IL MAROCCO E IL BURQA

Dai primi di gennaio le autorità marocchine hanno imposto il divieto di produzione e di vendita del burqa per ragioni di sicurezza. La misura è stata comunque salutata da larghi settori della pubblica opinione come una vittoria della democrazie della libertà contro l'oscurantismo. Non è ancora ben chiaro se seguiranno provvedimenti intesi a proibire anche l'uso del velo totale, ma, nonostante la protesta degli ambienti radicali, la circostanza rappresenta un nuovo segnale della progressiva apertura della società maghrebina e del crescere delle istanze di modernità in un mondo che per tradizione si è sempre distinto per moderazione e tolleranza. La lotta alle derive fanatiche comprende anche questo tipo di normative, che lungi dal voler vietare comportamenti di coscienza, intende mettere l'alto là su una via pericolosa per i musulmani del Paese, i cui interessi non collimano certamente con le pretese di arabismi estremi e innaturali da queste parti. La stessa apertura, da tempo, di scuole religiose per la formazione degli imam è la prova di quanto stia cambiando il mondo arabo, nonostante i rischiosi passi indietro registrati negli ultimi anni con la complicità stessa dell'Occidente.
Casalino Pierluigi