Ferrara antifuturista

Che Ferrara sia antifuturista e in modulazioni anche anomale lo sappiamo da un pezzo. Come ogni villaggio, criticamente parlando, a livello non solo di inconscio sociale o collettivo o tradizione ma persino manifesto come identità etnica locale, lo prova l'appena galleggiare nella modernità come i dati statistici ufficiali..leggi economia semplice Cenerentola e la scommessa di città d'arte sempre incompiuta (al di là delle fanfare di regime puntuali) lo provano scientificamente.  Ora per l'evento iperpompato festival  gay et similia ci mancava solo il gaio futurismo delle Sorelle Marinetti.  In sé  come diversamente cabaret niente anche male, ma in questo contesto chiaramente una strumentalizzazione, vero megalapsus di questa città ostile al futuro e certamente capace di "perverse" mistificazioni.  Non sono ospiti in quanto nel loro settore artiste di successo, ma per il filtro genderistico propagandato non a caso in senso meramente collettivistico e tardototalitario.  Ché poi questa mistificazione  collettivistica e sociale molto rivelatrice a più livelli. Da un lato spiega la degenerazione degli ultimi anni con il mito genderistico della vera liberazione individuale in nome della diversità sessuale se autentica legittima come ad esempio fu Oscar Wilde come prototipo e molti altri altri artisti, soprattutto del Passato, quando anche per i collettivistici comunisti  gay lesbiche travestiti ecc. erano un abominio della Natura (Stalin docet...)o come sono ancora ritenuti nei paesi arabo musulmani.   Sul piano secondario della storia del futurismo-  tale prossimità delle Sorelle Marinetti, loro malgrado con certo andazzo LGBT,  nate come splendido appunto cabarettismo rievocatore non nostalgico ma puramente fenomenologico e anche satirico positivo dell'era fascista EIAR e molto pop, quando la Radio era in certo senso come Internet o la Televisione,  visto il nome e anche come affinità estetica con il teatro di varietà storico futurista...,, foraggia involontariamente in Italia quel negazionismo obsoleto tipico del gramscismo vulgata che ha ibernato la piu grande avanguardia italiana (e non solo) in tutto il secondo novecento ed ancora oggi nelle città  rosse "talebane". Soprattutto  continua a ovattare, effetti psicosociali locali prevedibili,  il vero futuro venuto alla luce nel mondo, ancorando sempre più Ferrara al suo destino di villaggio essenzialmente passatista e ideologico, come poi ogni anno fa l'Internazionale Festival che viene spacciato non come una legittima opzione culturale e semplice gioco linguistico tra molti altri, ma come quintessenza della conoscenza sociale contemporanea.   



*Azione Futurista Ferrara