Matteo Renzi postObama in Italia!

Renzi enewsValori e ideali comuni con gli Stati Uniti". L'atteso bilaterale a Villa Madama a Roma tra il premier Matteo Renzi e il presidente americano Barack Obama, inizia quando sono passate le 15, con un lieve ritardo sulla tabella di marcia degli appuntamenti del numero uno della Casa Bianca in visita nella Capitale. Un'ora più tardi la conferenza stampa dei due leader.

"Obama per me e per la mia squadra è una fonte di ispirazione, un modello da imitare", esordisce il premier che poi ringrazia il presidente Usa per le sue parole di sostegno all'Europa nel discorso a Bruxelles: "L'Ue ha bisogno di riforme ma è anche il luogo della speranza per le famiglie", ha aggiunto. Poi ha concluso: "Noi vogliamo cambiare l'Italia perché siamo convinti che se cambiamo l'Italia diamo una mano a cambiare l'Europa", la promessa di Renzi secondo il quale il motto di Obama 'Yes, we can' "vale anche per noi".

"In Europa la crescita è ancora lenta e la disoccupazione alta", ha annotato Obama lodando il piano di riforme dell'esecutivo italiano: "Credo che Renzi abbia identificato alcune delle riforme strutturali che l'Italia deve compiere per essere più competitiva e avere più successo", ha affermato il presidente americano. "Io ho fiducia - ha proseguito - che lui potrà portare avanti l'Italia anche perché l'Italia è pronta ad andare avanti".

L'economia italiana e il semestre di presidenza europeo del nostro Paese al centro dei colloqui. Obama nella mattinata di giovedì ha incontrato prima papa Francesco in Vaticano e poi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale. Sul tavolo anche i tagli alle spese per la difesa - in particolare la riduzione nell'impegno d'acquisto di F35 - la condanna dell'ex capo dealla Cia in Italia, Robert Seldon Lady, per il sequestro dell'ex Imam di Milano, Abu Omar.

Affrontati anche i temi dell'immigrazione - come quello dell'operazione Mare nostrum nel Mar Mediterraneo - e quelli energetici. "L'economia italiana è in grado di affrontare gli impegni in Ucraina e anche una crisi energetica. Abbiamo sì un grande debito pubblico ma un risparmio privato 4 volte il debito e un avanzo primario. Non siamo la Cenerentola d'Europa, usciamo da una subalternità culturale", detto Renzi. Confermata poi l'azione comune sulla crisi ucraina concordata al vertice del G7.

Vicenda marò."Abbiamo parlato della vicenda dei due fucilieri della marina illegalmente trattenuti in India - ha raccontato Renzi in conferenza stampa -. Ho ringraziato il governo degli Usa per il supporto dato in questa fase di discussione internazionale e ho chiesto al presidente Obama di poter contare su un ulteriore appoggio e sostegno".