sabato 6 marzo 2010

DiversaMenteDonna Gran Finale Monumento alla Badante

FERNANDA PIVANO.jpgDiversaMente Donna 1-7 MARZO 2010
 
a cura THC POLIMEDIA  Natascia Cristofori e Mario Slener
 
7 Marzo:
 
ore 15 MONUMENTO PERFORMANCE alla Badante- Giardini della Standa
 
ore 18 D.J. set Stalich e Opava - La Mela
 
Giornata conclusiva per l'8 Marzo alternative curato da THC Polimedia.
Con un originale tributo estetico-sociale alla figura delle cosiddette Badanti, news storico-sociale indiscutibile anche dal punto di vista sociopolitico, trasversale, per l'indubbia oggettività a livello di integrazione sociale.
Tra tante chiacchiere buoniste, la rassegna in questione, con stile atipico e anti-retorico, tutta al femminile, quella anche perturbante, postfemminista e anti-ideologica, con la logica del Fare, cultura e azione e creativitò, al passo con le riflessioni più evolute del postefemminismo contemporaneo, da Luce Irigary, a Julia Kristeva e Francoise Dolto, a Nadia Fusini alla stessa Dacia Maraini e alla stessa Simona Vinci, ha dimostrato nei fatti un'altra Kultur possibile, sia sulla questione extraeuropea sia femminile, la Diversità come futuro presente.
Esperimento non facile, eppure ben articolato dalle artiste che hanno caratterizzato la rassegna: dalle video fil makers e coreografe Angela Buono e Mainella Rescigno alle varie Ilaria Drago, Desy Icardi, Maura Chiulli, Valentina Urbinati, tra letteratura, teatro performance, cabaret e fotografia, tutte protagoniste dell'arte contemporanea, ben conosciute e accreditate a livello nazionale.
Unico neo, purtroppo, la solita Ferrara dell'Informazione (tranne Estense Com), incapace a quanto pare persino di leggere i comunicati stampa che ha ben poco rilanciato l'iniziativa. (Asino Rosso)

www.thcpolimedia.com


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Fantascienza e Fumetti The Best of 2000

GOLDRAKE.jpgda Fantascienza Com

*di Ivan Lusetti

È difficile scrivere una classifica sui migliori fumetti di fantascienza di questo decennio, perché la tentazione di inserire qualche opera uscita sulla fine degli anni novanta e arrivata da noi solo in seguito è veramente pressante. Planetary, Authority, The League of Extraordinary Gentlemen, Transmetropolitan, Tom Strong, Top Ten, per citare alcuni titoli, sono tutti usciti prima della fine del millennio e hanno letteralmente rivoluzionato la fantascienza a fumetti. Le nuove idee che si stavano diffondendo in quel momento sul piano letterario e su quello multimediale sono state riprese e sviluppate, anziché scimmiottate, dal mondo dei fumetti portando a esiti eccellenti. Realtà alternative, teorie postumane, space opera, ucronia e steampunk per la prima volta si affacciavano in modo serio su una realtà che era stata un po' trascurata o trattata alla leggera dalle correnti hardcore del genere fantascientifico. Se però si vince la tentazione e si comincia a cercare nell'eredità che questo profondo cambiamento ha lasciato, emergono comunque opere interessanti che possono benissimo reggere il confronto con quelle che le hanno precedute....

http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/13298/fumetti-e-fantascienza-il-meglio-degli-anni-2000/

Video http://www.youtube.com/watch?v=M3-p1v1GxiM

Dinanimismo ISTRUZIONI X CRITICI SCETTICI


DarthVaderROTSV1.jpgDINANIMISMO (Movimento Poetico Rivoluzionario delle Anime): UNA SEMPLICE PAROLA!


Istruzioni per l'uso dedicate a Critici ed Artisti scettici.


di


Zairo Ferrante 


Ormai lo ripeto spesso, il DinAnimismo non è un movimento, non mira a diventare un contenitore di artisti.Non vuole, assolutamente, avere pittori e scrittori tra i suoi seguaci e non chiederà  mai una tessera a nessuno.

DinAnimismo è una semplice parola, che vuole descrivere un movimento dell'animo umano dettato dall'opera d'arte. Tale movimento deve essere un sensuale tango tra l'artista ed il pubblico, un movimento attivo in entrambi i casi.

DinAnimista è ogni opera d'arte indirizzata all'uomo o alla società  con lo scopo di evidenziare contraddizioni, situazioni nascoste o disagi insiti nella società. DinAnimista è l'artista che si prefigge, per mezzo della sua produzione, di “scavare” nell'animo umano, di offrire un nuovo punto di vista alla gente, di entrare in sintonia con la folla.

Si fa DinAnima ogni volta che, tramite l'arte, si vuole interrogare il fruitore stesso dell'opera portandolo inevitabilmente a porsi delle domande ed impegnandolo attivamente nella ricerca di risposte.

Con questa semplice parola si vuole inaugurare l'alba di una nuova era, in cui Arte, mass media e progresso tecno-scientifico devono, assolutamente, collaborare per informare, sensibilizzare ed aiutare l'uomo nel suo incessante divenire.

Questi appena espressi sono, tra l'altro, concetti già evidenziati perfettamente in diverse opere d'arte che avevano il chiaro scopo di sensibilizzare, contestualizzare, ammonire, spronare o informare l'uomo sulla società e sul possibile futuro (basti pensare all' Urlo di Munch, a Guernica di Picasso, a numerose opere di De Chirico, al “Disertore” splendida poesia di Boris Vian o all'intera produzione Futurista).

Adesso però, tenuto conto dell'incessante e veloce evolversi del mondo,  occorre esaltare ancora di più questo ruolo sociale e psicologico dell'arte, spronando energicamente l'artista a percorrere queste, non nuove ma mutevoli, strade.

Ecco perché  è nata questa nuova parola ed ecco perché gradirei che il DinAnimismo diventasse espressione di un Movimento Artistico (e non solo Poetico) Rivoluzionario delle Anime.

In conclusione, quindi, auspico che questo nuovo e simpatico termine inizi presto a fluire dalle bocche dei Critici e ad entrare nei cuori degli Artisti più scettici; affinché l'arte possa davvero ritornare a disposizione della gente, sposarsi con le loro anime e supportarle in questo meraviglioso e futuribile viaggio che si chiama vita. 

Zairo Ferrante 

 

 

Il Futuro della Destra Rivoluzionaria da Alessandro Pucci

AVANTI.jpgda Alesandro Pucci Area Destra  The Future & Nouvelle Droite in Italy
 
Ad
esso uniamoci per davvero!

Pubblicato da Redazione il 5 - marzo - 2010
Come si è detto, se l’area di destra si fosse unificata già per queste elezioni regionali, la Fortuna – che sempre aiuta gli audaci, non gli eterni “attendisti a gettone” – avrebbe regalato a essa, almeno in Lombardia e nel Lazio, una clamorosa e imprevedibile opportunità di successo. Se, poi, a questa unificazione avesse fatto seguito una selezione rigorosa di una classe dirigente all’altezza della situazione, ci sarebbe stata anche la possibilità, forse, di costringere il PdL a una trattativa di Brenno, laddove rischia di non essere nemmeno in corsa per i seggi regionali. Si sarebbe potuti arrivare al punto di potersi proporre, come Destra, quale unico interlocutore dell’intero elettorato alternativo alle Sinistre. Invece, solita corsa dei soliti partitini divisi – e anche litigiosi -, nella speranza massima di ottenere “un po’ di visibilità”. Voglia di “visibilità” che, per altro, tradisce una profondissima contraddizione intima dell’attuale area della destra, laddove si vedono tutte queste sigle percorrere la strada dell’apparenza e non già quella della sostanza, in contrasto con la critica profonda della società di cui pretenderebbe di essere maestra. Sia chiaro: nulla di nuovo, ma anche nulla di definitivamente compromesso. Il tempo per raggiungere questo fondamentale risultato c’è ancora – purtroppo, è “un po’ meno” ma ancora sufficiente alla bisogna –, purché si faccia finalmente e definitivamente strada la convinzione della assoluta secondarietà di qualsiasi altro obbiettivo. In altre parole, è necessario che tutti facciano un passo indietro, prendendo atto della debolezza intrinseca alla divisione delle forze militanti delle Destre, e s’impegnino, a partire dai singoli militanti stessi, a costruire la speranza di una nuova, grande Destra. Partecipando, però. Il fattore deciso, infatti, è questo: la partecipazione della base. In particolare, nel ruolo di soggetto di “pressante incentivazione” al raggiungimento del risultato, prima; a “garante della costanza nel perseguimento degli obbiettivi di programma”, una volta realizzata questa benedetta unità. Lo di capisca e lo si dica una volta per tutte: è finito il tempo dei “ducetti”. Firmare “deleghe in bianco” a questo o a quel leader o leaderino è solo la strada più diretta per l’ennesima delusione. Solo attivandosi – nella propria realtà sociale e territoriale – in modo diretto e solo contribuendo fattivamente alla costruzione del nuovo soggetto politico, i militanti delle Destre potranno essere nuovamente utili al Paese e, nello stesso tempo, certi di partecipare a un’avventura comune e non già ala solita operazione finalizzata al reperimento di una o poche poltrone per i soliti noti. E se si hanno sentimenti di destra, non si dica: <Ma chi me lo fa fare, dopo tutto quello che è successo in questi anni…>. C’è un dovere morale, un appello imperativo per tutti noi, a fronte dello sfascio del Paese: tornare in campo; farlo seriamente e non per dare sfogo a qualche pulsione nostalgica o a qualche tentazione goliardica; riprendere in mano e riannodare i fili di una società sempre più lacerata e priva di punti di riferimento istituzionali, politici, morali, economici e sociali. Anzi, da questo punto di vista, l’unità delle destre non è un’opportunità per le sigle dell’area, ma un preciso dovere a cui è venuto il momento di attendere con responsabilità. Allora – la domanda sarebbe legittima, a questo punto –, che senso ha e ha avuto fondare un nuovo partito, l’ennesima sigla, Area Destra, invece di puntare su quelle già esistenti o su alcune di esse? La risposta è semplice: per dare un segnale proprio a tutte quelle sigle. Area Destra non pretende affiliazioni esclusive: o con noi o contro di noi. Il doppio tesseramento è funzionale allo scopo: dare forza a un movimento trasversale a tutte le realtà della Destra, affinché tutte queste realtà confluiscano sotto un’unica sigla. Chi aderisce ad Area Destra, ancor meglio se restando iscritto anche ad altri movimenti, ricorda ogni giorno ai suoi dirigenti quale sia il lavoro che li attende, altrimenti, prima o poi, saranno gli eventi a superarli. Oppure, se gli eventi dovessero travolgere –per l’ignavia o la lentezza di quelle classi dirigenti – la stessa possibilità di ricostruire una Destra in Italia, a rispondere davanti a tutta la comunità militante di questo vero e proprio delitto politico.
Area Destra

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=KRL6SEzRUgU


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venerdì 5 marzo 2010

L'Olanda dopo Theo Van Gogh

theo_van_gogh_murdered_by_religion_of_peace.jpgda IL GIORNALE

In tempi normali, le elezioni amministrative olandesi vertono sulle tariffe dei parcheggi, le tasse sui cani e la raccolta della spazzatura. Ma questi, per il Paese dei tulipani, non sono tempi normali. Dopo che la coalizione di centro-sinistra del premier Balkenende è saltata sul mantenimento del corpo di spedizione in Afghanistan e il Parlamento ha dovuto essere sciolto in anticipo, la consultazione locale di martedì ha assunto la funzione di sondaggio d'opinione per le legislative del 9 giugno, con particolare attenzione per le prospettive del Partito della Libertà (Pvv) di Geert Wilders, che gli avversari definiscono xenofobo, anti-musulmano e ultranazionalista, e che si propone di «sottrarre l'Olanda al dominio di una élite sinistrorsa che coccola i criminali e favorisce l'islamizzazione del Paese». Il risultato non avrebbe potuto essere più eloquente: pur essendosi presentato con le proprie liste soltanto in due municipalità su 394 - Almere e la capitale l'Aja - il Pvv ha ottenuto tali consensi che, proiettando il risultato sul piano nazionale, tra tre mesi passerebbe dagli attuali 9 a 24 deputati, diventerebbe il terzo partito del Paese e potrebbe diventare essenziale per la formazione di qualsiasi governo di coalizione...

continua http://www.ilgiornale.it/esteri/lolanda_e_rischio_solo_perche_vince_luomo_anti-islam/05-03-2010/articolo-id=426932-page=0-comments=1

video