domenica 4 gennaio 2009

2009 ROBERTO PAZZI SINDACO?

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Roberto Pazzi, Assessore alla Cultura? Da tempo il futurista e surrealista Alberto Canetto promuove Pazzi persino come sindaco, appoggiato anche da Vittorio Sgarbi, Graziano Cecchini e chi scrive (sarebbe certamente bello, ma forse utopico..). Comunque, Ferrara, città d’arte (persino nel Logo) non può certamente rifiutare la sua auto-candidatura, bella e fuori protocollo! Benvenuto, quindi, a Pazzi nuovamente eretico, nuovamente ali vertici della scrittura (vedi l'ultimo libro Dopo Primavera, tra le pietre miliari del nuovo fantastico italiano del duemila) come al Vincenzo Monti, in alcuni suoi libri, al tempo delle sue coraggiose polemiche contro il precedente potere paleorosso di Ferrara, con il progetto incompiuto dell’Immaginario... Solo... alcune postille relative all’ecosistema politico e culturale locali in cui innesterà le sue parole e imprese eretiche: scelga come interfaccie contemporanee a Ferrara soprattutto le nuove generazioni artistiche under 40 (io, per la cronaca, del ’60, coerentemente futurista mi chiamo “out”...), un magma creativo solo in attesa di input per decollare... Lasci perdere invece certa intellighenzia di sinistra ferrarese attardata, biliosa e reazionaria, certi grandi eventi cari solo alla nomenklatura (e i loro lacchè), certe associazioni passatiste...
 Insomma sia Pazzi un assessore rivoluzionario, reinventi la grande stagione dell’avanguardia Video della Sala Polivalente (appunto, molti giovani eredi multimediali oggi sono attivi a Ferrara), dia ai Buskers quella dignità neorinascimentale che li caratterizza, reinventi il grande Passato dell’Ariosto, di Biagio Rossetti, di Govoni, di Nello Quilici, di Bassani, sincronizzi la Poesia con il futuro, magari anche con coraggiose interconnessioni con certa poetica scientifica tacita ad esempio nei neonati Biologi evoluzionisti di Ferrara, favorisca decenni (anche) di creatività Arci (dal cinema alla musica), scommetta davvero su una Nuova Officina ferrarese del duemila...vagheggiata tempo fa anche da Laura Rossi, una delle migliori animatrici culturali di Ferrara
Altrimenti lasci Ferrara al suo destino d’analfabetismo scientifico e culturale, e la città - naturalmente cambi logo: non più d’Arte ma dei Mattoni Rossi o delle Barbabietole Bianche...  post-Tagliani...

ROBERTO GUERRA

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/lanuovaferrara/2005/11/03/UX1PO_UX107.html

 

http://www.italialibri.net/interviste/0304-2.html

2007 ... FUTURISMO 100 -2 A FERRARA

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2007... FUTURISMO RENAISSANCE A FERRARA

2009! L'anno del centenario futurista! Mostre e celebrazioni ovunque, in Italia e nel mondo. A Ferrara già due anteprime UFFICIALI nel 2008: a Novembre a cura della Società Dante Alighieri (con interventi tra gli altri dello storico del futurismo ferrarese Lucio Scardino); a settembre un celebration Video nell'ambiro del Video festival The Scientist 2008 (con anche Graziano Cecchini) ,a cura anche della Regione Emilia, del Comune di Ferrara e dell'Univeristà estense.

Ma Ferrara, forse ha un primato sul centenario ormai in pole position (20 2 2009): nel 2007, per la rassegna Tiffany Art Club , patrocinio Regione Emilia Romagna, si volse nel mes edi Agosto l'evento mulimediale Futurismo Renaissance che coinvolse circa 40 artisti, neofuturisti o futuribili, ferraresi e non solo. Così scrisse - all'epoca-l'importante portale del teatro italiano e dello spettacolo TEATRO ORG,  

"Con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, si tiene a Ferrara presso il “Tiffany Art Club” (Piazza Municipale), dal 10 agosto al 10 settembre, la provocatoria rassegna multimediale “Futurismo Renaissance”, curata fra gli altri da Roberto Guerra, Alex Gezzi, Eugenio Squarcia, Sylvia Forty e Marco Jannotta, con la collaborazione del pittore e critico d’arte Gabriele Turola (suo il dipinto-logo della rassegna, qua a fianco).

A due anni dal centenario del Futurismo (1909-2009), Ferrara celebra i fondatori di quell’avanguardia artistica, ovviamente un secolo dopo… Il movimento è morto dalla scomparsa di Marinetti (1944), dunque questo omaggio è estraneo a qualsivoglia nostalgia.

Il Futurismo oggi va inteso come segno o cifra o matrice o archetipo dell’uomo elettronico dei nostri tempi postmoderni, alla luce della scienza e delle nuove tecnologie cibernetiche. Rispetto a certa indubbia regressione di molta arte contemporanea, spesso mera espressione tardoborghese avanzata e alienata, la memoria futurista segnala altri vettori possibili, altri scenari futuribili desiderabili e possibili per l’arte e la condizione umana nel XXI secolo.

Fu Luciano De Maria, per la più importante mostra dedicata al Futurismo nel secondo Novecento: “Futurismo e Futurismi” a Palazzo Grassi (Venezia, 1986), a coniare il termine “Futurismus-Renaissance” (ora ripreso per l’occasione) per indicare appunto il valore umanistico-scientifico dell’avanguardia italiana: memoria spesso oggi più evidente nella scienza contemporanea che in ambito artistico…

Un omaggio quindi ‘storico’ al Futurismo ma per scenari futuribili. Gli artisti invitati, al passo con la discontinuità e la frammentarietà postomoderne, offrono percorsi di ricerca assolutamente individuale e irriducibile a qualsivoglia ‘ismo’: una sorta (nella metafora) di forum virtuale, dove gli artisti sono consapevoli - nella loro rigorosa e a volte perturbante ricerca artistica - di esplorare e scoprire scenari futuribili creativi e globali del XXI secolo.

Gli artisti coinvolti sono: Alvado, Amaducci, Bavia, Bertelli, Bonini, Carletti, Cillani, Darbo, Destefano, Donini, Felloni, Forlani, Ganzaroli, Genesio, Jannotta, Luvilu, Marsan, Mastellari, Morelli, Orsatti, Puccio, Roversi, Steri, Tani, Teto, Trentini, Zampini.

Ha scritto Antonio Gramsci: «I futuristi, nel loro campo, quello della cultura, sono rivoluzionari; in questo campo, come opera creativa, è probabile che la classe operaia non riuscirà per molto tempo a fare di più di quanto hanno fatto i futuristi: quando sostenevano i futuristi, i gruppi di operai dimostravano di non spaventarsi della distruzione, sicuri di potere, essi operai, fare poesia, pittura, dramma, come i futuristi... I futuristi hanno... distrutto, distrutto, distrutto... hanno avuto la concezione netta e chiara che l’epoca nostra, l’epoca della grande industria, della città operaia, della vita intensa e tumultuosa, doveva avere nuove forme di arte, di filosofia, di costume, di linguaggio»."

RICCARDO ROVERSI (AGOSTO 2007)

http://www.teatro.org/rubriche/news/futurismo_renaissance_a_ferrara_10_agosto_10_settembre_9895

2009 PRIMA LEZIONE FUTURISTA

benedetto.jpg(Enzo Benedetto e altri futuristi- Roma-1990 circa) 

LEZIONE FUTURISTA AI PASSATISTI DI INTERNET

Simplicio: Maestro, hai letto l'ultimo proclama di Iopensodirado ?

Protagora: Quello scientifico ? Pensa stavo ancora aspettando qualche sua risposta alle mie considerazioni...

Simplicio: La speranza e la pazienza ti son compagne fedeli...

Protagora: Altrimenti non sarei filosofo

Simplicio: No, maestro, ne ha prodotto un altro...

Protagora: Incredibile, se Dioniso, similmente a Mida, avesse concesso ad Iopensodirado il dono di mutar le parole in oro, sarebbe l'uomo più ricco di Atene, per quante ne produce.

Simplicio: Il problema è il valore di ciascuna di esse. Se Dioniso gli avesse concesso il dono che tu dici, il loro conio delle sue monete sarebbe stato incerto e Iopensosempre sarebbe finito a scavar argento nelle miniere del Laurion

Protagora: Dici bene... Ma anche stavolta tale proclama minaccia bastonature a chi osa criticare e dissentire alla parole di Iopensodirado ?

Simplicio: No, stavolta riguarda il mercantilismo e il sistema dell’arte contemporanea, contro un mostro a tre teste, simile a Cerbero che divora con latrati e morsi ogni creatore.

Tre nemici irriducibili e corruttori dell'Arte: l'Imitazione, la Prudenza e il Denaro.

Protagora: Sui primi due posso anche d'accordo. Imitazione e Prudenza costringono il nostro sguardo a volgersi al Passato, al Vecchiume, invece che al Nuovo.

Sul terzo, concedimi qualche perplessità. Iopensodirado, invece di imitar Eolo, inondando con il suo fiato ogni angolo dell'Agorà, dovrebbe studiar un poco di Storia dell'Arte.

Se invece di scriver libri li leggesse, troverebbe tanti uomini e tante storie. Uomini generose e disinteressati, ma totalmente alieni dalle Muse. Uomini avari, rattrappiti, che avrebbero venduto nei bordelli del Pireo madri, figlie e sorelle per una scaglia d'oro, ma geni assoluti nel creare.

Simplicio: L'Arte è indipendente dal Denaro

Protagora: Per dirla come il figlio di un mio amico medico stagirita che ne farà di strada, Iopensodirado confonde l'essenza con l'accidente. Un quadro, una statua, un libro sono oggetti concreti, a cui la convenzione, la domanda, l'offerta, gli inganni dei mercanti, attribuiscono valore in oro ed argento. Ma la capacità dell'artista di avere idee, di dar loro forma e comunicarle a poco a che vedere con tutto ciò

Simplicio: Ma Socrate...

Protagora: Il mio amico, quando nelle sere d'inverno scalda il cuore con il vino, afferma che Arte ed Amore siano due gemelli, figli di Povertà ed Espediente.

Ma io continuo a basarmi da buon sofista, sull'esperienza concreta e sulla sua complessità, non su miti poetici e ragionamenti astratti. Quando si ha fame, si pensa a riempir lo stomaco, non a scriver versi.

Poi concedimi una riflessione. A più che a vedere con l'etica, che con l'estetica, ma tant'è...

Chi è disprezza il denaro ne è tanto schiavo di chi lo desidera, poichè in entrambi i casi, non riuscirebbe a concepir la sua vita senza di questo, dato che le dona senso.

Per entrambi, il denaro è un fine, oggetto da amare o da odiare. L'Uomo libero invece lo considera per ciò che è. Un mezzo per soddisfare i propri bisogni.

Simplicio: E se manca ?

Protagora: Saremo felici del nostro poco.

Simplicio: Ma allora, perchè Iopensodirado si rende schiavo del denaro ?

Protagora: Perchè il terzo nemico implacabile dell'Arte non è l'oro, ma il conformismo. Qualcuno, secoli fa, nelle lande germaniche creò l'abbinamento romantico tra povertà e genio.

Ed Iopensodirado, nonostante il suo starnazzare di avanguardie, non fa che ripetere chiacchiere vecchie che molti han declinato assai meglio prima di lui

Simplicio: Maestro, questa tesi, che dici negata dai fatti, da cosa nasce ?

Protagora: Dal peggior vizio umano, l'invidia. Il mediocre, non avendo la capacità e la volontà di emulare colui che ha avuto successo, anche nell'acquisire beni, preferisce con il Male abbassarlo al suo livello.

Medita però su questo, amico mio... Come si può predicare l'Uomo nuovo, se per aver successo ci si ispira ai suoi istinti più meschini ?

ALESSIO BRUGNOLI

http://brugnols.splinder.com

http://lav0cefuturista.splinder.com

sabato 3 gennaio 2009

2009 STIAMO ARRIVANDO...

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2008... GRAZIANO CECCHINI A FERRARA 

 

Il futurista Graziano Cecchini per ben due volte è stato ospite a Ferrara, nel 2008 appena terminato: il 31 ottobre per la rassegna Tiffany Art Club per una serata video a lui dedicata con i celebri dei suoi blit performance; qualch mese prima, sempre via video è stato tra i protagonisti del Video Festival The Scientist 2008 (Ferrara 19 21 9 2008), Graziano Cecchini ha videopartecipato con il clip programmatico Futurismo: così è stato scritto nella scheda biografica relativa, a cura di Marco Teti e Roby Guerra: “GRAZIANO CECCHINI - FUTURISMO -FTM AZIONE FUTURISTA - ROMA - ITALIA  3'50''  2008 video programmatico sul futurismo contemporaneo del futurista contemporaneo che ha riportato il futurismo in prima pagina, con le sue celebri performance (Fontana di Trevi, Castel Gandolfo a Roma), tra arte e battaglie per i diritti umani in Tibet e Birmania, ecc. mix videate sulle sue performance, assemblate con videoparole in libertà.”.

 

 E… Futurismo 100 anni e + (il simbolo numerico!) l’ultima videoparola in libertà, l’ultima sequenza dinamica e animata del clip di Cecchini, splendido e significativo prototipo di video art e videopoesia contemporanea; minimalismo elettronico del duemila, un’opera appunto “scientifica”, leggera e comunicativa, al passo con la nuova video arte contemporanea, figlia della pubblicità, della pop art, music inclusa, della Televisione satellitare e di Internet, non più cerebrale e elitaria come certa tendenza insita nei pionieri dell’arte elettronica.

 

...Con la sacrosanta puntualizzazione dell’archetipo futurista, non una celebrazione del centenario imminente, ma un anticentenario. Archetipo, peraltro, già sottolineato a suo tempo nelle interviste dal grandissimo Nam June Paick, capace anche nel 1984 di comporre un video straordinario con… Laurie Anderson e Peter Gabriel. Futurismo oltre il centenario!  

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=41201&format=html

FUTURISMO 100 A MILANO

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FUTURISMO 100-  GIACOMO BALLA – LA MODERNITA’ FUTURISTA

 

Tra i centenari anteprima del futurismo del 2008 (il 20 2 del neonato 2009 è la data ufficiale) certamente Milano con l'omaggio al grande Balla -FuturBalla!- del febbraio-giugno scorso merita una medaglia d'oro tricolore. Così- Maria Cristina Nascosi- sulla webzine futurista Sanda From Mars, ferrarese, su My Space (diretta da M. Ganzaroli e R.Guerra) scrisse a suo tempo:

"50 anni fa moriva Giacomo BALLA. In occasione del centenario del futurismo e del cinquantenario della morte avvenuta l’ 1 marzo 1958, Palazzo Reale, a Milano, presenta una retrospettiva sul grande maestro del futurismo curata da Giovanni Lista, Paolo Baldacci e Livia Velani.

 

  L' intento è quello di riesaminare da vicino l'opera di un grande protagonista dell'avanguardia storica italiana che fu ecletticamente artista, progettista, inventore, fotografo, pubblicitario, attore di teatro e di cinema, scultore e pittore.

 

A trentasette anni dall'ultima retrospettiva romana a lui dedicata, la città di Milano, da sempre più attenta e vicina all'opera del contemporaneo e sodale Umberto Boccioni, offre per la prima volta una mostra completa ed analitica dedicata a Balla che ripercorre il trentennio fondante per la sua carriera: quello che va dal 1900 al 1929, dall'esperienza Divisionista fino al Futurismo.

 

I visitatori avranno l'occasione di ammirare 200 opere tra olii, tempere, pastelli, acquarelli, disegni, assemblaggi, sculture, fotografie e documenti, alcuni dei quali provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni private internazionali, come il Museum of Modern Art di New York, il Centre George Pompidou di Parigi e il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid.

Il catalogo è della Edizioni SKIRA"

MARIA CRISTINA NASCOSI

http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=49482