domenica 20 dicembre 2009

The Scientist video art in Spagna: Talenti Inquieti

THE SCIENTIST 2009.jpgda ESTENSE COM

La videoarte italiana di The Scientist, il festival internazionale di Ferrara con tre edizioni già consolidate, sarà in mostra a Siviglia (Spagna) per tre giorni, da oggi a domenica.
“Talenti Inquieti” è il titolo della selezione di video-opere italiane che sarà proiettata nello spazio espositivo andaluso della Nave Spacial.
Curata da Vitaliano Teti, presidente dell’Ass. “Ferrara Video&Arte” che organizza il festival, col supporto critico di F. Landini e M. Teti e tecnologico di G. Verdoia, la selezione è suddivisa in 3 aree tematiche: Extramediale, Effetto Memoria e Distorsioni Metropolitane.
Tra gli artisti, folta la presenza di videomakers con base Ferrara, che si esprimono attraverso il linguaggio delle immagini in movimento, materializzando così sui fotogrammi digitali, le proprie emozioni e inquietudini...

continua http://www.estense.com/the-scientist-approda-in-spagna-07298.html

www.thescientistvideo.net

video http://www.youtube.com/watch?v=IZTtIp3JbNA

Moana Monna Lisa secondo Tinto Brass

Moana_Pozzi_Calendario_2010_07.jpgA 15 anni dalla sua morte Moana Pozzi verrà celebrata con la mostra "Moana-Casta Diva", che si terrà dal 23 gennaio al 27 marzo 2010 alla galleria d'arte Contemporary Concept di Bologna.  La mostra sarà composta di 22 foto, di cui 15 del tutto inedite, realizzate tra il 1988 e il 1990 dal fotografo di scena Gianfranco Salis. Il suo grande estimatore Tinto Brass ha detto di lei: "Moana aveva il sorriso ironico e sornione della Monnalisa". Le foto ritraggono la pornostar nuda di schiena, di fronte, di profilo e stretta in un corsetto.

Moana, recentemente celebrata con una fiction di Sky interpretata da Violante Placido, morì a 33 anni nel 1994. Brass ha sempre ammirato di lei il suo sguardo sereno, ben evidente nelle foto: "Aveva un disincanto soave, olimpico....

continua e photo mostra 

http://cinema-tv.virgilio.it/news/tv/moana-pozzi-mostra-casta-diva-tinto-brass.html

video http://www.youtube.com/watch?v=355nwfkJyuk

sabato 19 dicembre 2009

Futurismo e Dadaismo a Mantova

Cappa_Marinetti_motoscafo_feb_09_PG.jpgFuturismo e Dadaismo a confronto a Mantova. Una mostra che, a cent'anni dalla pubblicazione del celebre Manifesto e a 76 dalla storica Esposizione Futurista di Palazzo Ducale, indaga i due movimenti evidenziandone analogie e divergenze.

Soprattutto queste ultime, dato che Futurismo e Dada intrapresero, ideologicamente, strade diverse dal momento che Dada ancor più drasticamente si poneva in contrasto con la società e con le tradizioni, fino a voler fare tabula rasa di tutte le regole che fino allora avevano codificato la creazione artistica.
Ma anche se si arrivò a una rottura tra futuristi e dadaisti, numerosi furono gli elementi comuni e le occasioni di scambio: lo spirito dissacrante, le serate provocatorie e irriverenti, la volontà di "rivoluzione tipografica", l'uso massiccio dei mezzi di comunicazione e delle riviste, la commistione tra generi tradizionalmente separati.

Mantova, rispetto alla storia dei due movimenti, ha un ruolo in qualche modo particolare, unico. La città fu, infatti, sede di uno dibattito intellettuale condotto per "organi di stampa": da un lato le riviste edite da Somenzi (che fu anche il principale promotore della grande mostra futurista tenutasi a Palazzo Ducale nel 1933), che diventeranno il vero e proprio organo di stampa del movimento marinettiano, e quelle pubblicate da Fiozzi e Cantarelli: "Procellaria" (1917-1920) e l'unica testata dadaista italiana, "Bleu" (1920-1921), realizzata in collaborazione con Julius Evola.
Intorno a queste fucine di pensiero conversero intellettuali di valore e artisti, in primis lo stesso Martinetti.

E' l'8 febbraio del 1909 quando, in anticipo di qualche giorno rispetto alla sua pubblicazione ufficiale su "Le Figaro", appare su "La Gazzetta di Mantova" il primo manifesto del Futurismo, firmato da Filippo Tommaso Marinetti. A partire da quella data, il movimento futurista si afferma prepotentemente sulla ribalta internazionale della cultura e dell'attualità, con le sue proposte di rinnovamento totale nell'ambito della letteratura, della musica, del teatro, della grafica, di ogni campo del pensiero e del vivere. Una poetica diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale, grazie proprio ai manifesti, alle serate sperimentali e provocatorie, e all'intensissima attività editoriale ed espositiva....

continua

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/Eventi/EventiInEvidenza/InItalia/visualizza_asset.html_1599440539.html

video http://www.youtube.com/watch?v=uvviS7VtM4E

Lo scrittore Fabio Brigazzi prefazione di Tinto Brass

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Sesso, Scarpe e Pesciolini” di Fabio Brigazzi

di Manuela Vio


Fabio Brigazzi è nato a Belluno ma da sempre vive a Roma. “Sesso, Scarpe e Pesciolini” è il suo primo romanzo. Ho letto questo testo con molto coinvolgimento, molti potrebbero scambiarlo per avidità ma non lo è stata bensì si è trattato di coinvolgimento sia mentale che fisico (in senso buono ovviamente). La prefazione scritta da Tinto Brass e il titolo dello stesso la dice lunga, ma non scandalizzatevi per il nome di chi ha scritto la prefazione perché, è solo l’inizio! Certo è un libro che non posso consigliare ad un ragazzino di 15 anni, questo è sicuro! Ma tutti gli altri, cioè gli adulti, lo possono tranquillamente leggere. Più che un romanzo, potrei definirlo un diario di situazioni e momenti vissuti, è un testo che parla di: sesso, trasgressione e molte scarpe, più che di scarpe si parla molto di piedi, quelli femminili che, molti uomini e anche molte donne apprezzano in situazioni un po’ particolari, i pesciolini invece… beh, non sta a me svelarvi questo piccolo mistero, leggete il libro e lo scoprirete da soli… fino ad un certo punto del testo non si nominano questi pesciolini, quindi ad ognuno la propria interpretazione, la fantasia può volare in alto riguardo a questo, io ho pensato che questo termine fosse riferito alle persone, cioè a tutti i personaggi del libro, gli stessi che, i personaggi principali attirano verso di loro, tipo i pesci nella rete… ma, come dicevo non sta a me dirvelo… Marina, la protagonista di questa particolare storia è una cinquantenne piacente, intelligente e di successo, ma tutto questo non le basta perché ha un marito che ormai, dopo molti anni trascorsi insieme, non la vede più come donna cioè: attraente, femminile e con la voglia di nuove situazioni bensì, la vede più come una coinquilina, una donna di casa, una di quelle che alla sera gli si da, sulla guancia al posto che sulle labbra, il bacino della buona notte e questo fa molta tristezza, certo è vero dopo tanti anni di vita passata insieme molte volte si può cadere nell’abitudine, nella routine, nel “non vedere più chi ci sta davanti” e pensiamo sul serio di conoscere la persona che abbiamo sposato, lo pensiamo veramente ma non è affatto così, e questo libro lo testimonia. Solitamente in un romanzo ci si immedesima nel personaggio principale, il protagonista, in questo caso Marina ma, la peculiarità di questo testo è proprio che in tutti i personaggi, da quello principale a quello che viene nominato solamente un paio di volte, il compito da parte del lettore, di immedesimarsi in esso è facilissimo, è un testo scorrevolissimo, che ti trasporta, se vogliamo, in un altro mondo, probabilmente il mondo che, sotto sotto, tutti vorremmo vivere come seconda vita… senza escludere nessuno…

Vi voglio raccontare un piccolo episodio che mi è successo durante il tragitto che faccio per andare in ufficio tutti i giorni… salgo sul vaporetto e mi siedo, dopo due minuti estraggo dalla mia borsa “Sesso, scarpe e pesciolini” e comincio a leggere, ovviamente non mi preoccupo di chi mi sta davanti e del loro pensiero vedendo la copertina e leggendo il titolo di questo libro, in fin dei conti, a parer mio, una persona è liberissima di leggere ciò che più le piace no?! Insomma le due persone che mi stanno davanti, dopo aver letto il titolo del libro, si sono guardate e hanno bisbigliato qualcosa che io, essendo stata a pochi centimetri di distanza da loro, ho sentito benissimo e hanno detto: “guarda che sta leggendo…” spero che questo loro commento non sia stato fatto con cattiveria o per giudicare i testi che leggo anche se purtroppo, penso proprio che io sia stata giudicata per ciò che stavo leggendo. Sono dell’idea che certe persone, tipo i due che hanno commentato me e le mie letture, anche se considerate dal “paese” in cui vivono delle persone perbene, frequentatori della chiesa ecc… ecc… siano peggiori di quelle persone che le cose le fanno e le dicono alla luce del giorno, non mi ha minimamente preoccupata il loro commento, c’è molta gente in giro che io considero dei falsi moralisti, giudicano tutto e tutti senza mai guardare per primi loro stessi. Una mia amica, dopo che le ho raccontato questo fatto del commento, mi ha detto: “ma perché non metti una copertina al libro così la gente non può sapere cosa leggi?”… non arriverò mai a mettere una copertina che copra la vera copertina del libro che sto leggendo e, scusate questo gioco di parole, non vedo perché io mi debba fare problemi o preoccuparmi per ciò che la gente può pensare vedendomi leggere un testo dal titolo “Sesso, scarpe e pesciolini” con evidenziato in rosso “Prefazione di Tinto Brass”, non ci trovo nulla di male e non vedo il motivo per il quale io dovrei vergognarmi… ecco, detto questo, ritorno alla mia “analisi del testo” in questione… le persone che si coinvolgono di più emotivamente, leggendo questo libro, si troveranno a provare sentimenti contrastanti perché Marina, la protagonista, vive una vita del tutto insoddisfacente con il marito ma che viene compensata al 100% da Max, definito da Tinto Brass, il suo Cicisbeo e in effetti, lo stesso Max regala un mondo nuovo alla sua protetta, un mondo eccitante e trasgressivo nel quale la stessa protagonista si sente una Regina, e come tale, ha scoperto un regno che non avrebbe mai immaginato potesse esistere. Vivono delle situazioni particolari sempre riguardanti il sesso e coinvolgono sia la migliore amica di Marina che altre persone conosciute “per caso” in giro, tipo librerie, bar, ristoranti e quant’altro… che siano proprio queste persone i famosi pesciolini? Mah… potrebbe anche essere ma non è detto… è un testo che non mette in gioco molto il sentimento inteso dal lato del cuore, non è una storia d’amore strappa lacrime, nessuno, in questo testo si uccide o soffre per amore, anche la stessa Marina, vedendo il poco interesse del marito nei suoi confronti, cerca strade alternative… e quando dico “alternative” do libero spazio alla vostra immaginazione… penso sia un libro che possano leggere tutti, lo consiglio alle persone alle quali piace la trasgressione, a quelle alle quali piacciono le situazioni particolari e anche, e soprattutto, ai famosi “falsi moralisti” che si scandalizzano leggendone solamente il titolo ma che vorrebbero leggerlo, ne sono sicura… a queste persone do un consiglio: mettete una bella copertina al libro così nessuno vedrà cosa state leggendo…

Non c’è volgarità in questo testo, la volgarità l’abbiamo creata noi esseri umani e in quanto creatori di essa, sappiamo porle i giusti limiti. Ho tratto, da questo testo, insegnamenti che non riguardano solamente il sesso bensì anche la vita… “ogni occasione lasciata è persa”.

Il finale di questo romanzo è molto emozionante, non intendo svelarvi nulla perché lo dovete leggere, e vi prometto che troverete le pagine di questo libro: da mangiare, proprio come la panna montata in particolari occasioni… Buona lettura cari miei!


Manuela Vio


http://www.facebook.com/pages/Fabio-Brigazzi/114442060418?ref=mf

 
http://manuelavio.estro-verso.org/


Citazione: “Siamo felicemente sposati, anche se, quando sento qualcuno che lo dice, immagino subito storie di corna, amanti, prostitute e chi più ne ha più ne metta. E spesso il felice è solo uno, inconsapevole che l’altro trovi la sua felicità altrove” – Fabio Brigazzi –

http://www.youtube.com/watch?v=iqwRlcfaxEA

Conversione degli Elementi

 RADICALI.jpg

Questa è bella, e siccome è bella deve essere il motivo per cui l’ho trovata pubblicata con le stesse parole su giornali diversi:

«… la Dichroic Cell ha iniziato a sviluppare una metodologia del tutto innovativa, che mira a convertire un elemento costoso e raro come il germanio in un altro elemento, il silicio, più reperibile e meno dispendioso.»

Come dire: Allegria! C’è finalmente un nuovo metodo per convertire un elemento costoso e raro come l’oro in un altro elemento, il ferro, più abbondante ed economico. Finalmente un livellamento democratico!

Un’innovazione così, naturalmente, non c’è. Fermo restando che per convertire un elemento in un altro occorrono le fucine nucleari delle supernove, l’articolista si esprime malamente (per usare un eufemismo) nel tentativo di riferire che la Dichroic Cell mette in atto un sofisticato sistema di deposizione di vapori di germanio sul silicio per ottenere nuovi substrati per celle fotovoltaiche, conferendo al “più reperibile e meno costoso silicio” certe proprietà del “costoso e raro germanio”.

Si ha l’impressione che si stia generalizzando l’accoppiata giornalisti-lettori specializzati come le coppie di carabinieri delle barzellette (uno che solo scrive, l’altro che solo legge, e nessuno dei due che capisca qualcosa).

Paolo Giardini

http://www.dichroic-cell.it/

Video http://www.youtube.com/watch?v=7RUwHE5MEJQ