IL CONCETTO DI MALE NELLA QABALAH SECONDO MOSHE IDEL

Lo studioso Moshe Idel, docente all'Università Ebraica di Gerusalemme ha scritto un volume che investiga in termini compiuti sul problema del male, muovendo dal pensiero cabalistico. Idel nel suo THE EVIL THOUGHT OF THE DEITY avvia indagine sulla negatività nel mondo, prendendo lo spunto dagòi antecedenti biblici e rabbinici della qabalah, da quelle che sono considerate "le pietre d'inciampo" dell'ottimismo religioso che emerge talora nella tradizione classica: Io, dice Dio, formo la luce,, creo le tenebre, creo il male (Deutero-Isaia. Certo, in futuro, il bene trionferà. E la filosofia greca non ci insegna forse, in proposito, che il male è assenza di essere, privazione?. Idel sostiene la tesi di una simmetria imperfetta su cui si fonda il pensiero ebraico, un'apparente simmetria che spinge in fondo alla vittoria del bene. Nella Scrittura e nella tradizione pre-cabalistica si affaccerebbe l'idea che il male sia parte della divinità stessa. E' una questione rilevante che coinvolge profondamente il significato dell'utopia cabalistica. I cabalisti sembrano, a parere di Idel, rifarsi a Filone l'Ebreo, intellettuale di formazione ellenistico-alessandrina, che parla al riguardo di cosmo noetico per usare un termine greco, ovvero il cosmo ideale, moderno eterno della creazione, argomento, quello dell'eternità del mondo, su cui si scaglia la teologia ebraica. Filone il cosmo noetico era il Logos, con le potenze che lo attraversavano e lo segnavano, agitandolo.Pure per i visionari medioevali le "sefirot" corrono incessantemente e costruiscono e distruggono, manifestano ed occultano, e se sono ombre il loro teatro è quello del divenire. Dio, invece, per Filone è l'infinito senza qualità, dove non c'è male, né bene: e per tale ragione che Filone resta il grande escluso della storiografia contemporanea sul misticismo ebraico. Nel concetto filoniano, che ha il torto di essere scritto in greco, alla ricerca di una mediazione tra giudaismo ed ellenismo, scostandosi dall'insegnamento rabbinico, vige un'interpretazione di un Dio senza qualità, dove non c'è bene o male, non c'è un alcunché di tutto ciò. Idel approfondisce il tema del male nell'ebraismo, tentando di spiegare il senso segreto degli incomprensibili errori divini.
Casalino Pierluigi