ESTENSE COM
Dopo le inchieste di Estense.com la vicenda Spazio Grisù finisce in Senato. Le parlamentari Michela Montevecchi, Laura Bignami, Manuela Serra e Maria Mussini (tutte e quattro elette con il M5S) hanno infatti presentato una interrogazione al ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo affinché si attivi per fare chiarezza.
L’interrogazione è datata 23 dicembre 2013 e mercoledì prossimo a rispondere sarà il ministro Dario Franceschini, lo stesso ministro che proprio appena qualche settimana fa (l’8 marzo), in visita alla ‘sua’ Ferrara in occasione dell’inaugurazione della mostra di Matisse a Palazzo Diamanti, ha visitato ed elogiato Spazio Grisù dicendosi all’oscuro delle passate irregolarità relative a permessi edili, agibilità e all’organizzazione degli eventi del dicembre 2012 e della primavera 2013 all’interno della ex caserma dei Vigili del fuoco in via Poledrelli 21, concessa in comodato d’uso dalla Provincia.
L’interrogazione parte dalla premessa che l’idea di Spazio Grisù, quella di recuperare un immobile pubblico fatiscente, “ristrutturato attraverso finanziamenti privati di giovani imprese” (il documento è datato 23 dicembre e quindi le senatriic non erano ancora al corrente del successivo stanziamento di 800mila euro da parte di Provincia ed Emilia-Romagna), per farne un incubatore d’impresa, sia “buona e condivisibile”. I problemi nascono dal lato burocratico e del rispetto delle norme di igiene e sicurezza cui tutte le attività devono sottostare. “Dopo i primi mesi – rilevano le parlamentari – sono emersi alcuni problemi di tipo burocratico, primo fra tutti la mancanza di agibilità della struttura e la necessaria destinazione d’uso“. Problemi liquidati dall’assessore comunale all’urbanistica Roberta Fusari che, difendendo la struttura, ha affermato che “per Spazio Grisù ci sono delle deroghe speciali”, e che “non serve nessuna variante d’uso”. Affermazioni, quelle della Fusari, che “sebbene parrebbero convincere in prima istanza, all’alba del primo evento di rassegna musicale che si sarebbe dovuto svolgere nell’estate del 2012, gli organizzatori dell’evento hanno scoperto che deve essere prima ottenuta l’agibilità del cortile, elemento – sottolineano le quattro parlamentari – in contrasto con gli eventi registrati nei mesi precedenti e successivi allorquando si sono realizzate diverse manifestazioni senza autorizzazione, tra queste la chiamata alle arti, iniziativa organizzata nel mese di dicembre 2012″. Un altro punto di controversia sollevato da Montevecchi, Bignami, Serra e Mussini è la manifestazione del 21 marzo 2013 durante la quale si è tenuto “l’open day”, la consegna delle chiavi a ciascuna impresa assegnataria. Manifestazione alla quale erano presenti diverse figure di spicco del panorama politico ferrarese, come la presidente della Provincia Marcella Zappaterra, il vice sindaco Massimo Maisto e lo stesso assessore all’urbanistica Roberta Fusari.
L’interrogazione cita espressamente anche l’inchiesta di Estense.com, le domande poste agli amministratori e ai tecnici e le loro contrastanti risposte. In una di esse ad esempio, citata dalle senatrici, la presidente Zappaterra evidenziava che l’immobile è stato inserito nel programma speciale d’area del centro storico di Ferrara, precisando che nell’area “sono consentiti molteplici usi che non siano solo servizi pubblici al punto che l’attuale uso sarebbe assolutamente compatibile con lo strumento urbanistico comunale vigente” e che “come ente proprietario controlliamo che tutti operino nel rispetto delle norme e delle procedure“. Secondo il parere delle interroganti invece, “sebbene il problema del rispetto della legge e delle procedure sia da più parti condiviso, è fondamentale sottolineare la necessità non solo del rispetto della normativa ma anche garantire la sicurezza dei cittadini che accedono alla struttura insieme agli operatori che lavorano all’interno e nelle parti comuni. E, – sottolineano – a quanto consta, di Dia (denuncia dall’inizio dell’attività) o di Scia (segnalazione certificata dall’inizio dell’attività) non vi è traccia, nonostante gli imprenditori che vi operano e gli amministratori locali, nonché dall’associazione medesima, confermino che tutto dovrebbe essere in ordine”.
Le senatrici evidenziano anche un dettaglio importante, ovvero che “i tecnici comunali hanno smentito quanto asserito dall’associazione, dagli imprenditori e dalla Provincia.... C
estense com