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Le macchine morali
L’ultima moda in tema di tecnologia è l’AI morale,
un sistema di intelligenza artificiale che si pone come una sorta di
benefattore universale. L’etica dell’intelligenza artificiale è un campo
di studio che si occupa di garantire che le AI siano sviluppate in modo
responsabile, equo e benefico per l’umanità. Quindi una AI etica è una
macchina sviluppata appositamente per promuovere il benessere umano, una
macchina che evita di fare danni, che rispetta l’autonomia umana e
l’ambiente, e non si propone di sostituire l’essere umano né di
manipolarlo. La macchina etica è equa, imparziale, neutrale, e
responsabile.
Questo nuovo approdo sembra quasi la risposta alle tante preoccupazioni che si avvicendano in tema di AI. Il techlash
ha conquistato le prime pagine dei giornali negli ultimi anni man mano
che le tecnologie progredivano e conquistavano più settori. I timori
sulla tecnologia, prima relegati in nicchie ristrette, sono esplosi e lo
scetticismo è aumentato, spesso con scarsa consapevolezza della
problematica, cosa che comporta la proposta di inutili soluzioni.
Sintomatico l’approccio dualistico dei mass media tradizionali,
che da un lato magnificano le potenzialità delle AI, proponendole come
le soluzioni a tutti i problemi umani: le AI sono in grado di fare
tutto, quindi se c’è qualcosa che non sono in grado di fare adesso, la
prossima generazione di AI lo farà sicuramente, basta avere più potenza,
più dati, più…
Ma dall’altro i media alimentano il timore verso questi strumenti
talmente potenti da essere in grado non solo di sostituire l’uomo in
tanti compiti, così da buttare per strada milioni di lavoratori con le
rispettive famiglie, ma anche di violare le norme in tema di protezione
dei dati personali e soprattutto quelle in tema di copyright, così
danneggiando irreparabilmente i tanti produttori di opere e drenando i
loro profitti. Secondo alcuni le AI sarebbero in grado anche di
distruzione di massa.
Questo approccio dualistico evidenzia la scarsa comprensione dello
strumento tecnologico, spesso le notizie sono semplicemente
sensazionalistiche, tese all’attivazione del lettore più che a
informare, ma dall’altro evidenziano anche un approccio strumentale. Le
AI sono strumenti potenti, pericolosi, è meglio starne lontani, lasciate
lavorare chi ne ha il controllo, insomma non disturbate il manovratore.