lunedì 22 dicembre 2008
LA SCOMMESSA DI TAVOLAZZI
Tavolazzi: ''Noi corriamo per vincere''
from ESTENSE COM QUOTIDIANO ON LINE DI FERRARA
Progetto per Ferrara mette il suo programma di governo sul tavolo ed apre il confronto con la città. Valentino Tavolazzi ed un nutrito gruppo di attivisti della nuova formazione politica hanno illustrato alla stampa le principali proposte di cambiamento contenute nel programma approvato lunedì scorso dall’assemblea, al termine di un percorso durato due mesi.
In cima ci sono ambiente e salute. Molti aderenti alla nuova formazione (Tavolazzi, Mantovani, Carletti, Storari ed altri) hanno condotto in questi anni più di una battaglia ambientalista: chiusura di Conchetta, referendum su turbogas ed inceneritore, ricorso al TAR contro l’AIA, stop alla turbogas con osservazioni al Ministero dell’Ambiente sugli off gas. “Oggi quelle battaglie – afferma l’ex city manager - sono il legante per un nuovo impegno politico” e PpF conferma di voler spegnere l’inceneritore, sviluppare la raccolta differenziata porta a porta, il compostaggio, il recupero ed il riciclo dei materiali. Promette drastica riduzione delle emissioni della Turbogas.
La politica per il PpF vuole essere servizio ai cittadini: “un impegno assunto su base volontaria e a termine – spiega Tavolazzi -, per il progresso della comunità, nell’interesse collettivo”. Gli eletti PpF rimarranno quindi in carica per non più di due legislature. Non assumeranno doppio incarico e si dimetteranno in caso di mancato rispetto degli impegni assunti.
Vengono poi le riduzioni della giunta comunale a sette componenti, delle circoscrizioni a quattro, del numero di società collegate, istituzioni, presidenze, consigli di amministrazione, dirigenti e consulenti. Taglio a sprechi ed inefficienze, lotta a corruzione, clientelismo e nepotismo. Per contro saranno valorizzate professionalità e competenza nel Comune e nelle aziende collegate. Garantita anche la trasparenza nei processi di selezione, reclutamento, valutazione del personale.
Il programma di PpF tocca anche temi quali la famiglia, “fornendo ad essa i servizi a sostegno della procreazione, dell’occupazione femminile, della capacità genitoriale e prestando attenzione ai suoi membri più deboli (minori, disabili, anziani)”. Darà una “risposta alla cronica insufficienza di asili nido”, realizzando nuove strutture con investimenti misti pubblico-privato, incrementando le concessioni di servizio a strutture private, sperimentando nuove soluzioni come gli asili di quartiere, nei condomini solidali, presso le famiglie e nei luoghi di lavoro, al fine di agevolare il lavoro femminile ed i bilanci familiari. Riformulerà le rette in relazione al reddito familiare. Sotto un limite di reddito il servizio sarà gratuito, a livelli di reddito medio alto sarà applicata una retta prossima al costo del servizio.
Per combattere la crisi economica PpF “destinerà quote di bilancio comunale per incentivare nuovi insediamenti produttivi, prioritariamente media e piccola impresa, con processi di trasformazione a basso impatto ambientale e a basso consumo energetico”. A tal fine saranno sospese tasse e tariffe, resi disponibili terreni edificabili ed opere di urbanizzazione a costi simbolici, agevolazioni per il reclutamento e la formazione di personale locale. PpF propone un dettagliato piano di marketing territoriale.
Il Sant’Anna rimarrà operativo ad elevati livelli di qualità (pronto soccorso, terapia d’urgenza, servizi ambulatoriali e diagnostici completi, terapie intensive). PpF chiederà alla Regione di garantire gli investimenti necessari all’adeguamento del Sant’Anna, il ridimensionamento di Cona e la destinazione di una parte ad altre funzioni (per esempio universitarie).
PdF punta infine alla riorganizzazione della mobilità (traffico, Ztl, aree pedonali, aree di sosta, parcheggi, trasporto pubblico) per contrastare l’aumento della motorizzazione privata. Propone nuovi parcheggi di attestamento esterni alle mura, collegati al centro con bus navetta o passanti.
Dopo aver toccato tutti i campi dell’azione amministrativa, rimane solo una cosa: il posizionamento politico. “Siamo alternativi al centro sinistra ed al centro destra – dichiara Tavolazzi -, noi corriamo per vincere. L’obbiettivo dichiarato è voltare pagina nel governo della città, dopo la delusione dell’era Sateriale, per prevenire il rischio di continuità rappresentato da Tagliani”.
http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=46114&format=html
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2004/05_Maggio/18/rifkin.shtml
I MASS MEDIA SONO MORTI?
Questo articolo scritto da Claudio Vaccaro è stato pubblicato sul sito Socialware (www.socialware.it). L’Asino Rosso lo ripropone nella sua versione integrale.
A cura di David Palada
L’era del Socialware di Claudio Vaccaro
Possiamo prenderla come una provocazione, ma i mass-media sono morti. O, perlomeno, sono palesemente agonizzanti. Scalpitano per cercare di sopravvivere, cercano di adeguarsi alla modernità, si confondono. Ma la concezione originale/storica del termine, ovvero quel sistema dis-aggregato di tecnologie che veicolano comunicazione in una logica "Push", "Broadcast", da uno a molti (o meglio, da pochi a molti) sta per essere definitivamente superata. Questa è l'età della comunicazione da molti a molti, della fruizione "pull" dei contenuti (li scelgo, non li subisco) e della fusione delle funzioni dei vecchi media in un'unico media globale e capillare.
Contrariamente a quanto spesso viene sostenuto, non è stata la nascita di Internet come medium a decretare il superamento effettivo dei media tradizionali: la Rete ha solo (solo?) fornito la tecnologia e il territorio per ripensare gli strumenti del comunicare, per abbattere le ultime barriere che lo spazio e il tempo imponevano alle relazioni umane.
Prova ne è il fatto che, se parliamo di contenuto e fruizione dello stesso, la prima era del WWW (quella soprannominata "Web 1.0"), proseguiva in forma diversa la filosofia dei mass-media, imponendo contenuti premasticati, adattati al pubblico, confezionati da pochi "addetti ai lavori". I siti e i portali informavano, educavano e intrattenevano, esattamente come i giornali, la radio, la tv.
Il vero salto in avanti è stato compiuto proprio in questi ultimi anni, grazie all'apporto di diversi attori (chi più in maniera "pionieristica", chi più solidamente strutturata), che hanno cambiato radicalmente l'APPROCCIO nel "fare internet", capendone e realizzandone concretamente le potenzialità in termini sociali, comunicativi, di interfaccia. Il tanto nominato "Web 2.0" sta spostando l'attenzione dal concetto di sito-contenitore (logica verticale) al concetto di servizi che mettono in condizione l'utente di produrre, condividere, fruire contenuti da sé, per sé, per gli altri (logica orizzontale). Parliamo, di blog, di nanopublishing, di social networks, di knowledge management. Per la prima volta nella storia della comunicazione umana, l'uomo può farSI mass-media. Diventare un trasmettitore di massa. Condividere contenuti (informazioni, consoscenze, messaggi) senza confini apparenti e senza mediatori "invasivi".
I mass-media, filtrati attraverso la Rete, vengono masticati, scomposti, ricombinati e diventano Social-Media. Vengono resi portabili e diventano Personal Media.
Ma se lo user-generated content è la novità del decennio, non è una novità la produzione di contenuto. La gente ha sempre prodotto contenuti. Ha sempre scritto, fotografato, composto musica, scambiato opinioni. Ciò che sta cambiando davvero è il mezzo, l'interfaccia, che facendosi sempre più human-friendly consente di rendere pubblico ciò che le capacità e le
creatività individuali producono, in maniera semplice e immediata. E' il concetto stesso di "media" a entrare in crisi, a modificarsi: il medium si scioglie, cerca l'invisibilità, con interfacce il più simili possibile a quelle naturali. Con il plus della rete, che rende il tutto virtualmente possibile e senza barriere fisiche.
Un salto possibile grazie al fattore tecnologico, indubbiamente, ma a noi preme sottolineare le conseguenze che investono il piano mentale (di approccio al medium), sociale, culturale, economico. Possiamo ridurre questa svolta (possiamo anche non chiamarla rivoluzione, ma comunque sia, evoluzione storica), a mera invenzione tecnica e analizzarla separatamente da tutto il resto? Noi pensiamo di no. Come in ogni periodo storico in cui la tecnologia mette a disposizione del mercato un nuovo media, esso interviene e modifica profondamente le dinamiche delle relazioni sociali e delle modalità di fare comunicazione, compresa quella finalizzata alla vendita. E'successo col telefono, con la radio, con la televisione, con i cellulari. Sta succedendo anche ora. Il tutto con i tempi che si addicono alle ri-voluzioni permanenti: lentamente ma in maniera inesorabile.
Ma come cambiano queste dinamiche? La celebre dicotomia operata da Umberto Eco riguardo i media di massa ("Apocalittici e Integrati") risulta più che mai attuale e applicabile ai nuovi media. Non esiste un'univoca interpretazione positivista alle opportunità che ci offre questa evoluzione. Problemi quali la sovabbondanza di contenuti, la sempre più difficile selezione delle fonti e la ridefinizione del ruolo pubblico-privato, sono lì a testimoniare che c'è sempre l'altra faccia della medaglia. Riteniamo però che non si possano affrontare questi "pericoli" con uno spirito di negazione dell'incredibile salto qualitativo che la comunicazione umana sta compiendo.
L'ambizione di questo blog (Socialware) è quella di analizzare e cercare di comprendere, criticamente, come cambiano e come dovrebbero cambiare le tecnologie e le interfacce per comunicare e informarsi, l'approccio dell'individuo ad esse, le dinamiche della comunicazione e dei rapporti sociali, il mercato e le modalità di fare Marketing, nell'epoca in cui tutto si contamina e converge. Ne parliamo quindi come un'unicum in evoluzione parallela: noi sosteniamo che oggi non sia più lecito né tantomeno realistico parlare separatamente di media tecnologici e di comunicazione, perché se è vero che l'uomo è un essere sociale, il software e il marketing devono essere sociali per esprimere al meglio le loro potenzialità.
Benvenuti nell'era del Socialware.
(CLAUDIO VACCARO)
ET A FERRARA
ET è ritornato... a Ferrara
Grazie a Giulio Barbieri, l'eretico imprenditore ferrarese, celebre tempo fa per manifesti iconoclastici, particolarmente irritanti per la giunta Sateriale e per certa Casta Politica e non solo di Ferrara, recentemente anche sponsor d'arte (nonchè leader del movimento politico e civico "Io Amo Ferrara) ET... in certo senso è ritornato nella Città Natale. Nessun sbarco di Ufo, purtroppo, ma paradossalmente ancor di più. Grazie all'amicizia personale con Carlo Rambaldi, il geniale ferrarese Mago di Hollywood e di certa fantascienza (King Kong... E.T e altri cult del cinema di genere) E.T, il quasi leggendario alieno manichino-robot dagli occhi troppi umani.. e fanciulleschi, è stato per così dire ospite il 21 dicembre scorso nellp spazio d'arte dell'azienda di Barbieri a Poggiorenatico, visibile (per la prima volta in assoluto) al pubblico, sempre accompagnato ... dal Padre inventore, grande artista futuribile, il più grande di Ferrara contemporanea.... E non solo un episodio a suo modo storico e giusto tributo allo stesso Rambaldi, non sempe così amato a Ferrara (dai politici ovvio, notorio il conflitto assurdo a suo tempo, quando il Comune non approvò il suo grande progetto di una sorta di Città della Scienza prevista nel ferrarese, Millenium, già in avanzata progettazione quantomeno virtuale, uno dei capolavori dei retrogradi politicanti ferraresi del secondo novecento, dovuto a pseudoambientalismo e a ristrettezze mentali significative!).
Come leggiamo da Estense Com, il quotdiano on line di Ferrara:
http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=46087&format=html
http://www.mymovies.it/biografia/?s=6781
LA POETESSA SYLVIA FORTY
DAL NONNO COMMEDIOGRAFO AL FUTURISMO
Silvia Forty, nata a Ferrara nel 1957, autrice di Biancaneve a New York (Este Edition), una delle novità poetiche femminili più interessanti e originali di questo inizio duemila, è nipote d'arte: il nonno Arturo Forti, fu tra i fondatori della Straferrara e commediografo dialettale di successo e anche eretico (celebre una sua poesia contro la Legge Merlin...), nonché amico di Tazio Nuvolari e Italo Balbo (anche se Forti notoriamente anarchico e socialista alla Nenni). Scrive fin da giovanissima (suo insegnante fu un certo Roberto Pazzi) ma ha edito solo recentemente: prima di Biancaneve a New York, alcune poesie in Futurguerra 2017, curioso e raro graffito libro edito da Nomade Psichico (Mantova) nel 2000, link del suo incontro con certo futurismo alla Benedetta Cappa o altre figure femminili dell'avanguardia italiana. In seguito ha curato rubriche di Gossip su alcune riviste, partecipato con alcuni testi La Prima Donna sulla Luna (La Carmelina, 2006, piccola antologia della peosia femminile ferrarese contemporanea ) e a Schegge di Utopia, antologia degli scrittori ferraresi sperimentali (La Carmelina, 2007), curato con altri la rassegna d'arte multimediale TIffany Art Club 2007 e 2008 (Ferrara), nonché la sezione letteraria dell'ultima edizione Succhi ed Essenze , presentando diversi scrittori tra cui Federico Garberoglio. Nella seconda edizone è stata presentato in anteprima , a cura del progetto Frei Art il dvd video The First Girl of the Moon, tratto dal libro di cui prima in cui è tra le protagoniste. Con l'Associazione Ferrara Video&arte è stata tra le curatrici del Video festival The Scientist 2008 (Settembre 2008, Ferrara). Attualmente collabora con le riviste neofuturiste su MySpace Futurismo 2009 e Sands From Mars. Su You Tube è visibile un video a cura di Futurguerra, tratto da una performance nel Giardino Schifanoia per la rassegna La Rottura della Meccanicità, a cura del poeta e pittore Simone Bavia. Pare infine imminente una nuova raccolta poetica per il 2009 in una neonata Casa Editrice on line d'ispirazione sempre futurista...e futuribile. In effetti, la sua poetica appare prossima anche all'originale parola fantascientifica di Ursula K. Le Guin e alcune scrittrici del più recente movimento cyberpunk.
Riportiamo da Il Resto del Carlino di qualche tempo fa (Ferrara, a firma Riccardo Roversi) una significativa intervista della poetessa.
"....Le poesie contenute in Biancaneve a New York sono imparentate con l'avanguardia... : "Evidentemente ero predisposta fin da giovanissima, visto che alcune di queste poesie risalgano a oltre 20 anni fa...persino a quando frequentavo il Vincenzo Monti, con Roberto Pazzi tra i miei insegnanti. .Naturalmente le ho rivedute e corrette. ..Una corrente che mi ha molto incuriosita è il Futurismo, per varie ragioni: il Futurismo è stato forse il primo movimento (contrariamente a certi stereotipi) a riconoscere e attribuire spazi alla creatività artistica femminile. ... I miei modelli letterari sono in effetti Simone de Beauvoire, Sylvia Plath, Federico Garcia Lorca, Arthur Rimbaud, ecc. Nell'ambito delle arti figurative adoro i pittori impressionisti, come Renoir o Monet. Comunque, leggo di tutto, recentemente-ad esempio-ho riletto Italo Svevo (La Coscienza di Zeno) e Oscar Wilde (Il ritratto di Dorian Gray)... e poi assomiglio a mio nonno Arturo Forti (celebre commediografo ferrarese del novecento. amico di Nuvolari e Italo Balbo). Come lui amo vivere di notte; mi piacciono i giovani, l'aggregazione e la voglia di divertirsi". Biancaneve a New York ha già raccolto significativi risconti critici da parte di Paolo Ruffilli, Alessandro Mussi, Davide Bregola,Emilio Diedo; presentato tra l'altro presso la Galleria d'Arte Sekanina a cura dell'attice ballerina Alessandra Fabbri.