Kandinsky e il futur-astrattismo

* Nota di AsinoRosso1...  ottima breve ma significativa sinergia critica su Kandinsky e la storia live del primo novecento rivoluzionario nell'arte e forse tutt'oggi incompiuto. Fuori dalle contingenze anche i media più brillanti segnalano finalmente visioni da storici doc..,  visioni significanti e convergenti anche per avanguardie spesso stoltamente per lungo tempo quasi contrapposte dalla criptica manierista e convenzionale..  ad esempio Kandinsky Il Cavaliere Azzurro e ..il Futurismo!

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VASSILY KANDINSKY Schwarzer Raster (Griglia nera) 1922 Olio su tela, cm 96 x 106 Lascito Nina Kandinsky, 1981 Service de la documentation photographique du MNAM ‐ Centre Pompidou, MNAM‐CCI © Centre Pompidou, MNAM‐CCI / Service de la documentation photographique du MNAM / Dist. RMN‐ GP © Vassily Kandinsky by SIAE 2013


.....Kandinsky giunge a Monaco nel 1896, l’apprendistato artistico si sviluppa tra l’Accademia, il Simbolismo e lo Jungestail, nel 1901 fonda il gruppo Phalanx, di cui crea il manifesto,  un’associazione di artisti inneggianti a questo nuovo stile intriso di Simbolismo, dove incontra Gabriele Munter, sua allieva e compagna di vita, esperienze cui seguirono viaggi in Olanda, Tunisia, Italia e Austria. A trent’anni l’autore intraprende privatamente studi artistici con Franz von Stuck, dopo aver studiato dieci anni economia e diritto romano e russo all’università di Mosca. Nel 1906 la coppia si trasferisce a Parigi, quattro anni dopo Kandinsky dipinge le prime opere astratte e fonda con Franz Marc il Blaue Reiter (Cavaliere Azzurro). Dal 1914, con lo scoppio della guerra, si rifugia in Svizzera, poi torna in Russia e partecipa a mostre collettive a Mosca e a Pietroburgo nel periodo prerivoluzionario, ma non ha contatti con i leader dell’avanguardia russa, come Kazimir Malevic, padre del Suprematismo e il costruttivista Vladimir Tatlin, che incontra dopo la rivoluzione d’ottobre. Mentre a Milano si imponeva il Futurismo, le prime opere astratte dal 1910 coincidono con la pubblicazione del libro Lo spirituale dell’arte, trattato estetico rivoluzionario diviso dall’autore in tre categorie: le Impressioni  (in tutto sei) suscitate dall’osservazione della natura, le Improvvisazioni (35 fino al 1914) e infine le Composizioni, opere di grandi dimensioni in cui le ricerche degli altri due cicli raggiungono una sintesi formale indimenticabile. Rientrato a Mosca, Kandisky dal 1919 al 21 dirige il Nuovo Museo di Cultura Pittorica e insegna nei liberi laboratori artistici Vchutemas.

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