sabato 25 gennaio 2014

Matteo Renzi: o Nuova Italia o Elezioni

È un Renzi a trecentossanta gradi quello che risponde alle domande di Nicola Porronel corso dell'ultima puntata di Virus.










Ammonisce governo e parlamento sulle riforme ("Se le sgambettano perdono la faccia") e smaschera la bufala sul semestre europeo che impedisce il voto ("Tecnicamente si può andare alle urne") ma nonostante le difficoltà non perde l'ottimismo perché, rinadisce il sindaco, "l'accordo durerà".

"Dopo anni in cui hanno fatto i tavoli di lavoro, le commissioni, i gruppi di studio e i comitati dei saggi, in un mese abbiamo stretto su 3 punti fondamentali che comportano un miliardo di euro di risparmio, con Berlusconi e anche con Alfano c’è un accordo vero. O si chiude o si perde l’ultimo treno", ricorda il segretario del Partito Democratico. L'ultimo treno per il Paese, ma anche l'ultima possibilità per l'esecutivo di Letta: "Questa è l’ultima chance anche per i parlamentari. Io più che fare l’accordo non posso. Se qualcuno pensa con il voto segreto di sgambettarlo non è che fanno un danno a me, fanno un danno a loro, perchè la legislatura sostanzialmente vede il proprio fallimento". Poi il sindaco di Firenze torna a zittire (pur lasciando aperto uno spiraglio alle modifiche) le polemiche sulle preferenze: "Trovo un pò strano che persone che magari i voti non è che li abbiano sempre presi polemizzino su questo argomento, un pochino mi sembra pretestuoso. Ma siccome io non sono malizioso dico: un punto d’intesa si troverà, l’Italia deve voltar pagina"...... C  IL GIORNALE

venerdì 24 gennaio 2014

PRESENZA DI GENTI EUROPEE IN GIORDANIA


(Traduzione di un articolo in inglese in: http://www.pasthorizonspr.com/index.php/archives/01/2014/evidence-of-european-sea-peoples-in-jordan-valley)

Archeologi svedesi in Giordania, diretti dal Prof. Peter M. Fischer dell’università di of Gothenburg hanno scavato un edificio di circa m 60 di lunghezza, ben preservato e risalente al 1100 a. C., nell’antico sito di Tell Abu al-Kharaz.
Nuove scoperte sembrerebbero avvallare l’ipotesi che gruppi di persone appartenenti ai così detti “Popoli del Mare” sarebbero emigrati a Tell Abu al –Kharaz. Si tratterebbe di genti originariamente provenienti dal sud o dall’est Europa, poi stabilitisi nella parte orientale del Mediterraneo, fino alla valle del Giordano

Popoli del mare di origine europea
“siamo al cospetto di dati che proverebbero che una cultura proveniente dall’Europa, sarebbe presente a Tell Abu al-Kharaz. Si tratterebbe di un gruppo di genti appartenenti ai così detti Popoli del mare, di origine europea, Filistei, stabilitosi nella città”  dice Peter Fischer.
”Per esempio abbiamo trovato ceramica che corrisponde a quella greca e cipriota, sia per forme che per decorazione e anche pesi da telaio di forma cilindrica che ricorrono anche trovati nel centro e nel sud est dell’Europa, nella stessa epoca” .Tell Abu al-Kharaz si trova nella valle del Giordano, vicino al confine di Israele, verosimilmente si tratta della città biblica di Jabesh Gilead. La missione svedese in Giorndania ha esplorato (a partire dal 1989) la città che fu fondata nel 3200 a. C. e sopravvisse per almeno 5000 anni.

Tre periodi di splendore
Peter M. Fischer e il suo gruppo di archeology e student ha esplorato un insediamento urbano che ha avuto tre momenti fiorenti:  3100–2900 a. C. (età del bronzo), 1600–1300 a. C. (tarda età del bronzo) e 1100–700 a. C. (età del ferro).
Durante gli scavi sono state riportate alla luce strutture lapidee ben conservate, fra queste possiamo citare: muri di difesa, edifice di varia natura e migliaia di oggetti interamente preservati, prodotti localmente o importati dal sud est dell’Europa. “quello che mi sorprende soprattutto è che si siano trovati tanti oggetti provenienti da tanto lontano, questo dimostra che i popoli erano estremamente mobili già migliaia di anni fa”  dice Fischer.
Gli studiosi hanno compiuto molte scoperte sensazionali negli ultimi tre anni, specialmente durante lo scavo di un edificio datato a partire dal 1100 a. C. ove sono stati ritrovati contenitori con all’interno ancora dei semi. Ci sono anche oggetti importati dall’Egitto, almeno a partire dal 3100 a. C.

Un edificio lungo 60 metri
L’indagine dell’edificio di m 60, scoperto nel 2010, è continuata durante lo scavo più recente. Si tratta di una struttura originariamente disposta su due livelli, dei quali è ancora in alzato quello inferiore, con muri fino a m 2, 5 di altezza, dopo più di 300 anni. Gli archeologi avrebbero trovato prove indicanti la coabitazione fra I Filistei e gli autoctoni nell’edificio intorno al 1100 a. C. e che avrebbero usato una parte della vecchia cinta muraria urbana, datata al 3000 a. C., come fondazione. “Una delle conclusioni alle quali siamo approdati dopo lo scavo è che la cultura della Giordania è chiaramente una cultura  mediterranea, anche se questa terra non è bagnata dal mare. C’erano società ben organizzate in quest’area, molto prima che le piramidi in Egitto fossero costruite.”, dice Peter M. Fischer.

In realtà in questo articolo non c’è riportato nulla di veramente sensazionale e rivoluzionario, basterà districarsi fra gli innumerevoli siti che riportato informazioni aggiornate su le campagne di scavo in giro per il mondo per rendersene conto, soprattutto sarà sufficiente leggere il libro di Garbini: “I Filistei, gli antagonisti di Israele” per rendersi conto di quanto la scoperta della missione svedese, sia piuttosto una conferma di una situazione che gli studiosi già conoscono da tempo.
Inoltre nell’articolo si sostiene la completa identità fra dato materiale e etnico: un certo tipo di ceramica corrisponderebbe a un certo popolo, fatto non sempre vero. E’ tuttavia certo che i reperti di questo scavo testimoniano quantomeno ampi contatti commerciali, quindi scambi culturali fra l’Europa e il Mediterraneo sud orientale.

Ho ritenuto interessante la notizia inquanto è un’ulteriore dimostrazione di quanto il Mediterraneo sia sempre stato un elemento di connessione piuttosto che di separazione, ma questo vale in tutte le direzioni, quindi se non è accettabile una esclusiva diramazione di genti dal nord, le “bestie bionde” di nietszcheana memoria, non è accettabile neanche un atteggiamento speculare a questo, uno dei più illustri alfieri del quale era Semerano che parlò addirittura di “favola dell’indoeuropeo”, sostenendo, in base ai forti imprestiti dalle lingue semite in quelle così dette indoeuropee, che queste ultime non sarebbero mai esistite e che l’unico movimento civilizzatore sarebbe stato quello da Sud a Nord.

Filippo Venturini


giovedì 23 gennaio 2014

Matteo Renzi, Bollettino 3 2014 Stil Novo doc per l'Italia al bivio

Renzi enews






















21 gennaio 2014


eNEWS 382


 Non voglio sprecare aggettivi a vanvera, per cui non dirò che il pacchetto di proposte ufficialmente votato dal PD ieri è un passaggio "storico". Anche perché non lo è. Però è importante.Provo semplicemente a dire cosa abbiamo stabilito e quali saranno i tempi di realizzazione.

1. Una legge costituzionale cambierà il Senato. Sarà presentata a febbraio 2014 e richiederà circa un anno di lavori trattandosi di procedura costituzionale. Al termine, non avremo più i senatori eletti e pagati come adesso. Chi siederà in Senato sarà un sindaco o un presidente di regione o comunque un cittadino che non riceverà nessuna indennità, che non avrà alcuna elezione, che non parteciperà ai lavori delle commissioni, che non voterà la fiducia al Governo. Il Senato rimane come storico luogo di discussione e confronto. Ma non fa le stesse cose della Camera ed è gratis. Insomma: finisce il bicameralismo perfetto, si riduce il numero dei parlamentari (da 945 a 630), si recuperano circa 350 milioni di euro all'anno e si dà un segnale: una cosa discussa per trent'anni viene finalmente fatta.

2. Una legge costituzionale cambierà i poteri delle Regioni. In questo ultimo periodo le Regioni hanno perso la loro autorevolezza. Certamente una parte del problema sono stati i numerosi scandali, legati spesso ai rimborsi dei consiglieri regionali. Solo a titolo di esempio, Mattia Feltri ha pubblicato qualche giorno fa unelenco delle spese più incredibili. Anche per questo nell'accordo che abbiamo approvato ci sono due misure molto forti: la prima, i consiglieri regionali non potranno guadagnare più del sindaco del comune capoluogo. La seconda, saranno azzerati i contributi ai gruppi. Questo è un impegno politico. Poi ci sono le regole costituzionali: si supera la materia concorrente (che ha prodotto molti guai), si definisce cosa fanno le regioni e cosa rimane allo Stato. Facciamo degli esempi: in un mondo come il nostro, perché la politica energetica sta in capo alle Regioni? Perché la promozione turistica internazionale non viene guidata dallo Stato anziché dalle Regioni? E l'elenco potrebbe continuare. Attenzione: dire che in alcune vicende le Regioni non hanno funzionato, non significa difendere la burocrazia dello Stato centrale, sia chiaro. Ma certo è arrivato il momento della svolta. Aggiungo. Non dimenticatevi il superamento delle Province, che grazie al progetto del ministro Delrio ci consentirà il prossimo 25 maggio di non votare più per i consigli provinciali. Il totale di risparmio calcolato tra Regioni e Province supera il mezzo miliardo di euro.

3. Ci sarà una nuova legge elettorale, né spagnola, né tedesca (l'Italicum) che dice basta al porcellum ma che evita anche i rischi del consociativismo da prima repubblica. Si divide il territorio in collegi (non grandi circoscrizioni come avveniva con il Porcellum). Per fare un esempio. Nel collegio di Firenze eleggeremo cinque deputati: con il Mattarellum erano quattro deputati e due senatori. Dunque il rapporto eletto-elettore torna a essere quello del Mattarellum. Chi vince vince e governa con una maggioranza solida, come avevamo promesso: purché superi almeno il 35% dei voti. Se non li supera si va al ballottaggio, come per i sindaci. Per chiarirsi: ci fosse stata questa legge la volta scorsa, Berlusconi e Bersani (a proposito, un abbraccio a Pierluigi, che oggi è tornato a casa. Lo aspettiamo presto a Roma) se la sarebbero giocata al ballottaggio, altro che larghe intese. Si evita del tutto - insomma - il rischio della palude. I piccoli partitini, che hanno rovinato il centrosinistra, avranno uno sbarramento del 5% se coalizzati, dell'8% se corrono da soli. Fin qui, per me, un'ottima legge.

Uno dei temi più contestati è la mancata espressione delle preferenze. Lo confesso: sono un sostenitore delle preferenze. Purtroppo sul punto si è registrata una netta ostilità di Forza Italia. Ottenuto il via libera alle riforme costituzionali, il superamento del Senato, la lotta ai consiglieri regionali che fanno i furbi, la semplificazione istituzionale Stato Regioni, il principio del premio di maggioranza, il ballottaggio, la lotta ai piccoli partiti non sono riuscito a ottenere le preferenze. Vero, non ce l'ho fatta. Su questo punto abbiamo ceduto. Altrimenti saltava tutto.

Apro una parentesi. Sul sì alle preferenze fino a un anno fa nel PD ero in netta minoranza. Tutti o quasi tutti quelli che oggi mi stanno attaccando sul punto erano contro le preferenze. Da D'Alema a Finocchiaro fino a Bersani o Violante, potete agevolmente recuperare l'elenco delle dichiarazioni contrarie al punto da far dire a qualcuno: "Siamo contro le preferenze per una questione morale!". Giudico dunque pretestuoso l'accanimento contro questo accordo se basato solo sulle preferenze. Anche perché il PD ha già assicurato che faremo le primarie per i parlamentari (come del resto ha fatto per primo Bersani, diamo a Cesare quel che è di Cesare) e che ci sarà alternanza uomo/donna anche se non prevista nella legge. Però rispetto la polemica interna. Non faccio paragoni con quello che hanno fatto gli altri: dico che io sono riuscito ad arrivare fino a qui. Secondo me non è poco. E la Direzione del PD ha approvato a netta maggioranza l'ok (114 favorevoli, 0 contrari, 34 astenuti). Sicuramente si poteva fare di più, certo. Resta inteso che però noi lo abbiamo fatto. E in un mese, non in vent'anni. Pronto a tutte le critiche, ma come è ovvio accordi del genere stanno insieme se tutti i tasselli vengono mantenuti. Se levi anche solo un mattoncino dell'intesa, temo salti tutto. Se poi qualcuno è in grado di convincere Berlusconi sulle preferenze o Alfano sul sistema spagnolo, benvenuto, io non sono geloso! Se serve gli lascio anche l'ufficio.

Per ottenere questo significativo risultato è stato fondamentale.

I. La vittoria alle primarie. E quindi il merito è vostro. Durante le primarie ci dicevamo che avremmo fatto un referendum sul futuro. Così è stato. Vinte le primarie, l'Italia ha voltato pagina. E la politica ha iniziato a dare risposte vere ai problemi dei cittadini

II. L'accordo con gli altri partiti. Inutile fare storie. Il PD da solo non ce la poteva fare. Non aveva i numeri. E dunque è stato importante avere l'accordo anche con gli altri, a partire da Forza Italia. Ho visto molte critiche per il mio incontro con Berlusconi. Stiamo cambiando - insieme - le regole del gioco, facendo risparmiare soldi ai cittadini, mettendo a dieta la politica, dando un segnale che finalmente annulla l'incantesimo dell'immobilismo. Senza l'intesa con Berlusconi queste cose non si sarebbero realizzate. Che avrei dovuto fare? Evitare l'accordo? Se dobbiamo fare l'accordo con Forza Italia è ovvio che l'interlocutore è Berlusconi. Con chi parlo, scusate? Con Dudù? La legittimazione politica di Berlusconi deriva da chi lo vota e in politica si scelgono gli alleati, non gli avversari.

III. Un po' di coraggio, ma soprattutto molta fortuna. Il PD è stato bravo a dettare i tempi, ma - come sempre accade in questi casi - ci vuole un po' di fortuna. E noi ne abbiamo avuta tanta.

Qualche domanda cattivella, ricevuta via email.

1. Ma perché non farla con Grillo? Qui, un'intervista rilasciata il 2 gennaio a "Il Fatto Quotidiano". Io più volte ho chiesto a Grillo di dire la sua, di uscire dal blog. Niente. Mi ha risposto con la consueta poesia: Renzi è un ebetino, la sua è una scoreggina (testuale!), Fonzie è incoerente, eccetera...

2. Ma perché litigare con Cuperlo? Mi è dispiaciuto che Gianni si sia dimesso dalla presidenza. Ho dovuto faticare non poco per convincerlo ad accettare. Cuperlo ha chiesto di parlarci in modo franco e diretto tra noi. E mi ha attaccato duramente sulle liste bloccate. Gli ho solo chiesto perché non ha usato quello stesso tono quando - insieme a molti, anche miei amici - è stato inserito nel listino senza passare dalle primarie per i parlamentari. Se questo giustifica le dimissioni, mi spiace. Qui la lettera che ho scritto a Gianni dopo le sue dimissioni

Adesso che la strada per le riforme è decisamente in discesa, adesso che abbiamo dimostrato che la politica quando vuole decide, adesso è il momento di concentrarsi su tre cose. L'elenco di provvedimenti di Impegno 2014 da approvare rapidamente (le cose che il Governo deve fare quest'anno). Il Piano per il lavoro. La grande campagna sulla scuola e per la scuola.

Adesso possiamo dire che questa legislatura e questo Governo non hanno più alibi. È il momento di correre. Basta chiacchiere, bisogna fare.

Quanto a me, un po' mi conoscete. Tra la palude e la frontiera, io sto dalla parte della frontiera, sempre. Tutto qui. E preferisco rischiare e fallire rispetto a chi tergiversa e si nasconde. Oggi l'Italia può rompere l'incantesimo e rimettersi in corsa. Sono convinto che ce la faremo e darò tutto me stesso perché accada.

Un sorriso,
Matteo

PS. Un pensiero carico d'affetto a Claudio Abbado. Che ci ha educato alla bellezza della musica e che ha sempre amato anche la nostra Firenze. Da queste parti lo ricordiamo con il gesto di devolvere l'indennità di Senatore a vita alla scuola di musica di Fiesole. Scelta nobile che fa capire la grandezza artistica, ma anche e soprattutto umana.
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Biblioteca Gramsciana, Oristano Progetto Orbaxi

Mercoledì 29 Gennaio alle ore 18,00 presso Il Centro Servizi Culturali di Oristano in Via Carpaccio, in collaborazione con Centro Servizi Culturali Unla, Biblioteca Gramsciana Onlus, Nur s.n.c., Associazione Mao, Gruppo Orbaxi, si svolgerà la presentazione del progetto Orbaxi.

Dopo i saluti del direttore Marcello Marras si svolgerà l’incontro coordinato da Giuseppe Manias (Biblioteca Gramsciana Onlus) che vedrà gli interventi di Mario Garau sulla produzione dell’Orbace e di Paolo Sirena direttore del museo Sa Corona Arrubia che ospiterà la prima mostra inoltre ci sarà la visione del video a cura di Mirko Cocco e Paolo Sanna sul laboratorio il filo dell’identità e di quello di Marco Serra sulle opere del progetto. Al termine dibattito con gli artisti.

PROGETTO ORBAXI

18 artisti in collaborazione con la Biblioteca Gramsciana e l'Associazione Memento Arte di Oristano organizzano un progetto artistico, culturale e di arte civile che vedrà a partire da febbraio toccare tutta la sardegna con mostre della durata di un mese circa. Si allega il link del sito http://orbaceart.jimdo.com/ dove ci sono tutte le indicazioni del progetto con tutto ciò che è stato fatto fino a oggi.

Artisti del gruppo ORBAXI:

Alfred de Locatelli , Desiree Spadafora, Fabrizio Da Prà, Federico Coni, Francesco Casale, Francesco Cubeddu, Gigi Meli, Graziano Cecchini, Ilaria Marongiu, Jacopo Cau, Luca Cossu, Marco Pili, Marco Serra, Marco Sesuru, Marie Claire Taroni, Massimo Spiga, Mauro Podda, Michele Marrocu.

Umberto Bianchi e la seduzione virtuosa dell'Occidente, nuovo libro *video


*Umberto Bianchi " Il fascino discreto dell'Occidente. Spunti per una storia dell'occidente non conforme dall'antichità ad oggi.
(La Carmelina edizioni, Ferrara-Roma, 2014)

...Pur nascendo con l'intenzione di mostrare ed enucleare un determinato percorso di pensiero, "non sempre" segue quell'ordine logico e cronologico necessario alla coerenza di una narrazione. Intento dello scritto è lanciare provocazioni: stimoli, motivi di riflessioni che pur agganciandosi ad  un comun denominatore, non debbono per forza seguire un ordine sequenziale e questo proprio in virtù del voler dimostrare la doppiezza, la a-sequenzialità, la contraddittorietà del pensiero occidentale.
.....In tal modo evitando di cadere nelle insidie di un nozionismo che - di danni al pensiero - ne ha già  fatti fin troppi, rendendo sterile accademia uno dei più potenti strumenti a disposizione dell'uomo, ovverosia la riflessione filosofica.

* Umberto Bianchi (1960) , è operatore del mercato assicurativo e finanziario, all'interno del quale vanta una più che ventennale esperienza professionale. Profondo conoscitore dei meccanismi del settore, principalmente in Italia, con stage di lavoro in America Latina (Argentina e Brasile) ed ora titolare di un'attività di consulenza e servizio tecnico-legali. Oltre ad essere impenitente "motorbiker" e giramondo, è anche opinionista, saggista e poeta, dedito alla pubblicazione di saggi e di analisi su tematiche che spaziano dal pensiero politologo a quello economico, sino a quello filosofico e storico-religioso.... Tra le recenti pubblicazioni, area Scuola Romana Filosofia Politica di Riccardo Scarpa, Giovanni Sessa e già Gian Franco Lami ( e altri)  da segnalare contributi molto intriganti e corrosivi agli stessi (area Nuova Oggettività, Movimento culturale di Roma, a c. del poeta Sandro Giovannini, del transumanista Stefano Vaj e altri,  ora sinergico con la stessa Scuola Romana...)  AA.VV. Per una Nuova Oggettività - libro manifesto (Heliopolis, 2011), alla stessa rivista web Politica Mente.

INFO
Umberto Bianchi  su PoliticaMente
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