Ferrara, iI nuovo listone del PD a soli 114 mln di Euro...

Ferrara 500 anni fa non era New York ma era la casa della Corte Estense. Per svelare curiosità e dettagli inediti della vita e dei palazzi dei signori estensi prima della rivoluzione urbanistica della fine del XV, la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna e il Comune di Ferrara hanno organizzato due mostre intitolate “Ferrara al tempo di Ercole I d’Este. Scavi archeologici, restauri e riqualificazione urbana nel centro storico della città”.

Le mostre svelano i risultati delle indagini archeologiche realizzate nell’ambito del Programma Speciale d’Area sottoscritto tra Comune e Regione Emilia Romagna. A tirare le somme di questi 6 anni di lavoro non poteva che essere l’assessore comunale ai Lavori Pubblici. “Il Psa è iniziato alla fine della passata legislatura ma si è pienamente sviluppato nel corso di questa legislatura – spiega Aldo Modonesi – con interventi di riqualificazione conservativa che hanno cambiato il volto del nostro centro storico per un investimento di 14 milioni di euro, metà finanziati dalla Regione e metà dal Comune”. Gli interventi di riqualificazione hanno interessato le principali vie del centro, in modo particolare il reticolo del comparto Duomo, corso Martiri della Libertà, Galleria Matteotti, via degli Angeli, via Ragno e via Cortevecchia ma erano compresi nel programma anche la valorizzazione della residenza municipale , il recupero dei magazzini Savonuzzi di via Darsena, il restauro del Baluardo dell’Amore e il consolidamento delle mura.


Oltre a gongolare per gli interventi promossi dall’amministrazione comunale dal 2008 a oggi, Modonesi ha anche fatto anche il punto dell’attuale situazione del cantiere di piazza Trento Trieste. “Oggi riapriamo piazza Trento, per Trieste manca ancora un po’ – scherza l’assessore, riferendosi all’apertura di questo pomeriggio della prima fetta di piazza fino all’altezza del campanile. “Comunque i cantieri proseguono spediti, anzi sono quasi in anticipo – conclude Modonesi – dato che la pavimentazione è completa per due terzi”.


Tutti questi lavori di riqualificazione nel centro storico hanno consentito di realizzare una serie di indagini e scavi archeologici che hanno aiutato a comprendere meglio il complesso sistema delle residenze estensi. “La mostra nasce dal desiderio di mostrare i risultati di 10 anni di lavoro che, anche se non appariscenti, hanno portato una nuova immagine della città” conferma Angela Ghiglione, l’architetto che ha curato i cantieri. Ma, accanto agli operai, hanno lavorato anche gli archeologi della Soprintendenza. “Dopo l’intervento a cuore aperto nel centro storico – spiega Chiara Guarnieri, archeologa della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna e curatrice della mostra – è arrivato il momento di divulgazione dei reperti alla cittadinanza”.... C  ESTENSE COM