Roma tra tecnologia e politik
Roma in Italia da tempo, purtroppo, non è più il simbolo della città santa e della civiltà, ma in quanto capitale e DNA della Politik nazionale, anche di tale passatismo premoderno: Roma Politik, come ben dimostra l’antipolitica contemporanea, ovvero semplicemente certo sentimento diffuso e quasi un Italiamoto del carattere nazionale popolare, sembra quasi un pianeta delle scimmie oggi agli occhi degli italiani, non uno splendente laboratorio avveniristico- pullulante di Tecnici politici con la T maiuscola. Abbiamo un governo di Tecnici, ma comunque lo si giudichi, paragonare Monti o anche qualcuno dell’opposizione o dei vecchi partiti parlamentari magari a Steve Jobs o Bill Gates è automaticamente risibile e rivelatore.
Lo spirito poco autenticamente scientifico (se non anche ostile, si pensi solo alle scarse risorse investite sulla ricerca tecnoscientifica, anche a Roma, Rutelli, Veltroni, Alemanno ovunque le risorse tranne verso la ricerca e il futuro) inquina letalmente anche la quasi obbligata – anche in Italia- svolta informatica… Ma ovunque da Roma alle periferie, ovunque computer e nuove tecnologie (o quasi) ma come mettere un navigatore… in un calesse, questo lo stile indifferenziato. Ne esita naturalmente uno spreco immenso di risorse tecnologiche, lucciole per lanterne, alla fine il sistema operativo… Italia va in crash o in default.
A volte, tale andazzo, diventa umorismo involontario, fa ridere l’Europa Intera… Segnaliamo a tal proposito complessivo quasi un primato da guiness: a Ferrara, in Emilia, come noto da anni è in atto forse il più grande scandalo sanitario italiano, il cosiddetto affaire Cona. 20 anni per costruire un nuovo ospedale. Alla fine, proprio contemporaneamente al sisma ben noto del maggio scorso l’hanno inaugurato dopo decenni di ritardi clamorosi. Oggi Ferrara, nonostante anche un referendum contrario locale, è l’unica città in Italia senza ospedali … ma dislocato in provincia. Continua ad essere presentato come un fiore all’occhiello della sanità d’avanguardia, ma è tutt’oggi privo di infrastrutture trasporti decenti (ancora cantieri aperti per un metro ecc.) e già manifesta (a parte i costi astronomici e ancora in progress) strane anomalie e malfunzionamenti… Tra essi segnaletiche da astronave marziana che rendono difficile semplicemente rintracciare i singoli reparti. Appunto, in 20 anni non hanno fatto normali segnaletiche interne in lingua terrestre… Nè un full immersion in città per imparare la segnaletica aliena… Come si diceva ecco un esempio di navigatori nei calessi!
Ma non solo una metafora a quanto pare! Premesso che a questo punto, una più evoluta classe dirigente sanitaria e politica locale (non importa l’ideologia politica) potrebbe comunque davvero ottimizzare il nuovo Ospedale e farlo funzionare, resta questa chicca a memoria dell’attuale o futuri ministri della Sanità nazionali, che lì a Roma, una volta tanto, mica sono degli indovini per potere sapere certi prodigi della Tecnica nelle periferie. Per ovviare alle segnaletiche incomprensibili, han deciso come soluzione a Ferrara, addetti sanitari e politik… proprio una specie di Supernavigatore, di Tutor elettronico per i clienti e i pazienti (ma anche crediamo medici e infermieri!). Uno scherzo di ferragosto? Purtroppo no… Ecco un estratto della News da un quotidiano locale.. C
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