In arabo "al massir" vuol dire destino ed è questo il titolo di un
fortunato ebook della scrittrice e giornalista del Secolo XIX Diana
Letizia. L'opera, che ripercorre senza precise indicazioni geografiche
l'avventuroso percorso verso il Bel Paese di un pezzo d'Africa. Una
realtà che appartiene ormai all'Italia e con l'Italia si confonde,
esprimendone nuove manifestazioni di umanità. Il protagonista della
storia è una giornalista free lance che si identifica infine nella
tragicità della dimensione clandestina in una sorta di racconto senza
spazio e senza tempo, considerata la ricorrente attualità di un
fenomeno che non cessa di presentarsi ai nostri confini e con i quali
si intreccia con impressionante regolarità. Realtà o metafora, il
libro della Letizia costituisce un punto di riferimento per quanti
vogliono comprendere a pieno uno degli eventi più inquietanti dell'età
contemporanea. Al massir, in fondo, è lo stesso destino del Vecchio
Continente che si trova davanti ad interrogativi, per ora senza
risposta, sul futuro della nostra civiltà.
Casalino Pierluigi, 18.10.2015
fortunato ebook della scrittrice e giornalista del Secolo XIX Diana
Letizia. L'opera, che ripercorre senza precise indicazioni geografiche
l'avventuroso percorso verso il Bel Paese di un pezzo d'Africa. Una
realtà che appartiene ormai all'Italia e con l'Italia si confonde,
esprimendone nuove manifestazioni di umanità. Il protagonista della
storia è una giornalista free lance che si identifica infine nella
tragicità della dimensione clandestina in una sorta di racconto senza
spazio e senza tempo, considerata la ricorrente attualità di un
fenomeno che non cessa di presentarsi ai nostri confini e con i quali
si intreccia con impressionante regolarità. Realtà o metafora, il
libro della Letizia costituisce un punto di riferimento per quanti
vogliono comprendere a pieno uno degli eventi più inquietanti dell'età
contemporanea. Al massir, in fondo, è lo stesso destino del Vecchio
Continente che si trova davanti ad interrogativi, per ora senza
risposta, sul futuro della nostra civiltà.
Casalino Pierluigi, 18.10.2015