ferrante (26/12/2009)

P.S.

AUGURI DI BUONI, PROSPERI E LIBERI ANNI FUTURI!!!     

http://dinanimismo.myblog.it

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=hH9PhdK3mdQ
 

Dante e i Video Game

logo_dante.gifda Il Giornale

In America la chiamano Dante’s mania, e i giornali e i siti ne parlano continuamente.
Detto così un italiano potrebbe esserne subito contento. Potrebbe immaginarsi che chissà per quale motivo negli Stati Uniti sia tutto un fiorire di terzine, che dentro la metropolitana di New York sia tutto un «Quel color che viltà di fuor mi pinse/ veggendo il duca mio tornar in volta...».
Anzi, potrebbe essere subito pronto a lodare i lettori a stelle e strisce e sentirsi in dovere di partire con la solita filippica contro l’ignoranza sempre vituperata della terra «dove il sì suona».
Poi però si scopre che il Dante che tanto affascina grandi e piccini al di là dell’Atlantico è un po’ diverso dal nostro. Innanzitutto è un Dante per il quale ogni girone è una schermata. Si tratta di un videogioco la cui uscita mondiale è attesa per febbraio e di cui da oggi sarà disponibile un «demo» scaricabile e utilizzabile su una delle più comuni consolle di gioco. Ma in fondo, un videogioco sulle orme del nostro più grande poeta potrebbe anche non essere tanto male....

continua http://www.ilgiornale.it/cultura/dante_crociato_spaccaossa__videogame/24-12-2009/articolo-id=409320-page=0-comments=1

Video http://www.youtube.com/watch?v=wXRLNx9nl4E

Modigliani a Salemi a cura di Vittorio Sgarbi

 modigliani-6.jpg

Fino al 15 febbraio 2010

Al Museo Civico di Salemi

le mostre di Modigliani e Licini

Le mostre, curate da Vittorio Sgarbi e coordinate

da Giada Cantamessa, consentono un confronto fra le prove grafiche dei due pittori che strinsero amicizia a Parigi durante il primo conflitto mondiale e che furono accomunati da una reciproca sensibilità pittorica per la linea.

 

 

SALEMI – Negli spazi espositivi del Museo Civico di Salemi è possibile visitare fino al fino al 15 febbraio 2010 la mostra «Amedeo Modigliani. La linea del cuore. Disegni e Dipinti 1910-1917», nove opere, poco conosciute al grande pubblico, del Maestro Modigliani, il più famoso degli artisti di religione ebraica, realizzate durante il lungo soggiorno francese dell’artista, provenienti da una collezione privata.

 

La Città di Salemi ospita dunque ancora una volta una grande mostra dopo quelle di Caravaggio, Rubens, Guercino, ideate da Vittorio Sgarbi e che hanno richiamato nella cittadina siciliana migliaia di visitatori paganti.

 

Sempre al Museo Civico è attualmente in corso la mostra di Osvaldo Licini dal titolo «Angeli ribelli e altri», venti disegni di proprietà della Galleria di Arte Contemporanea di Ascoli Piceno.

 Le mostre, curate da Vittorio Sgarbi e coordinate da Giada Cantamessa, consentono un confronto fra le prove grafiche dei due pittori che strinsero amicizia a Parigi durante il primo conflitto mondiale e che furono accomunati da una reciproca sensibilità pittorica per la linea. Il tutto circondato da importanti oggetti sacri della tradizione ebraica concessi dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina.

 

 l’Ufficio per la Comunicazione

(Nino Ippolito)

 

wwww.cittadisalemi.it

video http://www.youtube.com/watch?v=6E4_N5oiPBg

 

Il Natale Pagano precristiano

 

HORUS.jpgda GORGON MAGAZINE

Yule Natale Pagano


Il Sol Invictus d'inverno prima dell'impianto cristiano


Forse non tutti sanno che la data del 25 Dicembre è originariamente legata alle feste di Yule o del Sol Invictus – giorni della “nascita” del sole, celebrato poco dopo il solstizio d’inverno - e non alla Natività cristiana. La festa cattolica, infatti, a dispetto di una diffusa e incorretta opinione comune, è stata impiantata sulla data del Sol Invictus solo in un secondo momento, con una serie di atti storicamente ben documentata.


I surrogati cattolici della festa del Sol Invictus sono stati animati da finalità prettamente politiche, e la loro dimensione storicamente determinata cozza in maniera stridente con la pretesa di universalità che ad essi si accompagna. Dal canto suo, il solstizio d’inverno è davvero un fatto umanamente universale e oggettivabile: i giorni tornano più lunghi delle notti, con tutte le ricadute simboliche di questo fenomeno sulla festa e sul mito.

 

La rinascita del Sole


Il termine "solstizio" deriva dal latino solstitium e si riferisce all'apparente stasi del percorso che il Sole compie in cielo. Nell’emisfero nord del pianeta, tra il 22 e il 24 Dicembre, la stella sembra non cambiare da un giorno all'altro il suo moto giornaliero, come se fosse ormai “ferma”.


Il fenomeno, tanto più evidente quanto si è prossimi all’equatore, astronomicamente parlando è quello dell’inversione del moto percepito del Sole nel senso della sua declinazione. L’astro si trova nel suo punto di massima distanza dal piano equatoriale, cosicché il buio della notte raggiunge la massima estensione rispetto alla luce del giorno. Nel solstizio d’inverno si registrano dunque la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno. Subito dopo il solstizio, tuttavia, le ore di luce tornano ad aumentare gradualmente mentre quelle di buio diminuiscono – e così fino al momento del solstizio d’estate, in cui il processo si inverte nuovamente.


Il giorno del solstizio cade in genere il 21 Dicembre, ma i suoi effetti iniziano a essere visibili intorno al terzo o quarto giorno successivo, come attestano le mitologie, i calendari e le narrazioni di civiltà diversissime tra loro, accomunate dalla registrazione dell’effetto simbolico di un Sole che pare precipitare nell’oscurità, poi fermarsi, infine riprendere forza e rinascere.

 

Da Yule ai culti solari

La festa di Yule, di origine germanica e pre-cristiana, è una delle più antiche manifestazioni a oggi note a testimonianza dell’impatto culturale del solstizio d’inverno. Parziali resoconti sulle celebrazioni di questa festa riportano di danze e riposi, sacrifici animali e libagioni, continuate in Islanda per tutto il Medioevo in onore del dio pagano Freyl, che il clero cattolico avrebbe frainteso come Jul nella sua denuncia contro quelle pagane e demoniache giornate.


L’etimologia della parola Yule (Jòl) non è chiara, come anche la sua origine per alcuni nordica, per altri pre-indoeuropea. Sia come sia, Yule è un termine arcaico per Natale ancora in uso nei canti di natale antichi inglesi, in alcuni dialetti scozzesi, nei linguaggi scandinavi - dove viene usato per indicare altre festività di dicembre – e, per diffusione successiva, nelle lingue finniche.

Yule, tuttavia, non è l’unica risposta culturale alla percezione del fenomeno astronomico del solstizio.

La predominanza della luce sul buio (o simbolicamente del bene sul male) è un tema che accomuna pressoché ogni cultura e mitologia, e i giorni successivi al solstizio sono una data comune di nascita di altri personaggi divini o semidei accomunati dalla discendenza solare, dall’accadico Shamash al babilonese Tammuz fino al dio egizio Horus.....


continua

http://www.sabbatica.org/gorgonmagazine/pagine/sabbatica_yule.html


video

 http://www.youtube.com/watchv=kcTPy4g6Tvo

 

venerdì 25 dicembre 2009

Net.Futurismo Autopresentazione al Centenario di Torino

francescabarbi-antoniosaccoccio2[1].JPGLOGO-NETFUTURISMO[1].jpg 

Net.Futurismo: autopresentazione

*photo

Francesca Barbi e Antonio Saccoccio



Il Net.Futurismo è il Futurismo della Rete. O meglio: Futurismo delle Reti.

I futuristi del secolo scorso avevano compreso l’importanza che l’impatto della rivoluzione tecnologica stava producendo sulla sensibilità umana e cercavano di interpretare quel particolare momento storico attraverso le loro riflessioni ricerche azioni nel campo della cultura, dell’arte, della politica, del costume.

Il mondo contemporaneo attraversa un momento altrettanto decisivo. La rivoluzione neotecnologica a cui tutti assistiamo ha nuovamente (e ancora più profondamente) sconvolto la sensibilità dell’uomo. Per questo motivo è necessario un nuovo Futurismo, che sappia indagare le modalità di questa ennesima mutazione antropologica, attraverso un’azione di esplorazione totale (culturale, politica, scientifica, artistica e oltre-artistica) della realtà contemporanea.

Il fine, come fu per il Futurismo del secolo scorso, è quello di condurre una battaglia energica contro ogni forma di passatismo, in qualsiasi campo umano. Alla battaglia contro il passatismo (utilitarismo dogmatismo accademismo sgobbonismo professoralismo) si aggiunge oggi la battaglia al presentismo (immobilismo apatia arrendevolezza divismo arrivismo cialtroneria mediatica), nuova categoria fondata dal Net.Futurismo per indicare le condizioni in cui si trova l’uomo contemporaneo, incapace di elaborare positivamente gli stimoli provenienti dalla rivoluzione digitale. La nuova ondata tecnologica offre quindi oggi la possibilità di utilizzare questa rapida accelerazione per combattere tutto ciò che rende l’uomo opaco passivo rinunciatario utilitarista imitatore schiavo di pregiudizi consuetudini convenzioni sociali.

I nuovi media interattivi, in particolare, permettono una rivoluzione radicale nel campo del sapere. La logica reticolare consente, a partire dal web, di abbandonare finalmente la piramide gerarchica con cui le informazioni fino ad oggi sono state trasmesse e diffuse da pochi centri di sapere al resto della popolazione. Nuove forme di creazione condivisa del sapere nascono spontaneamente ogni giorno sul web e influenzano il modo di interagire ormai di decine di milioni di individui, dentro e fuori dal web.

La rivoluzione nel campo del sapere porterà con sé una conseguenza ancora più decisiva: la rivoluzione nel campo del potere. Poiché il sapere è da sempre potere, giungerà il tempo per la vera democrazia futurista: si arriverà così molto presto ad una retarchia (il potere alla rete, alle reti).

Sorte simile toccherà all’Arte. L’Arte con la A maiuscola è morta con il Futurismo e Dada. Chi prova oggi a tenerla in piedi non merita la minima considerazione. Il sistema dell’arte contemporanea, dai più visto come una perfetta macchina da guerra, è in realtà una gigantesca armata brancaleone: star, aspiranti star, vallette, boss e portaborse tutti meravigliosamente uniti nella più enorme truffa mai messa in piedi nella storia dell’umanità. Il sistema dell’arte è pericoloso ed emblema estremo della vacuofilia contemporanea. La categoria Arte è per questo da abolire.

Ecco. Ci par di sentire i rimpianti morbosi e la disperazione ammorbante dei vecchi padroni del sapere (e del potere).

Politici giornalisti artisti letterati filosofi critici (ma sì, val la pena di citare anche i critici!) old style! La retarchia eliminerà finalmente questa vostra presunzione di sentirvi centro del mondo, vertice della piramide da cui dispensare sciocchezze galattiche protetti dal buon nome dietro cui vi nascondete.

Tutto il sapere a disposizione di tutti. È tempo di azzerare ogni inutile barriera sociale e culturale. È giunta l’ora dell’uomo a mille dimensioni: politico giornalista artista filosofo critico al tempo stesso!


Nota finale preventiva in forma di domanda/risposta per i pochi critici temerari intelligenti (che sicuramente approveranno con entusiasmo unendosi a noi) e i tanti criticastri inetti (che sicuramente inorriditi denigreranno le nostre idee e il nostro coraggio).


Critico: Ma se il Net.Futurismo è contro l’attuale sistema dell’arte, perché partecipa ad eventi espositivi come questo?

Net.Futurismo: Perché il sistema dell’arte ha bisogno del Net.Futurismo per non morire e il Net.Futurismo ha bisogno di entrare nel sistema per distruggerlo definitivamente.

Critico: Quindi giungete anche voi a compromessi con il sistema dell’arte.

Net.Futurismo: Mai. Ogni partecipazione del Net.Futurismo ad un’esposizione o mostra si configura come una sfida al sistema dell’arte, poiché le “regole” del sistema stesso vengono abilmente corrose, manipolate, persino derise. Nessun compromesso, nessuna via di mezzo.

Critico: Mi sembra un’operazione difficile.

Net.Futurismo: Ogni sfida d’avanguardia è difficile. Tutto viene negato. Tutto viene affermato. Ma soprattutto di tutto ridiamo.

Critico: Perché ridete?

Net.Futurismo: Perché siamo vivi.

 

www.netfuturismo.it

photo Futurismi Futuristi Torino 18 1 2009 18 1 2010

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