lunedì 14 settembre 2009

IL SENSO DELL'IPERLIBRO di Antonio Gallo

EBOOK.jpgda CONTROCULTURA BIBLIOFILIA di A. Gallo
 

Il senso dell'iperlibro

Adesso lo chiamano "iperlibro", vale a dire un volume che non è soltanto un libro fatto di tante pagine stampate, cucite e messe insieme per narrare, descrivere, informare. Ora questo testo è fornito anche di altre possibilità in forma di connessioni, accessi, codici a barre e quant'altro possa aiutare il libro tradizionale a farsi conoscere, leggere e sopratutto acquistare. Non è l'e-book, il libro elettronico, quello che si può vedere e leggere in rete, oppure lo si può scaricare e lo si legge sul computer o su un qualsiasi strumento che lo supporti. Non a caso sono i francesi a parlarne, che da sempre ce l'hanno con gli inglesi, o meglio con tutto ciò che parla questa lingua...
 
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http://guide.supereva.it/bibliofilia/interventi/2009/09/il-senso-delliperlibro

 

VIDEO  http://www.youtube.com/watch?v=3dz0ATslMk4

PPF MENO CIALTRONI PIU' INTELLIGENZA

TAVOLAZZI.jpgMeno Azzeccagarbugli, più amministratori.

Nessuna interpretazione erronea del consigliere Ppf Valentino Tavolazzi riguardo alle riprese televisive del consiglio da parte del pubblico. L’autorizzazione del 31.8 è stata interpretata per quello che era: un via libera unanime alla ripresa di quella seduta, in deroga al regolamento. Lo si evince dal verbale del consiglio del 31.8 e dall’intervento dal consigliere Tavolazzi pubblicato dalla stampa (www.progettoperferrara.org). 

l punto non è il rispetto del regolamento, come sostiene il Presidente Colaiacovo, principio da tutti condiviso, bensì come gestire il transitorio in attesa di modificare le regole ritenute inadeguate.
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di Paolo Giardini
Mentre i gruppi consigliari di maggioranza stilavano un comunicato congiunto di soddisfazione per le garanzie promesse da Hera sulla qualità dell’acqua del nostro acquedotto (impossibile fare a meno di considerarlo “nostro” anche se certi incoscienti l’hanno venduto..), senza sentire la necessità di riportare i parametri da loro ritenuti soddisfacenti: non un elenco di sostanze monitorate secondo i disposti di Legge e oltre i disposti di Legge (la Legge non prescrive il massimo da farsi, prescrive il minimo), nessuna descrizione di metodologie ed apparecchiature di misura esistenti e del trend di rinnovamento, era già stata diffusa dalle agenzie di stampa la seguente notizia:
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di Valentino Tavolazzi
L’audizione di Hera, nelle commissioni congiunte servizi pubblici e sanità, non ha portato elementi di novità rispetto a quanto già si sapeva sul trasferimento del laboratorio di Ponte. Sul piano tecnico la proposta di riorganizzazione era nota al momento della richiesta di consiglio straordinario da parte dei gruppi di opposizione e l’audizione di ieri ha semplicemente confermato le intenzioni dell’azienda. Anche l’ipotesi dei quattro addetti previsti nel laboratorio, era stata riferita dal sindaco ben prima del 31.8. Dunque non sono chiari i motivi della soddisfazione espressa dalla maggioranza, visto che Hera non si è spostata di un millimetro dal percorso che aveva indotto il consiglio comunale straordinario, all’unanimità, ad impegnare il sindaco su due punti concreti: “chiedere formalmente ad Hera la sospensione del processo di trasferimento e adoperarsi per correggere il percorso già avviato di ristrutturazione”.
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VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=OOskjfwkNWc

domenica 13 settembre 2009

PROLETARI DEL NORD UNITEVI! da IL GIORNALE

ASINO.jpgDARIO FRANCESCHINI.jpgda IL GIORNALE
 
Venezia - "Da soli si arriva prima ma alleati, in gruppo, si va più lontano", non ha dubbi su questa regola della politica e delle alleanza Umberto Bossi. E lo dice dal palco della Festa dei popoli padani della Lega Nord, a Venezia. Bossi ha quindi ricordato che se il gruppo è formato da Berlusconi e dalla Lega "é come avere sulle spalle due giganti. Si va lontano". Il leader della Lega ha spiegato che la Lega lavora per raggiungere "cambiamenti epocali". Che non si accontenta del federalismo. Quindi ha parlato del valore dell'unità dei popoli padani che vedranno sempre la Lega accanto "finché i diritti alla libertà non saranno realizzati". "Noi veniamo a Venezia - ha detto Bossi accompagnato dall'applauso delle migliaia di militanti leghisti presenti all' appuntamento - perché sappiamo che un giorno la Padania sarà uno Stato libero, indipendente, sovrano". Un paese, ha aggiunto Bossi, amico di tutti, ma i diritti di libertà devono essere rispettati. Chiedendosi perché "nelle nostre scuole non ci sia un insegnante nostro, nei tribunali non ci sia un giudice nostro". Il leader del Carroccio ha quindi detto che "nulla ci spaventa neanche il carcere". Un richiamo infine al fatto che più il Parlamento rifiuta quel minimo di diritto alla libertà che la gente si attende "più la gente si ribella" e la Lega non andrà in pensione finché i diritti alla libertà non saranno realizzati....
 
continua http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382324

http://www.leganord.org/

 http://www.youtube.com/watch?v=oH9obEgDyT0 video

LA SINDROME DI STOCCOLMA A FERRARA?

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da CONTROCULTURA/SUPEREVA
DA ESTENSE COM FERRARA
 
Di tanto in tanto, recentemente, sociologi e politologi hanno arricchito il loro vocabolario, generalmente banaluccio, con l’espressione Sindrome di Stoccolma che delinea fenomeni clinici, psicologici e psichiatrici, relativi alle vittime che, unica strategia di sopravvivenza mentale, s’identificano con il persecutore o tiranno… Molte sfumature ovvio, il concetto deriva persino da certa psicologia della guerra riscontrata appunto nella seconda guerra mondiale (Bruno Bettelheim o lo stesso Franco Fornari): ufficialmente il termine deriva da un particolare caso di cronaca criminale svedese negli anni settanta del secolo scorso.
L’espressione può (ed è) usata in scenari molto ampi, alcuni anche sorprendenti: si parla spesso (e spesso a vanvera) nella culturina politologa italiana di deriva dell’informazione, della democrazia, della cultura, della poesia, della morale, magari a causa di Internet o di qualche Big Brother televisivo in carne ed ossa… e così via.
Forse, qualche sguardo psicosociale meriterebbero invece alcune anomalie nazionali, a livello politico-culturale, in quanto periferiche, decentrate, poco visibili ai Caldei sociali italiani, incapaci di captare il Reale in Divenire, magari da eventi microscopici, eppure, a volte significativi, veri e propri campioni scientifici in vitro degli eventi macroscopici…. (da Freud a certa psicopolitica).
Ferrara, in Emilia-Romagna, è convenzionalmente nota come Città d’Arte, delle Biciclette, della Spal, dell’Ariosto o Bassani: va da sé, e lo comunichiamo in senso fenomenologico e non ideologico, proprio in riferimento alla Sindrome di Stoccolma (andazzo, peraltro denunciato anche a livello cittadino da alcuni politologi non allineati), Ferrara ha un altro primato forse ineguagliato nella storia… del comunismo e della staticità politico-culturale… Praticamente è l’ultima cittadella comunista più longeva (dal 1945…), ha persino quasi uguagliato Moska! Naturalmente quel che sorprende e merita microanalisi psicosociali non è tanto certa costante comunista politico-elettorale, almeno fino all’era Berlinguer: quando anche Ferrara era quasi un fiore all’occhiello delle regioni rosse, ben pilotate e amministrate dall’ex PCI. Quel che sconcerta è proprio Ferrara, oggi, come metafora quasi laboratorio della crisi della sinistra post PCI, culminata con i tristi primati odierni di una casta nepotistica quasi sfacciatamente alla luce del Sole.
Ex sinistra del PCI, ridotta assimilata mangiata – come con i celebri baccelli dell’Invasione degli Ultracorpi, dalla Nuova DC virtuale (ma empiricissima…) del nostro tempo che appunto da Roma a Ferrara si è letteralmente mangiata i..comunisti, fino alla fumata bianchissima del..ferrarese ben noto Dario Franceschini leaderuccio del postPCI.., oggi PD, a Ferrara ribattezzato Partito Democristiano!
Tristi primati Ferrara, nonostante le sbandierate bellezze storico-artistiche: city d’arte e ombre diciamo mediterranee, suggellate dalla cattedrale nel deserto celebre del Palazzo degli Specchi, star gate per le ombre di cui prima, avallate da un noto consulente intellettuale democristiano del senatore italiano DC doc più noto, tutore proprio dei due leader ferraresi del PD, lo stesso Dario Franceschini e a livello periferico il nuovo sindaco Tagliani.
Ombre rilanciate da un fenomeno inspiegabile, degno di Capitan Ventosa… città Cenerentola in Economia della Ragione Emilia-Romagna e paradossalmente city con la più alta densità di banche….euro certamente non depositati dai turisti mordi e fuggi…
Inoltre: primati quasi nazionali per i tumori e i suicidi, forse casi di psicogeografia per la nebbia quasi filogenetica. Solo alcuni anni fa il primato di due presidenti di calcio inquisiti per affaire extracalcistici, uno in simbiosi con la Finanza Rossa delle Coop…
Non ultimo…. gruppi dirigenti e politico-elettorali degni di analisi genetiche per diciamo così, in tutte le stanze dei bottoni somiglianze nel DNA e nei gruppi sanguigni, insoliti per una città di provincia.
Ed ecco la sindrome: nonostante appunto un fiume elettorale costante vecchio, senile di oltre mezzo secolo, nonostante legittime proteste sempre più elevate a livello quantitativo, dimostrate dalla stampa locale, come per sortilegio, anche nell’ultimo tour elettorale, nonostante il candidato fosse ufficialmente un democristiano doc, apriti Sesamo, Ferrara la Rossa è sopravvissuta...
Ha resistito persino al rischio dell’immigrazione che ha quasi già trasformato Ferrara, in pochi anni da città del Silenzio in quartiere futurarabo di Bologna… con tanto di Moschea gigante annunciata unilateralmente proprio dalla Casta politico attuale a 50 metri dal Petrolchimico più grande d’Europa tutt’oggi attivissimo!
Tale masochismo dei ferraresi è chiaramente in scala… uno specchio della storia nazionale della sinistra, ridotta a difendere recentemente anche il Vaticano! E con un antecedente storico da non sottovalutare: il fascismo ebbe tra le sue città natali proprio Ferrara e il ferrarese: in provincia furono fondati alcuni dei primi fasci e il fascismo ferrarese, nel male e nel bene, ebbe un ruolo originario e sempre fondamentale nella cosiddetta rivoluzione fascista o nel ventennio di regime, come si preferisce (parliamo sempre a livello fenomenologico).
Insomma da Balbo a Franceschini, da Stoccolma a Ferrara, una trasvolata psicosociale, strumenti di lavoro per sociologi e futurologi e politologi…


Roberto Guerra, coordinatore AIT (Associazione Italiana Transumanisti) Ferrara

WWW.MYSPACE.COM/FUTURISMO2009


 VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=homtsh3wR1Y

LA CITTA' DI SALEMI RICORDA LEONARDO SCIASCIA

  SCIASCIA.jpg

Salemi ricorda Sciascia

nel ventennale della morte con un convegno sui professionisti dell’antimafia

Vittorio Sgarbi:

 «Lo ricorderemo nel punto più emergenziale della sua impresa letteraria, quella

dei professionisti dell’antimafia che ha fatto tanto discutere»


SALEMI – La Città di Salemi il prossimo 18 settembre, alle 21,00, al castello normanno svevo, ricorderà Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921 – Palermo, 20 novembre 1989) nel ventennale della morte. E lo farà con un convegno sul tema: «Mafia ed antimafia: riflessioni nel ventesimo anniversario della morte di Leonardo Sciascia».

Per l’occasione sarà a Salemi il Sottosegretario di Stato con delega alla Pubblica Sicurezza, on. Alfredo Mantovano.


Tra i relatori il giornalista del quotidiano «La Repubblica» Francesco Merlo, l’avvocato, già deputato del Partito Radicale Mauro Mellini, direttore del sito ww.giustiziagiusta.it, il presidente della Commissione regionale antimafia della Regione Siciliana, l’onorevole Calogero Speziale, e l’onorevole Fabio Granata, capogruppo del Pdl nella Commissione Cultura alla Camera dei Deputati.

Sono attesi altri importanti relatori i cui nomi saranno resi noti nei prossimi giorni


Nel corso del convegno sarà presentato il libro «Panta Sciascia», edito da Bompiani. E’ un volume illustrato che raccoglie, in un ritratto a più voci, ricordi e testimonianze sull'uomo e lo scrittore Sciascia, firmate da alcuni dei maggiori intellettuali del Novecento: Calvino, Pasolini, Vigorelli, Battaglia, Bo, Montanelli, Moravia, Biagi, Bufalino, Siciliano, Rosi, Sgalambro, Riotta, Vàsquez Montalbàn, Ambroise e altri.

La nuova edizione contiene gli interventi di Umberto Eco, Dacia Maraini, Vittorio Sgarbi, Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli, Roberto Saviano, Inge Feltrinelli, Oliviero Diliberto, Marta Morazzoni; Conversazioni intorno a Sciascia di Matteo Collura con Toni Servillo; Elisabetta Sgarbi e Mario Andreose su "A futura memoria". Allegato al libro un Cd Audio con "Una Storia Semplice" letto da Toni Servillo.


«Conobbi Sciascia negli anni Ottanta - racconta Vittorio Sgarbi - quando alla Prefettura di Ragusa, assieme a Gesualdo Bufalino, con grande coraggio inaugurammo la riscoperta degli affreschi del pittore Cappellotti che raffiguravano il Duce. L’ho incontrato in numerose occasioni. E stavo lavorando con lui alla pubblicazione della rivista “Fiammette”. I rapporti con lui sono insomma documentati da diverse iniziative che mi mettono in una condizione di grande privilegio nel ricordarlo. Il 18 settembre a Salemi lo ricorderemo nel punto più emergenziale della sua impresa letteraria, quella dei professionisti dell’antimafia che ha fatto tanto discutere.

Ci sono probabilmente tutt’ora persone convinte ancora che abbia sbagliato Sciascia, altre che ne hanno inteso il germe di verità che io stesso talvolta avverto quando incontro i professionisti dell’antimafia strutturata»

 

 

l’Ufficio per la Comunicazione

(Nino Ippolito)

 www.cittadisalemi.it

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=aWtsw2ZDFnw