domenica 27 dicembre 2009

Il Natale Pagano precristiano

 

HORUS.jpgda GORGON MAGAZINE

Yule Natale Pagano


Il Sol Invictus d'inverno prima dell'impianto cristiano


Forse non tutti sanno che la data del 25 Dicembre è originariamente legata alle feste di Yule o del Sol Invictus – giorni della “nascita” del sole, celebrato poco dopo il solstizio d’inverno - e non alla Natività cristiana. La festa cattolica, infatti, a dispetto di una diffusa e incorretta opinione comune, è stata impiantata sulla data del Sol Invictus solo in un secondo momento, con una serie di atti storicamente ben documentata.


I surrogati cattolici della festa del Sol Invictus sono stati animati da finalità prettamente politiche, e la loro dimensione storicamente determinata cozza in maniera stridente con la pretesa di universalità che ad essi si accompagna. Dal canto suo, il solstizio d’inverno è davvero un fatto umanamente universale e oggettivabile: i giorni tornano più lunghi delle notti, con tutte le ricadute simboliche di questo fenomeno sulla festa e sul mito.

 

La rinascita del Sole


Il termine "solstizio" deriva dal latino solstitium e si riferisce all'apparente stasi del percorso che il Sole compie in cielo. Nell’emisfero nord del pianeta, tra il 22 e il 24 Dicembre, la stella sembra non cambiare da un giorno all'altro il suo moto giornaliero, come se fosse ormai “ferma”.


Il fenomeno, tanto più evidente quanto si è prossimi all’equatore, astronomicamente parlando è quello dell’inversione del moto percepito del Sole nel senso della sua declinazione. L’astro si trova nel suo punto di massima distanza dal piano equatoriale, cosicché il buio della notte raggiunge la massima estensione rispetto alla luce del giorno. Nel solstizio d’inverno si registrano dunque la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno. Subito dopo il solstizio, tuttavia, le ore di luce tornano ad aumentare gradualmente mentre quelle di buio diminuiscono – e così fino al momento del solstizio d’estate, in cui il processo si inverte nuovamente.


Il giorno del solstizio cade in genere il 21 Dicembre, ma i suoi effetti iniziano a essere visibili intorno al terzo o quarto giorno successivo, come attestano le mitologie, i calendari e le narrazioni di civiltà diversissime tra loro, accomunate dalla registrazione dell’effetto simbolico di un Sole che pare precipitare nell’oscurità, poi fermarsi, infine riprendere forza e rinascere.

 

Da Yule ai culti solari

La festa di Yule, di origine germanica e pre-cristiana, è una delle più antiche manifestazioni a oggi note a testimonianza dell’impatto culturale del solstizio d’inverno. Parziali resoconti sulle celebrazioni di questa festa riportano di danze e riposi, sacrifici animali e libagioni, continuate in Islanda per tutto il Medioevo in onore del dio pagano Freyl, che il clero cattolico avrebbe frainteso come Jul nella sua denuncia contro quelle pagane e demoniache giornate.


L’etimologia della parola Yule (Jòl) non è chiara, come anche la sua origine per alcuni nordica, per altri pre-indoeuropea. Sia come sia, Yule è un termine arcaico per Natale ancora in uso nei canti di natale antichi inglesi, in alcuni dialetti scozzesi, nei linguaggi scandinavi - dove viene usato per indicare altre festività di dicembre – e, per diffusione successiva, nelle lingue finniche.

Yule, tuttavia, non è l’unica risposta culturale alla percezione del fenomeno astronomico del solstizio.

La predominanza della luce sul buio (o simbolicamente del bene sul male) è un tema che accomuna pressoché ogni cultura e mitologia, e i giorni successivi al solstizio sono una data comune di nascita di altri personaggi divini o semidei accomunati dalla discendenza solare, dall’accadico Shamash al babilonese Tammuz fino al dio egizio Horus.....


continua

http://www.sabbatica.org/gorgonmagazine/pagine/sabbatica_yule.html


video

 http://www.youtube.com/watchv=kcTPy4g6Tvo

 

venerdì 25 dicembre 2009

Net.Futurismo Autopresentazione al Centenario di Torino

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Net.Futurismo: autopresentazione

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Francesca Barbi e Antonio Saccoccio



Il Net.Futurismo è il Futurismo della Rete. O meglio: Futurismo delle Reti.

I futuristi del secolo scorso avevano compreso l’importanza che l’impatto della rivoluzione tecnologica stava producendo sulla sensibilità umana e cercavano di interpretare quel particolare momento storico attraverso le loro riflessioni ricerche azioni nel campo della cultura, dell’arte, della politica, del costume.

Il mondo contemporaneo attraversa un momento altrettanto decisivo. La rivoluzione neotecnologica a cui tutti assistiamo ha nuovamente (e ancora più profondamente) sconvolto la sensibilità dell’uomo. Per questo motivo è necessario un nuovo Futurismo, che sappia indagare le modalità di questa ennesima mutazione antropologica, attraverso un’azione di esplorazione totale (culturale, politica, scientifica, artistica e oltre-artistica) della realtà contemporanea.

Il fine, come fu per il Futurismo del secolo scorso, è quello di condurre una battaglia energica contro ogni forma di passatismo, in qualsiasi campo umano. Alla battaglia contro il passatismo (utilitarismo dogmatismo accademismo sgobbonismo professoralismo) si aggiunge oggi la battaglia al presentismo (immobilismo apatia arrendevolezza divismo arrivismo cialtroneria mediatica), nuova categoria fondata dal Net.Futurismo per indicare le condizioni in cui si trova l’uomo contemporaneo, incapace di elaborare positivamente gli stimoli provenienti dalla rivoluzione digitale. La nuova ondata tecnologica offre quindi oggi la possibilità di utilizzare questa rapida accelerazione per combattere tutto ciò che rende l’uomo opaco passivo rinunciatario utilitarista imitatore schiavo di pregiudizi consuetudini convenzioni sociali.

I nuovi media interattivi, in particolare, permettono una rivoluzione radicale nel campo del sapere. La logica reticolare consente, a partire dal web, di abbandonare finalmente la piramide gerarchica con cui le informazioni fino ad oggi sono state trasmesse e diffuse da pochi centri di sapere al resto della popolazione. Nuove forme di creazione condivisa del sapere nascono spontaneamente ogni giorno sul web e influenzano il modo di interagire ormai di decine di milioni di individui, dentro e fuori dal web.

La rivoluzione nel campo del sapere porterà con sé una conseguenza ancora più decisiva: la rivoluzione nel campo del potere. Poiché il sapere è da sempre potere, giungerà il tempo per la vera democrazia futurista: si arriverà così molto presto ad una retarchia (il potere alla rete, alle reti).

Sorte simile toccherà all’Arte. L’Arte con la A maiuscola è morta con il Futurismo e Dada. Chi prova oggi a tenerla in piedi non merita la minima considerazione. Il sistema dell’arte contemporanea, dai più visto come una perfetta macchina da guerra, è in realtà una gigantesca armata brancaleone: star, aspiranti star, vallette, boss e portaborse tutti meravigliosamente uniti nella più enorme truffa mai messa in piedi nella storia dell’umanità. Il sistema dell’arte è pericoloso ed emblema estremo della vacuofilia contemporanea. La categoria Arte è per questo da abolire.

Ecco. Ci par di sentire i rimpianti morbosi e la disperazione ammorbante dei vecchi padroni del sapere (e del potere).

Politici giornalisti artisti letterati filosofi critici (ma sì, val la pena di citare anche i critici!) old style! La retarchia eliminerà finalmente questa vostra presunzione di sentirvi centro del mondo, vertice della piramide da cui dispensare sciocchezze galattiche protetti dal buon nome dietro cui vi nascondete.

Tutto il sapere a disposizione di tutti. È tempo di azzerare ogni inutile barriera sociale e culturale. È giunta l’ora dell’uomo a mille dimensioni: politico giornalista artista filosofo critico al tempo stesso!


Nota finale preventiva in forma di domanda/risposta per i pochi critici temerari intelligenti (che sicuramente approveranno con entusiasmo unendosi a noi) e i tanti criticastri inetti (che sicuramente inorriditi denigreranno le nostre idee e il nostro coraggio).


Critico: Ma se il Net.Futurismo è contro l’attuale sistema dell’arte, perché partecipa ad eventi espositivi come questo?

Net.Futurismo: Perché il sistema dell’arte ha bisogno del Net.Futurismo per non morire e il Net.Futurismo ha bisogno di entrare nel sistema per distruggerlo definitivamente.

Critico: Quindi giungete anche voi a compromessi con il sistema dell’arte.

Net.Futurismo: Mai. Ogni partecipazione del Net.Futurismo ad un’esposizione o mostra si configura come una sfida al sistema dell’arte, poiché le “regole” del sistema stesso vengono abilmente corrose, manipolate, persino derise. Nessun compromesso, nessuna via di mezzo.

Critico: Mi sembra un’operazione difficile.

Net.Futurismo: Ogni sfida d’avanguardia è difficile. Tutto viene negato. Tutto viene affermato. Ma soprattutto di tutto ridiamo.

Critico: Perché ridete?

Net.Futurismo: Perché siamo vivi.

 

www.netfuturismo.it

photo Futurismi Futuristi Torino 18 1 2009 18 1 2010

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Attila e Nerone a Superquark

CICAP.jpgda Il Giornale

RomaCi sono nomi che, da soli, bastano a evocare il simbolo del potere. Nerone, ad esempio; o Attila. Ma cosa c’è dietro quei nomi? Fedele al proprio, inimitabile stile, Piero Angela torna a mescolare divulgazione e cultura con gli Speciali Superquark che - il 23, il 30 dicembre e il 5 gennaio, in prima serata su Raiuno - ci racconteranno, appunto, Il segno del comando: le vite e i segreti di tre potenti della storia. L'imperatore Nerone, il re degli Unni Attila, il grande samurai Shogun. «Sono figure di uomini che hanno dominato, caratterizzandole, le proprie epoche. Ma che non sempre sono conosciute per quel che furono realmente - spiega il giornalista - Nerone, ad esempio. Tutti lo ricordano quale il pazzo incendiario che distrusse Roma; ma la verità storica ce lo racconta anche come giovane appassionato d’arte e di bellezza. E prima di diventare un despota crudele, egli fu beneamato dal popolo per la riforma tributaria e monetaria con cui sostenne i meno abbienti. Racconteremo allora tutta la sua vita, dall’infanzia al suicidio, avvalendoci dello sceneggiato della Lux Vide e di prestigiosi esperti, oltre che di alcune riprese esclusive effettuate nella Domus Aurea, e presso l’ultima ...

continua http://www.ilgiornale.it/spettacoli/nerone_e_attila_ora_superquark_racconta_grandi_tiranni/23-12-2009/articolo-id=409078-page=0-comments=1

VIDEO

 http://www.youtube.com/watch?v=oy7rgG-v_8E

Barbara Cannetti 16000000 di colori Recensione di Zairo Ferrante

 CANNETTI BA.jpgZAIRO FERRANTE 16 Milioni di Colori di Barbara Cannetti


16 milioni di colori

 

 

 

 

 

 

 

edito da Libertà Edizioni  http://libertaedizioni.net/cannetti<...   

sia in versione cartacea che on-line è Opera della talentuosa(a conferma di ciò ricordo che il libro è stato ristampato, cosa rara per la Poesia) Barbara Cannetti, Poetessa Ferrarese.

Barbara Cannetti è nata il 22 febbraio 1970 ed abita in un piccolo paese della provincia di Ferrara, città nella quale è nata. Ha frequentato il liceo classico e si è laureata in economia e commercio presso l’Università di Bologna. Fin da piccola adora leggere e scrivere. Sedici milioni di colori (raccolta di prose liriche) è la sua prima pubblicazione.

 

Nelle pagine di questo libro, in cui prosa poetica e versi rimati si alternano, il Dinanimismo esiste!!!

Lo si vede nelle immagini forti ed immediate di alcune poesie “PIGIAMA: ...rinnovata memoria di dolore,/ stampata incapacità di essere indipendente,/ tatuata impossibilità di correre nel vento.”

Lo si sente quando, l'abilissima Poetessa, prende la tua Anima per mano e la porta fino alla porta di dolore di “Maristella e di qui la ributta nel suo cuore e nella sua Anima, per poi affondarla in cumuli di aria viziata d'Ospedali che prontamente la tua mente ri-pesca dal componimento precedente, per poi farla risorgere nella speranza e con la forza di chi “a fatica si rialza, ed alla vita non rinuncia.

E' DinAnimista la critica, mezzo Poesia, alla banalità in “Giudizi e Pregiudizi: ...da sempre considerati specchio dell'anima troppo presto imparano a riflettere giudizi banali che spesso si trasformano in pregiudizi immersi dentro preconfezionati sorrisi...”


La scrittrice mescola sapientemente le parole, trasformando la prosa in poesia ed i versi in prosa, confonde il lettore con la sua innata immediatezza che va indubbiamente a segno accarezzando dolcemente l'anima e (è proprio il caso di dirlo) strappandole anche qualche lacrima. La linea che guida l'opera possiamo tranquillamente definirla neoromantica senza però essere troppo riduttivi, visto che non è infrequente inbattersi in versi francamente surrealisti ed a tratti, concedetemi il termine, naturalisti

http://recensionidinanimiste.myblog.it

video http://www.youtube.com/watch?v=NtpKpKb7inM

CITTA' DI SALEMI Il Presepe Vivente

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SALEMISabato 26 dicembre 2009 nel centro storico, nel cuore del quartiere arabo Rabato, nella zona sottostante la Chiesa e il Chiostro di Sant’Agostino, là dove lo sguardo domina l’intera Val di Mazara, all’interno di un complesso di antiche case dai tetti bassi che conservano ancora intatti suggestivi archi in «pietra campanedda» (la pietra dura un tempo estratta nelle cave del territorio), rivivrà il «Presepe Vivente», una imponente «messa in scena» di quello che è il ciclo della vita, una serie di «quadri viventi» rappresentativi di arti e mestieri della civiltà contadina.

Quella di quest’anno è la terza edizione. All’inaugurazione di sabato 26 sarà presente Vittorio Sgarbi.

 

L’allestimento scenico - curato dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune, la Parrocchia della Chiesa Madre San Nicolò di Bari e il patrocinio della Provincia Regionale e dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia - è realizzato lungo un percorso che parte dalla via Amendola (a pochi metri dalla Chiesa di Sant’Agostino) e si snoda tra i vicoli del centro storico.

 

Oltre 50 sono i volontari impegnati nella realizzazione delle scenografie e delle ambientazioni. Coinvolte numerose associazioni culturali, le scuole, i commercianti e le associazioni di categoria del paese.

 

Il presepe si potrà visitare anche domenica 27 e lunedì 28 dicembre.

Il costo del biglietto di ingresso è di 1,00 euro

 

Mercoledì 6 gennaio invece alle 17,00 sarà rappresentato l’«Arrivo dei Re Magi». Il corteo partirà dal monumento a Sant’Alfonso (le cosiddette «Tre Croci», in via Matteotti) e da qui, dopo avere attraverso la Piazza Santa Maria lungo la via Amendola, raggiungerà Piazza Alicia dove sarà messa in scena «La Calata dell’Angelo»

 

La «Pro Loco» effettuerà delle visite guidate.

Per maggiori informazioni e per le prenotazioni è possibile telefonare al numero 0924-981426 (anche fax). Informazioni anche via e-mail all’indirizzo prolocosalemi@prolocoalemi.it.

 

 

l’Ufficio per la Comunicazione

(Nino Ippolito)

wwww.cittadisalemi.it

video

http://www.youtube.com/watch?v=kFrD7v-OGro