Roma caput mundi

I tempi forse sono cambiati, ma Roma, con le sue luci e le sue ombre
non cambia, si ostina a non cambiare, se pur piena di piaghe e di
ferite dovute a momenti calamitosi non solo climatici. Se è vero,
infatti, che tutte le strade portano a Roma, è anche vero che dalla
Città Eterna, che per molti secoli fu l'ombelico del mondo conosciuto,
parte una raggiera di itinerari, e di percorsi anche ideali, non solo
reali, tutti da scoprire o da riscoprire data la polvere che si è
accumulata su di essi. Siamo sempre pronti, dunque, a visitare luoghi
indifferenti al trascorrere del tempo, persino al persistere della
crisi, di una crisi che si affannano a descriverci come ormai soltanto
virtuale. Altra tragedia, questa, inventata dai media a fini
consolatori, mentre imperversano i Cavalieri dell'Apocalisse con il
loro seguito di guai. Sono diverse, tuttavia, le spiegazioni più o
meno stravaganti, più o meno attendibili o reali, che sono state
avanzate per dare un senso logico al fenomeno Roma e suo mondo, un
senso che non appare, a conti fatti, una Fata Morgana, ma che ci
propone una rivisitazione del suo mito, aldilà delle brutture
dell'oggi:un mito che resiste o sa resistere alla legge
dell'irreparabile, alla legge dell'effimero, alla legge del declino.
Stupefacente nella sua complessità, ma anche nella sua semplicità, il
fenomeno Roma è davvero imperdibile, ieri, oggi e domani, per sempre.
Dicevano gli antichi che quando finirà Roma finirà il mondo; forse, ma
Roma non finirà mai, anche oltre se stessa, per il significato
profondo e ancestrale del suo messaggio, per la forza del suo destino,
per l'immortale ragione del suo essere. Ecco perché per governare Roma
non bastano ruoli ed energie minori, ma stature ben più elevate,
adeguate allo scopo di conservare l'Urbe come patrimonio da
trasmettere ad un domani che ancora non è sorto.
Casalino Pierluigi, 20.10.2015