L'Estremo Oriente nel gioco diplomatico del 1939

L'Estremo Oriente costituisce ancora oggi, dal punto di vista storico,
un fattore difficilmente valutabile nel gioco diplomatico del 1939.
C'erano naturalmente dei collegamenti tra la situazione in Europa e
quella dell'Estremo Oriente. I giapponesi erano in guerra con la Cina
e inoltre stavano penetrando nelle aree degli interessi stranieri,
soprattutto britannici, nella zona. Ovviamente agli inglesi sarebbe
piaciuto concludere in Europa per meglio difendere le loro posizioni
in Cina. Ma è difficile dire quanto la circostanza influenzasse in
pratica la loro politica. D'altra parte i tedeschi cercavano di creare
difficoltà agli inglesi in quella regione del mondo e i giapponesi
volevano accrescerle in Europa. Si svolse una specie di gara alla fune
tra i due "aggressori", gara che fu vinta dai giapponesi. I tedeschi
cercarono, a loro volta, di trasformare il Patto anti-Comintern in
un'alleanza contro chiunque, mentre i giapponesi erano disponibili
soltanto ad un'azione anti-russa. Senza dubbio essi speravano di
strappare concessioni agli inglesi, senza dover arrivare ad un
conflitto e forse erano trattenuti dal timore di uno scontro con la
potenza marina degli americani. Ma Tokyo soprattutto dubitavano che
un'alleanza generale sarebbe stata seguita dalla guerra in Europa:se
mai ci sarebbe stata una nuova Monaco, magari a danno della Polonia, e
loro sarebbero rimasti soli di fronte alla Gran Bretagna. I negoziati
tra il Giappone e la Germania non approdarono a nulla, riuscendo
invece a strappare concessioni agli inglesi, che cedettero
sistematicamente posizione su posizione. Il conflitto in Estremo
Oriente, in conseguenza di ciò, veniva rinviato, rendendo più
probabile quello in Europa. Inoltre il Giappone chiedeva aiuto contro
i russi, mentre sempre la Germania, già fautrice dello scontro contro
la Russia sovietica e il comunismo, era ora passata a fianco di Mosca
con il noto trattato nazi-sovietico dell'agosto 1939. Dal momento che
la Polonia divenne il principale bersaglio di Hitler, la Russia si
trovò trasformata in breve in un alleato di Berlino. Né i russi erano
diventati importanti solo per la Germania, dal momento che ogni
potenza europea doveva formai fare i conti con essa. Il 1939 vide lo
scoppio della seconda guerra mondiale, ma può darsi che quell'anno sia
da ricordare, in una prospettiva più lunga di quella di quell'anno,
per il ritorno della Russia nella politica mondiale, dopo la sua
assenza maturata dopo il 1917.
Casalino Pierluigi, 23.10.,2015