LA RIVINCITA DI TOLSTOJ SU LENIN




Un secolo dopo la Rivoluzione d'Ottobre, lo scrittore si prende la rivincita sul rivoluzionario. Ai tempi della Russia sovietica Tolstoj era venduto e letto ovunque, oltre ad essere dato come esame a scuola. Se da un alato Lev Tolstoj, durante il regime sovietico, era visto come specchio della rivoluzione russa, dall'altro non si poteva leggere il suo Guerra e Pace, senza doversi prima sentire il commento negativo di Lenin. E il fondatore dello Stato dei Soviet accusava il grande romanziere di essere un utopista, un reazionario, un elemento nocivo, ingenuo, debole, contraddittorio, immatura. Il giudizio leninista di Tolstoj non rappresenta solo una valutazione critica, ma esprime tutto il senso del bolscevismo. Pur definendolo un colosso, in un colloquio con Gorkij, Lenin, in fondo, non mancava di riconoscere la grandezza di Tolstoj ("un colosso"), se pur non lo avesse mai letto forse per partito preso. Sfugge a Lenin, infatti, ciò che ha affascinato generazioni di russi e non solo di russi, quel complesso, cioè, di valori quali l'introspezione, i dialoghi, i ritratti psicologici, l'anatomia delle relazioni. Il "conte-contadino" è per il leader sovietico il grande critico del sistema capitalista e dello sfruttamento, che ha illustrato in modo straordinario ciò che il popolo deve odiare, senza tuttavia indicare gli strumenti che questo odio deve usare. Lenin si indigna di fronte a quella che chiama la "non comprensione" di Tolstoj della rivoluzione proletaria, oltre che la fede in quanto di più ignobile vi sia al mondo, la religione, e la condotta di "non resistenza" al male. La non violenza di Tolstoj è per Lenin la causa prima della sconfitta della rivoluzione del 1905, mentre, al contrario, il rivoluzionario russo propone ai contadini disperati per il crollo del patriarcale mondo rurale russo una letteratura che non può non essere politica, anzi di partito. Un secolo più tardi, paradossalmente, tramonta il rifiuto leninista della letteratura e il suo proporre in alternativa la lotta di classe e si assiste al ritorno dei sentimenti eterni dell'anima russa. Tolstoj viene riscoperto come grande scrittore nazionale e lo stesso Vladimir Putin esalta soddisfatto il Guerra e Pace della BBC come una produzione che ha compreso l'anima russa.
Casalino Pierluigi